Serviranno diverse ore per arrivare allo scrutinio di tutti i seggi per le elezioni in Israele, con i dati fermi al 5 per cento del totale: conferme sul testa a testa tra Gantz e Netanyahu, mentre per quanto riguarda i tre piccoli partiti decisivi per le sorti del futuro governo, sono tutti sotto la soglia di sbarramento fissata al 3,25 per cento. Ovviamente parliamo di dati parziali e la situazione potrebbe essere ribaltata nel giro di poche ore. Repubblica evidenzia inoltre che in occasione delle elezioni del 2015 gli exit poll erano stati smentiti dai risultati finali in maniera netta, così come dal voto alla formazione del governo possono passare settimane: il futuro di Israele è tutto da scrivere e la corsa per la formazione del nuovo esecutivo è tutta da scrivere. Entrambi i principali sfidanti, come dicevamo, hanno già rivendicato la vittoria e per il momento non hanno fatto passi indietro. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



GANTZ E NETANYAHU RIVENDICANO LA VITTORIA

Caos in Israele, gli exit poll delle elezioni sono fortemente contrastanti e i due candidati presidente rivendicano la vittoria: sia il premier uscente Benjamin Netanyahu che lo sfidante del partito Blu e Bianco Benny Gantz hanno dichiarato vittoria su Twitter. Youtrend evidenzia che, stando agli exit poll, sarà difficile la formazione di una coalizione di governo sia per l’uno che per l’altro dei candidati: la coalizione di destra del premier uscente sarebbe leggermente avvantaggiata, ma bisognerà attendere la fine dello spoglio. I nuovi exit poll di Canale 12, uno dei canali più autorevoli, confermano la precedente stima: 37 seggi al partito Blu e Bianco e 33 seggi a Likud. Molto dipenderà, a questo punto, dai tre partiti vicini alla soglia del 3,25 per cento: «Se Ra’am-Balad non la supera, vince Netanyahu; Se uno fra New Right e Zehut non ce la fa, è un problema per il premier; Se entrambi non riescono, vince Gantz», spiega Youtrend. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



ELEZIONI ISRAELE 2019, I PRIMI EXIT POLL

Urne chiuse in Israele, grande attesa per conoscere i risultati delle elezioni: alle ore 20 locali l’affluenza di voto è stata del 61,3 per cento, un punto percentuale in meno rispetto alle politiche del 2015. E arrivano i primi dati, con gli exit poll che confermano l’interessante testa a testa tra i due candidati: l’ex militare Benny Gantz e il presidente uscente Benjamin Netanyahu. Secondo Canale 13, Benny Gantz sarebbe in lieve vantaggio con 36-37 seggi, con Netanyahu fermo a 33-36 seggi. Attenzione però alla possibilità di formare una coalizione, che darebbe un vantaggio non di poco conto al premier uscente. Divario maggiore, invece, secondo Channel 12: quattro seggi di scarto tra Gantz e Netanyahu. Infine, Channel 11, conferma i dati della prima emittente. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



GLI APPELLI

Un testa a testa costante anche negli appelli al voto: dopo aver immesso la scheda elettorale nell’urna, il Presidente candidato Bibi Netanyahu ha annunciato «E’ un’ora fatale in cui stabiliremo il futuro dello Stato dopo il decennio migliore che abbiamo avuto. Dobbiamo chiudere il divario con Lapid e Gantz. Solo un Likud grande impedirà un governo di sinistra». Per il rivale e principale sfidante alla conquista della Knesset e del Governo di maggioranza, Benny Gantz, la sfida al potere filo-destra di Netanyahu è di nuovo rilanciata: «guardo i cittadini di Israele e dico loro, il cambiamento è possibile. Mi metto a disposizione dello Stato: insieme prenderemo una nuova strada». Nel frattempo giungono i primi risultati sull’affluenza delle ore 15, a 6 ore dalla conclusione delle Elezioni Politiche: i cittadini votanti sono stati il 35,8%, una lieve flessione rispetto al 36,6% della stessa ora nel 2015. Alle 10 della mattina (le 9 in Italia) la percentuale dei votanti era del 12,9%, più bassa di 0,8 punti rispetto al 2015.

RISULTATI E INSIDIE DEL VOTO ISRAELIANO

Urne aperte in tutto Israele per le Elezioni Politiche 2019 dove 6,3 milioni di israeliani sono chiamati ai seggi fino alle 22 di questa sera (le 21 in Italia, ndr): sarà proprio a quell’ora che le tv nazionali dello Stato Ebraico pubblicheranno i i primi risultati frutto dei rispettivi exit poll. I veri risultati invece verranno resi noti nella lunga diretta di questa notte fino a domani mattina con il Parlamento Unicamerale Israeliano (la Knesset) chiamata ad essere rinnovato: sarà proprio in quella Camera che si voterà la fiducia al prossimo Governo. Ricordiamo che le elezioni di oggi sono Politiche anticipate, convocate direttamente dal Premier uscente (e forte favorito alla riconquista del Governo) Benjamin Netanyahu lo scorso dicembre quando la sua maggioranza venne messa a dura prova da alcune dimissioni, dagli scontri a Gaza e dalle indagini sul suo conto per corruzione. Favoriti i partiti del Likud (del Premier) e il Blu e Bianco, nuova formazione politica nata dall’alleanza tra l’ex capo dell’esercito Benny Gantz e il popolare giornalista televisivo Yair Lapid. Il contesto politico in Israele è profondamente cambiato in questi ultimi anni e presenta sempre meno “spazio” alla questione palestinese (né Gantz né Netanyahu intendono aprire eccessivamente ad una pace significativa in Palestina), mentre accresce sempre di più l’isolamento rispetto ai paesi arabi, accresciuto dalla forte alleanza rinsaldata tra lo Stato Ebraico e gli Usa di Donald Trump.

ELEZIONI ISRAELE: CANDIDATI E ULTIMI SONDAGGI

Difficile prevedere quali saranno le maggioranze esatte alla Knesset con i 120 deputati in “palio” in queste Elezioni Politiche che potrebbero essere spartiti tra il Likud di Netanyahu e l’Alleanza Blu e Bianco di Gantz, che condivide lo scettro del nuovo partito assieme ad altri due ex capi di Stato Maggiore – Moshe Yaalon e Gabi Ashkenazi – e il potete ex Ministro delle Finanze Yair Lapid. Formazione più “laica” e meno “conservatrice” rispetto a Netanyahu, il Blu e Bianco può anche avere il favore risicato dei sondaggi ma resta in difficoltà nello stabilire eventuali alleanze post-voto (decisive da sempre in Israele). Il Likud sembra sempre più attrezzato per allargare i cordoni della maggioranza e favorire così l’elezione al quinto mandato (quarto consecutivo) per Bibi Netanyahu. Il Parlamento sarà comunque molto frammentato visto che a fianco dei due partiti favoriti, troviamo anche i centristi di Kulanu e Gesher, la Nuova Destra, l’Unione dei partiti di destra, la destra libertaria dello Zahut e Yisrael Beitenou. Negli ultimi sondaggi, testa a testa tra “Bibi” e “Benny” e saranno comunque loro a dover trovare l’alleanza giusta (con il primo favorito) per creare il nuovo Governo in questo sempre più frastagliato e “isolato” Stato Ebraico.