Un attentato in pieno centro città a Il Cairo durante un’operazione delle forze di sicurezza: questo è quanto successo la scorsa notte nella capitale d’Egitto, con un kamikaze che si è fatto esplodere nei pressi di Khan el-Khlili, una delle principali attrazioni turistiche della città e dietro la famosa e importante moscheaUniversità di al-Azhar (dove Papa Francesco andò in visita instaurando un rapporto di stima e amicizia duraturo con l’imam Ahmad al-Tayyib). Il Ministero dell’Interno del Governo Al Sisi ne ha dato notizia nella scorsa notte spiegando come un sospetto terrorista era in fuga in bicicletta quando è stato inseguito da alcuni agenti proprio a due passi dalla Grande Moschea: pare fosse considerato il principale sospettato per aver piazzato una bomba la scorsa settimana vicino ad un’altra moschea, la “al-Istekama” di Giza. Sette giorni fa l’ordigno fu fatto brillare e disinnescato ma da allora era ricercato il possibile sospetto terrorista, individuato ieri in pieno centro del Cairo: una volta però fermato mentre fuggiva in bicicletta, il killer si è fatto esplodere causando la morte di 3 agenti con diversi altri feriti nelle strette vie di Khan el-Khlili.



IL VIDEO DELL’ATTENTATO

Il bilancio delle vittime è aumentato questa mattina salendo appunto a 3 morti e almeno 6 feriti gravi: una telecamera piazzata vicino alla strada dell’attentato ha ripreso le ultime drammatiche sequenze, compresa l’esplosione fragorosa. Il terrorista ricercato e colpevole della strage si chiama Hassan Abdullah, ha 37 anni e non sembrerebbe essere egiziano (fonte Ansa). Dopo un delicato controllo nell’abitazione del kamikaze, sono state trovate enormi quantità di esplosivo oltre ad una bomba già pronta con il timer posizionato. Il ministro della Salute, Hala Zayed, si è recata nell’ospedale Al-Hussein University per verificare lo stato di salute dei feriti, spiega Il Messaggero: tra i tanti feriti infatti c’è anche uno studente thailandese di 25 anni che studia all’università di al-Azhar e un piccolo bambino. Secondo il portavoce del Governo, Khalid Mujahid, «tutti i feriti stanno ricevendo la necessaria assistenza medica». Resta da capire quale siano i motivi della strategia di attentati voluti dal terrorista ora morto e se fosse inserito, come pare probabile, in qualche cellula islamista atta a combattere il Governo dei generali che – notizia recentissima – ha confermato l’inizio dell’iter di riforma costituzione per permettere ad Al Sisi di Governare fino al 2034.



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