Sale a tredici il numero di persone arrestate dalla polizia in merito agli attentati che si sono verificati nella giornata di Pasqua nello Sri Lanka e che hanno portato al numero spaventoso di oltre duecento morti. Ad annunciarlo è stato il portavoce Ruwan Gunasekara, questi in un comunicato ufficiale ha voluto precisare come nelle mani delle forze dell’ordine ci sia anche un veicolo che dovrebbe essere stato utilizzato per portare nella capitale Colombo quelli che sono i sospettati. Al momento però c’è confusione sulla ricostruzione delle dinamiche e su quelle che sono le idee della polizia che ora ovviamente teme nuovi attacchi e ha paura che questa tragedia di sangue possa essere ancora lontana dalla parola fine. Questo ha portato una paura generalizzata nella popolazione che sarebbe in preda a una psicosi generale per quello che potrebbe capitare già nelle prossime ore. La Polizia sta però provando a lanciare messaggi distensivi per evitare ulteriori problemi. (Agg. Matteo Fantozzi)
OLTRE 200 MORTI NELLE ESPLOSIONI IN SRI LANKA
Strage in Sri Lanka, dove il bilancio delle vittime delle otto esplosioni nel giorno di Pasqua in chiese e hotel continua ad aggiornarsi. Ci sono oltre 200 vittime e circa 450 feriti. Sarebbero almeno 35 gli stranieri tra le vittime. Al momento sono otto le nazionalità accertate: Usa, Cina, Giappone, Danimarca, Pakistan, Marocco, India e Bangladesh. Lo riferisce il portavoce dell’Ospedale Nazionale. Intanto la Farnesina è al lavoro per “effettuare verifiche”. Intanto il governo dello Sri Lanka ha dichiarato lo stato d’emergenza e convocato un consiglio dei ministri straordinario, presieduto dal premier Ranil Wickremesing. Nel raid che ha portato all’arresto di sette persone sono morti tre agenti. Stando a quanto riportato da RaiNews, l’11 aprile l’intelligence aveva diramato un’allerta attentati, dichiarando che alcuni kamikaze pianificano di colpire delle “chiese importanti”. Si faceva riferimento all’NTJ (National Thowheeth Jama’ath), un gruppo radicale musulmano in Sri Lanka, legato alla vandalizzazione delle statue buddiste. (agg. di Silvana Palazzo)
ARRESTATE 7 PERSONE DOPO STRAGE
190 morti, decine di feriti e tanta paura per possibili altri attacchi: l’attentato terroristico in Sri Lanka ha scosso l’opinione pubblica internazionale. Importanti aggiornamenti dal ministro della Difesa Ruwan Wijewardene: dopo aver annunciato l’identificazione dei responsabili, ha affermato «che sono state arrestate sette persone sospette». Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha inviato un messaggio al presidente dello Sri Lanka, Maithripala Sirisena: «Ho appreso con sdegno e profonda tristezza la notizia dell’efferato attentato che nelle ultime ore ha insanguinato lo Sri Lanka, causando numerosissime vittime anche tra fedeli inermi riuniti per celebrare la Pasqua. In queste drammatiche ore, interprete dei sentimenti degli italiani, desidero far giungere a Lei e all’amico popolo dello Sri Lanka le più sincere espressioni di cordoglio e di condanna di questo vile gesto di insensata violenza». Queste, invece, le parole del ministro degli Esteri italiano Enzo Moavero Milanesi: «Molto colpito dagli efferati attentati in Sri Lanka, odiosamente perpetrati nel giorno di Pasqua. Esprimo profondo cordoglio per le tante vittime innocenti e sentita vicinanza alle loro famiglie. L’Italia si stringe al governo del Sri Lanka in questo tragico momento». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
GOVERNO: “RESTATE IN CASA, ARTI AMPUTATI DAPPERTUTTO”
Va purtroppo nuovamente aggiornato il bilancio dei morti dopo l’attentato in Sri Lanka. Gli ultimi numeri ufficiali, comunicati poco fa, parlano di oltre 180 vittime e di circa 500 feriti. Fra i deceduti vi sarebbero anche 35 stranieri e non è da escludere vi siano degli italiani. A riguardo il ministero degli esteri ha fatto sapere che «L’unità di crisi della Farnesina e l’ambasciata italiana a Colombo sono al lavoro per effettuare verifiche sugli attacchi in Sri Lanka». Attraverso la propria pagina Twitter la Farnesina ha messo a disposizione un numero per eventuali segnalazioni, lo 00390636225. Il bilancio è purtroppo ancora parziale, una Pasqua di sangue causata da sei esplosioni simultanee in tre chiese cristiane e in tre hotel di lusso frequentati da molti cittadini stranieri. Colpite la chiesa di Sant’Antonio nella capitale Colombo, nonché quella di San Sebastiano a 30 chilometri di distanza, nella città di Negombo, e quella di Batticaloa, a 250 km a est della capitale. Gli hotel presi di mira dagli attentatori sono invece lo Shangri-La, il Kingsbury e il Cinnamon Grand, dove l’esplosione ha letteralmente spazzato via il piano terra. Delle 180 vittime, 45 sarebbero rimaste uccise a Colombo, mentre 67 nella chiesa di Negombo, e 25 a Batticaloa. Il ministro per le Riforme economiche Harsha de Silva, ha invitato la popolazione a non uscire: «Per favore restate in casa – ha twittato – ci sono molte vittime, inclusi stranieri. Scene orribili – ha aggiunto – ho visto arti amputati sparsi dappertutto, le squadre di emergenza sono state inviate in tutti i luoghi. Abbiamo portato molte vittime in ospedale, speriamo di aver salvato molte vite». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
SRI LANKA, ATTENTATO E TERRORISMO: 130 MORTI
Si aggrava in maniera drammatica l’attentato avvenuto questa mattina in Sri Lanka: gli ultimi dati ufficiali parlano di 138 morti, quasi il triplo rispetto al numero comunicato un’ora fa. Aumentano anche i feriti, che ora sarebbero più di quattrocento, per l’esattezza 402. Ma il bilancio non è ancora definitivo, e di conseguenza c’è il rischio che il numero delle vittime possa salire ulteriormente nel corso della giornata. Sei esplosioni simultanee si sono verificate in alcune chiese e hotel in quel della capitale Colombo nonché a Negombo, e fra le vittime vi sarebbero almeno nove turisti stranieri. Ranil Wickremesingh, primo ministro dello Sri Lanka, ha fermamente condannato gli attentati di oggi (due sarebbero suicidi), ed ha assicurato che il governo è al lavoro per contenere la situazione: «Condanno fermamente gli attacchi vigliacchi contro la nostra gente – le parole scritte sul proprio profilo Twitter – invito tutti i cittadini dello Sri Lanka in questo tragico momento a rimanere uniti e forti. Il governo sta prendendo provvedimenti immediati per contenere questa situazione». Il capo della polizia dello Sri Lanka, Pujuth Jayasundara, aveva fatto diramare un allarme lo scorso 11 aprile, dichiarando che alcuni kamikaze stavano pianificando degli attacchi contro chiese importanti: evidentemente non è bastato a prevenire la strage. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
SRI LANKA, ATTENTATO: 138 MORTI
Una Pasqua di sangue in Sri Lanka, dove si sono verificati una serie di attentati che hanno causato numerosi morti e feriti. Stando alle indiscrezioni circolanti in questi ultimi minuti, sei esplosioni simultanee sarebbero avvenute poco prima delle ore nove del mattino locali. Tre le chiese colpite, tutte e tre affollate per le messe di Pasqua in corso, con l’aggiunta di tre hotel frequentati non soltanto dalla popolazione nostrana ma soprattutto da turisti stranieri. Delle sei esplosioni, due sarebbero state causate da attentatori suicidi, e quattro sono state registrate in quel di Colombo (la capitale), mentre le altre due a Batticaloa e a Negombo (nella chiesa di San Sebatiano), città quest’ultima situata a nord della capitale dove la maggioranza della popolazione pratica la regione cattolica. In base ai primi dati ufficiali circolanti, il bilancio è pesantissimo, e parla di almeno 52 morti, di cui 24 a Colombo e 25 a Batticaloa, con l’aggiunta di 280 feriti. Per correttezza di informazione va specificato che tali numeri sono solamente parziali e molto probabilmente arrotondati per difetto, viste le numerose persone colpite dalle esplosioni nelle scorse ore.
SRI LANKA, 6 ESPLOSIONI IN CHIESE E ALBERGHI
Secondo fonti della polizia, citate dall’agenzia Reuters, vi sarebbero infatti più di 50 morti nella sola città di Negombo, e se tali anticipazioni venissero confermate il bilancio delle vittime supererebbe i 100 morti. A Colombo è stata presa di mira la chiesa di Sant’Antonio, ma anche il Cinnamon Hotel, lo Shangri-La Hotel e il Kingsbury Hotel, strutture alberghiere di lusso frequentate di solito da turisti europei, americani e asiatici. Secondo altre fonti vi sarebbero state delle esplosioni anche in altre due città dello Sri Lanka, leggasi Katuwapitiya e Katana, anche se al momento non vi sono conferme a riguardo. Si è trattato di un chiaro attacco nei confronti della religione cattolica, sia tenendo conto del giorno in cui sono state effettuate le esplosioni, la domenica di Pasqua, la festa più importante dell’anno, nonché per i siti colpiti. Nello Sri Lanka la popolazione cattolica è una minoranza, pari al 7.5%, con il buddhismo che è in assoluto la religione più praticata, seguita dall’induismo e dall’Islam. Tra le vittime vi sarebbero anche cittadini stranieri.