Era stato classificato come un incidente, un terribile incidente. Circa un anno fa due donne e i loro sei figli adottivi erano precipitate a bordo di un Suv giù da una scogliera in California nei pressi di Mendocino. Erano morti tutti, anche se i cadaveri di tre dei bambini non sono mai stati ritrovati, probabilmente finiti nel mare e scomparsi. Adesso invece è venuta a galla l’orribile verità: è stato omicidio-suicidio, come i tanti casi di genitori che si uccidono portando con sé i figli. E’ una patologia psichica ben studiata: mi voglio ammazzare e porto via con me ciò che ho di più caro, una sorta di amore-possesso che dice che se io non posso più vivere neanche i miei figli devono vivere. Il caso ha poi un aspetto particolare: le due donne erano compagne, omosessuali, tutti i sei figli erano stati adottati. Se l’aspetto sessuale delle due donne non ha alcun significato nel decidere di distruggere una intera famiglia, anzi è perfettamente simile a quanto succede in tante famiglie etero, colpisce che i figli fossero stati adottati. Un gesto di grande carità, quello dell’adozione, scegliere dei bambini magari poveri, magari orfani e abbandonati, e donare loro una famiglia che non hanno mai avuto e opportunità di vita che non avrebbero mai avuto.



DROGATI E UBRIACHI

Invece le due donne hanno distrutto ogni sogno, a questo punto meglio se non li avessero adottati, qualcun altro avrebbe potuto dare loro una speranza di vita. La verità si è saputo solo per via di indagini tardive sui resti delle vittime: le due donne infatti avevano drogato i ragazzini, tutti tra i 12 e i 19 anni, forti dosi di Benadryl, un medicinale della tipologia ansiolitici, sono stati trovati nei loro corpi. Anche una delle due mamme, Sarah, ne aveva assunto forti dosi, mentre l’altra, Jennifer, era completamente ubriaca. Poi i terribili sms ritrovati nei cellulari: “500 mg di Benadryl possono uccidere una donna di 120 libbre?” e “La morte per annegamento è relativamente indolore?”, “Ci vuole tanto per morire di ipotermia nell’acqua mentre si annega in una macchina?”. C’è infine una ultima, decisiva verità: pochi giorni prima del folle gesto i servizi sociali si erano recati a casa loro dopo una segnalazione per abusi sui minori. E allora sì, è lecito chiedersi se una coppia gay è in grado di crescere dei figli. Ma allo stesso tempo le violenze sui minori sono abituali in tantissime famiglie etero.

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