Si aggrava il bilancio dell’attentato in Egitto contro un minibus che stava trasportando al Cairo dei cristiani copti rivendicato dall’Isis. Come riportato dall’Ansa, sono 11 le vittime accertate della strage, fra cui tre bambini e sette donne. A riferirlo è stata una fonte della sicurezza, sottolineando che i bambini uccisi nell’attentato avevano 8, 10 e 12 anni e si chiamavano rispettivamente Mina, Youssef e Fady. Dell’elenco delle vittime fanno parte anche quattro donne di età compresa fra i 16 e i 25 anni. Ad essere colpiti sono stati dunque in larga parte bambini e giovanissimi. Come spiegato da Avvenire, i copti in Egitto costituiscono la più grande comunità cristiana del Medio Oriente, nonché la più grande minoranza religiosa della regione, rappresentando circa il 15 per cento della popolazione egiziana. Anche per questo negli ultimi anni i copti sono stati oggetto di attacchi terroristici da parte dello Stato islamico e altri gruppi estremisti. I più gravi risalgono al 9 aprile 2017, in occasione della Domenica delle Palme, quando 45 persone furono uccise in due attacchi dell’Isis contro la chiesa copta di Tanta e la cattedrale di Alessandria.



LA RIVENDICAZIONE DELL’ISIS

In mancanza di un comunicato ufficiale, nel Paese nordafricano circolano ancora voci abbastanza dissonanti tra di loro su quale sia il bilancio del nuovo attentato, perpetrato probabilmente da miliziani di fede islamica radicale, ai danni di un convoglio di tre autobus che nella provincia egiziana di Minya trasportavano a bordi dei cristiani copti: le vittime accertate sarebbero almeno sette ma c’è chi parla di una decina e purtroppo si teme che il numero possa salire nelle prossime ore, mentre invece i feriti accertati sarebbero almeno 14. Al momento non vi sono nemmeno dati certi su quale possa essere la milizia di appartenenza degli uomini armati (nonostante una rivendicazione dell’ISIS ancora da verificare) che hanno affiancato i bus che si stavano dirigendo verso il monastero dell’Anba Samuel: quello che preoccupa in Egitto è che episodi di questo tipo si stanno ripetendo sempre con maggior frequenza, e il ricordo torna a un fatto simile avvenuto nel maggio 2017 anche se in varie circostanze i responsabili degli attacchi erano stati condannati a morte secondo la legge vigente nel Paese. Parole di condanna per quanto accaduto e un augurio di guarigione ai superstiti è stato anche espresso sul proprio profilo Twitter dal presidente al-Sisi. (agg. di R. G. Flore)



“IL BILANCIO DELLE VITTIME PUO’ SALIRE”

L’attentato dell’Isis a un bus che trasportava cristiani copti al Cairo ha provocato numerose vittime, arrivano conferme ufficiali: l’imboscata ha causato la morte di sette persone, con dodici pellegrini rimasti feriti, ha evidenziato il ministro dell’interno egiziano. Si tratta del secondo attentato nel giro di due anni: il precedente risale al maggio del 2017, che provocò ben trenta vittime. Bouls Halim, portavoce della Chiesa copta ortodossa, ha affermato “che il bilancio delle vittime dell’attacco potrebbe aumentare”. Presenti in provincia di Minya, dove ha avuto luogo l’attentato dei militanti islamici, sono presenti dei funzionari della chiesa locale: non giungono conferme ufficiali sul numero di dieci vittime come riportato in precedenza dalla stampa locale. Attesi aggiornamenti nelle prossime ore, nuova tragedia che ha coinvolto pellegrini cristiani in Egitto… (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



TRAGEDIA AL CAIRO

Sono tre i bus di pellegrini attaccati da terroristi islamici. Il portavoce della Chiesa copta-ortodossa, Boul Halim, ha confermato l’attacco dicendo che il bilancio delle vittime potrebbe essere superiore alle sette annunciate fino ad adesso: “Colpi di arma da fuoco sono stati sparati in maniera intensa su un terzo bus, ma l’autista è riuscito a far fuggire il mezzo”. Il luogo dell’attentato è a circa 200 chilometri a sud della capitale egiziana. Sempre il portavoce copto ortodosso dice che “Ancora non è uscita una comunicazione ufficiale del ministero dell’Interno o dal ministero della Salute, alcuni parlano di sette morti e 14 feriti, altri di una decina di vittime, per altri ancora i morti sono cinque”.

SETTE VITTIME

Sarebbero sette le persone rimaste uccise nel corso di un attacco sferrato dall’Isis contro un bus di pellegrini copti che si stavano recando in pellegrinaggio al monastero di San Samuele il Confessore nell’Egitto centrale. I feriti invece sarebbero 14, ma sono numeri ancora provvisori. Attacchi di questo tipo nei confronti dei cristiani copti sono molto comuni in Egitto, da parte di fondamentalisti islamici legati all’Isis. Lo scorso mese di maggio un bus di fedeli venne attaccato mentre viaggiava verso lo stesso monastero proprio dall’Isis. Allora i morti furono più di 30 e l’attacco venne rivendicato dallo Stato islamico.

EGITTO, ATTACCO ISIS: CRISTIANI PERSEGUITATI

Nonostante gli sforzi del governo, infatti, l’Isis conta una forte presenza nel deserto del Sinai, difficilissimo da controllare, e da dove partono i terroristi per colpire soprattutto chiese e abitazioni della minoranza copta. Minoranza che era stata candidata quest’anno al premio Nobel per la pace con la motivazione di non aver mai risposto con le armi ai numerosi attacchi di cui sono vittime, testimonianza di fede cristiana portata fino all’estremo del martirio senza cercare vendetta. Ora un nuovo attacco in Egitto.