Quella guglia, che abbiamo visto crollare rovinosamente divorata dalle fiamme della cattedrale di Notre Dame, quasi con l’effetto che ci aveva fatto veder crollare le Twin Towers di New York, in realtà non era quella originale. Quella, edificata ai tempi della costruzione originale della cattedrale nel 13esimo secolo, era stata abbattuta alla fine del settecento, perché ormai in stato decadente. Fu Napoleone III, in piena era del revival del gotico, a chiedere che ne fosse costruita una nuova e a farlo ci pensò l’architetto Eugène Viollet-le-Duc, incaricato dei lavori di restauro di tutto l’edificio. Attirandosi forti polemiche da parte dei cittadini di Parigi, che lo criticarono di non aver ricostruito una guglia simile all’originale, che aveva anche le campane. Lui si difese così: “Restaurare un edificio non è significa mantenerlo, ripararlo o rifarlo: significa ristabilirlo in uno stato completo che può non essere mai esistito in un momento dato”. Ed è quanto già stanno dicendo alcuni architetti, che il nuovo restauro dopo l’incidente non debba seguire la struttura originale andata incendiata.



IL PARAFULMINE SPIRITUALE

Per chi si è chiesto come mai la guglia sia crollata in fiamme, è perché la struttura era in legno, ricoperto da piombo perché non si rovinasse con le piogge. Il legno all’interno ha preso fuoco e l’ha fatta spezzare. Intorno alla guglia l’architetto pose poi le statue dei dodici apostoli in rame: fortunatamente solo quattro giorni prima erano state smontate per i lavori di restauro, così non si sono liquefatte col fuoco. Ma in cima alla guglia c’era qualcosa di più importante, un gallo simbolo della Francia. Al suo interno dopo l’ultimo grande restauro della cattedrale nel 1935, il cardinale Verdure aveva posto delle reliquie importantissime: frammenti della Santa Corona, una reliquia di San Dionigi e una di Santa Genoveffa, patroni della città, considerate il parafulmine spirituale di Notre Dame. Ebbene, il gallo pensato distrutto è stato ritrovato fra le rovine cadute dentro la cattedrale, sano e salvo. Un altro miracolo che dimostra, per i credenti, la presenza della mano di Dio in quelle ore terribili in cui tutto il mondo ha trattenuto il fiato pensano che la cattedrale sarebbe andata completamente distrutta.

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