Marc Lamparello, non si sa bene perché e non si sa bene se con un piano lucido, aveva comprato un biglietto di sola andata per Roma pochi giorni fa: prima di essere fermato nella Cattedrale di San Patrizio, prima di tentare l’incendio “simile” a Notre Dame e ovviamente prima di essere arrestato, l’intento del 37enne del New Jersey era proprio quello di partire per Roma. È stato incriminato con l’accusa di tentato incendio doloso, messa in pericolo della vita altrui ed effrazione: al momento il vicecommissario della NYPD non ritiene che vi sia «alcuna connessione con gruppi terroristici o che avesse motivazioni terroristiche», anche se il mistero resta. L’uomo, insegnante di filosofia – il che cambia decisamente la versione rispetto al “folle plsicolabile” – avrebbe dovuto imbarcarsi dall’aeroporto di Newark, nel New Jersey, diretto in Italia ieri pomeriggio proprio dopo il “tentato incendio” della Cattedrale americana. Secondo il New York Times sarebbe stato sottoposto ad una perizia psichiatrica ma fino ad ora viveva in casa con i genitori, definiti molto religiosi, ad Hasbrouck Heights, in New Jersey. Perché Roma? Aveva in mente altri roghi? O si tratta di una incredibile grande “follia” senza piani criminali studiati a fondo?



15 LITRI DI BENZINA

Erano ben 15 i litri di benzina, in tre taniche, trovate addosso (e nel furgone) del 37enne accusato di voler appiccare l’incendio all’interno della Cattedrale di San Patrizio nel centro di Manhattan: Lamparello, ricercatore in Filosofia, nelle prime risposte date agli inquirenti della NYPD aveva già dato decisi segni di “squilibrio” eppure nell’organizzazione dell’incendio sembrava tutto preparato appositamente, salvo l’ingresso con le taniche in mano alle soglie della Cattedrale. Immediato il sospetto scattato e per fortuna istantaneo l’arresto: il mini-van in realtà aveva la benzina, a differenza di quanto sosteneva il 37enne fermato e che le «risposte dell’uomo erano evasive e prive di logica», riporta il responsabile dell’antiterrorismo a New York. I controlli fuori dalle Cattedrali di tutto il mondo sono intensificati dopo Notre Dame e dopo la notizia di stamane giunta dagli Usa: il “nervo” è scoperto e la paura di emulazioni folli purtroppo non è da escludere.



TENTA DI BRUCIARE LA CATTEDRALE DI NEW YORK

Un folle, molto probabilmente, ma che ha minacciato in maniera inquietante una “simil” Notre Dame nel pieno centro di New York: un uomo di 37 anni con “problemi psichici” (definiscono così dalla Polizia NYPD) ha tentato di dare fuoco alla cattedrale di Saint Patrick (San Patrizio) ma è stato fermato un attimo prima che appiccasse l’incendio all’interno della bella chiesa cattolica. Si chiama Marc Lamparello e con sé aveva due taniche di benzina da 15 litri complessive mentre ha tentato di entrare nella navata centrale: è ovviamente stato fermato prima dai sorveglianti ma solo un attimo in più di tempo e probabilmente quel rogo sarebbe stato appiccato con conseguenze potenzialmente devastanti. Non è certo, ma la mente va ovviamente subito a quanto avvenuto a Parigi lunedì sera dove, al momento, le indagini ritengono che un corto circuito abbia dato il via al più grave incendio di un monumento storico e religioso dell’età moderna. Suggestionato da Notre Dame? Forse non lo sapremo mai, sta di fatto che il materiale per appiccare il fuoco era del tutto da “professionista”: oltre alle taniche anche due flaconi di liquido infiammabile e due accendini da cucina. Non fosse avvenuto il rogo di Parigi, probabilmente non sarebbe neanche uscita come notizia a livello internazionale ma è ovvio che ora il “nervo” è scoperto e anche un’uscita di un folle diventa giustamente notizia.



VOLEVA “EMULARE” IL ROGO DI NOTRE DAME?

Come riporta l’Ansa, Lamparello ai poliziotti di New York ha detto di «essere rimasto senza carburante» e per questo stava andando in giro con le taniche. Gli agenti hanno però controllato la sua macchina e scoperto che non era per nulla in riserva: resta che dopo l’incendio di Parigi moltissime cattedrali nel mondo hanno intensificato i controlli, dal Duomo di Milano fino a Westminster e anche San Patrizio non è stata da meno. Proprio le guardie private della chiesa americana hanno dato l’allarme quando hanno visto l’uomo entrare nella prestigiosa cattedrale della Grande Mela: «Difficile capire quali fossero le sue reali intenzioni, ma uno che va in giro con taniche di benzina e accendini dà sicuramente grande preoccupazione», ha spiegato John Miller, vice commissario dell’area anti terrorismo della polizia di New York. Dopo qualche ora gli inquirenti hanno trovato una terza tanica di benzina nascosta nel furgone: folle sì, ma con un piano molto ben preciso.