Continua a far discutere in Egitto, tanto da essere diventato un vero e proprio caso “politico” che ha chiamato in causa il Ministero competente, il caso dei due turisti danesi che si sono avventurati sulla cima della piramide di Cheope dove hanno scattato delle foto e realizzato un filmato hard del loro rapporto sessuale. A finire nel mirino delle polemiche è stato il direttore di una delle arre archeologiche più note al mondo che pure si è giustificato spiegando che non è colpa sua quello che accade di notte: intanto i media del Paese nordafricano, pur con dei tagli ad hoc, hanno contribuito a far diventare virale il video e a far intervenire lo stesso Consiglio Supremo delle Antichità che ha fatto sapere di essere pronto a prendere provvedimenti una volta finito di esaminare il filmato; da parte sua, invece, il Ministro delle Antichità, Khaled Al-Anani, ha non solo fatto sapere di avere avviato una indagine sull’increscioso fatto, ma di aver riferito al Procuratore Generale. Tuttavia, qualche osservatore fa pure notare che alcune inquadrature mozzafiato e gli scatti realizzati di notte dal fotografo danese assieme alla sua compagna sono di una bellezza disarmante tanto che qualcuno ha suggerito che la vicenda, in fondo, è stato anche uno spot totalmente gratuito e condiviso in tutto il mondo per una delle belle attrattive che l’Egitto propone. (agg. di R. G. Flore)
E il video diventa virale…
Due turisti danesi scatenano la rabbia dell’Egitto e del suo popolo per aver scalato la Piramide di Cheope e aver fatto sesso in cima. Tutto testimoniato da alcune foto diffuse sui social e da un video mandato in onda dalle tv che ovviamente hanno tagliato il momento più hot. Come riportato da Il Messaggero, secondo alcuni il video pubblicato dal turista danese Andreas su YouTube ha avuto comunque un merito importante: quello di mostrare la magnificenza e la grandiosità delle piramidi di Giza, oltre che immortalare il panorama notturno del Cairo dall’alto. Resta però la violazione delle leggi egiziane, che indicano tassativamente e chiaramente che non si possono scalare le piramidi e che non si può sostare nell’area archeologica dopo le 17. Vincerà l’aspetto “pubblicitario” della vicenda o lo sdegno di vedere profanato un luogo sacro per la cultura dell’Egitto? (agg. di Dario D’Angelo)
Nudi sopra la Piramide di Cheope, aggirata la sicurezza
Due ragazzi in Egitto hanno deciso di scalare la Piramide di Cheope e di spogliarsi poi una volta in cima, pubblicando il video sui social network. La bravata è diventata in poco tempo virale, scatenando la rabbia del popolo de Il Cairo che considera, giustamente, la piramide uno dei punti di riferimento del paese. Ricordiamo infatti che la Grande Piramide di Giza è una delle sette meraviglie del mondo antico, l’unica ad essere al momento ancora in piedi. I due pare, come riportato da Il Messaggero, abbiano avuto anche un rapporto sessuale in cima alla Piramide. Si tratta di turisti danesi con i funzionari dell’area archeologica che in un primo momento avevano parlato di photoshop. Le prime notizie sono arrivate da un post sui social network di un fotografo danese Andreas Hvid che a inizio dicembre scrisse: “Dopo che siamo riusciti a raggirare la sicurezza siamo saliti sulla piramide e abbiamo avuto un rapporto sessuale. Non ho filmato o scattato nulla mentre salivamo“. Le immagini diffuse in rete però parlano molto bene. Clicca qui per il video.
Nudi sopra la Piramide di Cheope in Egitto: la risposta dei funzionari
La storia dei due ragazzi danesi nudi sopra la Piramide di Cheope in Egitto ha fatto il giro del mondo, col video diventato in poco tempo virale. Il direttore dell’area archeologica Ashraf Mohieddin ha spiegato: “Chiudiamo l’area archeologica alle 17.00 e poi viene consegnata alla polizia del turismo e l’antichità che è responsabile della sicurezza del luogo. Il filmato è stato girato di notte e non è colpa nostra“. Ha continuato il segretario del Consiglio Supremo delle Antichità in Egitto Mustafa Waziri che ha spiegato come il ministero stia analizzando da vicino le immagini del video pubblicato per capire come sia potuta accadere una cosa del genere e soprattutto se le immagini siano reali. Piuttosto duro è stato il Ministro delle Antichità Khaled Al-Anani che ha deciso di prendere immediatamente provvedimenti con una relazione scritta al Procuratore Generale per avere delle indicazioni precise.