La Casa Bianca, tramite il dipartimento di Giustizia, ha pubblicato il Rapporto Mueller sul Russiagate che lo scorso 25 marzo di fatto arrivò a scagionare il Presidente Donald Trump dall’accusa di aver “interferito” nelle Elezioni Presidenziali del 2016 tramite l’influsso della Russia di Putin. Il rapporto è stato diffuso dopo la conferenza stampa del procuratore generale degli Stati Uniti, William Barr, che questo pomeriggio ha spiegato alla nazione come le interferenze russe nella campagna elettorale americana «ci sono state» ma che «non c’è stata nessuna collusione tra lo staff del presidente e Mosca». Barr ha poi rivelato che all’interno del rapporto del super Procuratore Robert Mueller ci sarebbero anche 10 episodi in cui Trump avrebbe “cercato di ostacolare la giustizia” ma che di fatto non sono mai state trovate prove evidenti che dimostrino la tesi dell’accusa contro il Presidente Usa. Barr, nominato dallo stesso Trump, ha ammesso di non essere d’accordo su diversi punti del Rapporto Russiagate e che secondo lui il Presidente era sotto «pressione da parte dei pubblici ministeri federali e di una spietata speculazione nei mezzi di informazione sulla colpevolezza personale del presidente».
RUSSIAGATE, I DEM ATTACCANO BARR
La reazione del Partito Democratico è di profondo sgomento per quanto rivelato da Barr, accusato di essere un “fantoccio” di Trump in quando il suo intervento «è da mera campagna elettorale». La speaker democratica della Camera, Nancy Pelosi, ha parlato di uno «sconcertante sforzo dell’amministrazione Trump di indirizzare l’opinione pubblica sul rapporto di Mueller». Non solo, la stessa Pelosi assieme ad altri parlamentari del Congresso hanno ricordato le parole del procuratore all’interno del Rapporto: «se avessimo la certezza, dopo un’indagine approfondita dei fatti, che il presidente chiaramente non ha commesso ostruzione alla giustizia, lo diremmo», scrive Mueller nel testo oggi diffuso dalla Casa Bianca, aggiungendo poi anche «sulla base dei fatti e degli standard legali applicabili, in ogni modo, non siamo stati in grado di arrivare a tale conclusione». Per questo motivo i dem rivogliono a testimoniare in Aula il procuratore Mueller per riaprire tutti i dubbi e i “misteri” rimasti aperti dal Rapporto sul Russiagate.