Nel giorno del lutto dopo il disastro aereo in Etiopia di ieri nel quale sono morte 157 persone, tra passeggeri e membri dell’equipaggio, tra cui otto italiani, è anche arrivato il momento di prendere le adeguate precauzioni. Per tale ragione, sia Cina che Etiopia hanno deciso di sospendere l’uso di tutti i velivoli Boeing 737 Max. Una decisione importante che arriva dopo il secondo incidente con un Boeing 737 Max 8 nel giro di pochi mesi. Era ottobre, ricorda Repubblica.it, quando si verificò il disastro della Lion Air in Indonesia, in cui persero la vita 189 persone. Il primo annuncio da parte della Cina è arrivato nella notte italiana, quando l’ente per l’aviazione civile cinese ha bloccato l’uso di questi velivoli. Una decisione temporanea – per la durata di 9 ore – in attesa di maggiori chiarimenti e di un consulto con l’aviazione federale Usa e con la stessa Boeing. La medesima decisione, a distanza di poche ore, è poi stata presa anche dalla compagnia Ethiopian e dall’autorità etiope che ha commentato: “Anche se non conosciamo ancora le cause dell’incidente, abbiamo deciso di mettere a terra quel particolare modello come precauzione di sicurezza”. Oltre a quello coinvolto nello schianto di ieri, la compagnia Ethiopian detiene ancora quattro velivoli del medesimo modello. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
DECISIVA LA SCATOLA NERA
«Sono profondamente commosso dalla tristissima notizia del tragico incidente aereo in Etiopia. Mi stringo alle famiglie delle vittime, alle quali esprimo le più profonde e affettuose condoglianze», spiega il Ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi dopo la conferma di tutti i nomi delle 8 vittime italiane nel disastro aereo etiope. Si tratta di Sebastiano Tusa (Assessore ai Beni Culturali in Sicilia), le due funzionarie Onu Virginia Cimenti e Maria Pilar Buzzetti, i tre membri della Onlus di Bergamo Carlo Spini, la moglie Gabriella Vigiani e il commercialista Matteo Ravasio; le ultime 2 vittime sono Paolo Dieci, presidente di una Ong e Rosemary Mumbi. Non hanno avuto scampo come per tutte le altre vittime del tremendo schianto a terra sugli altipiani etiopi visto il velocissimo precipitare del velivolo Boeing 737: i sospetti sono già diversi, anche se si esclude al momento l’ipotesi terrorismo come la principale dietro la tragedia. Lo schianto in Etiopia è infatti il secondo incidente grave registrato in poco tempo per lo stesso modello di aeroplano: come ricorda Repubblica, l’episodio ricorda le dinamiche del disastro aereo avvenuto pochi mesi fa in Indonesia. Un 737 dello stesso tipo è precipitato in mare tredici minuti dopo il decollo da Giakarta: all’epoca della tragedia indonesiana la Boeing si era difesa «Il 737 Max è sicuro come qualunque altro aereo», ma è chiaro che ora la compagnia dovrà fare di nuovo i conti con i sospetti legati a troppe anomalie dietro quel modello seppur nuovissimo. Intanto arriva la conferma sull’assenso che la torre di controllo ad Addis Abeba aveva dato al pilota del volo poi invece misteriosamente schiantato a terra dopo pochi minuti. A questo punto diventa estremamente decisiva la scatola nera per capire cosa sia successo in quei drammatici, velocissimi, attimi di tragedia. (agg. di Niccolò Magnani) ECCO CHI SONO LE 8 VITTIME ITALIANE
CONTE, “DOLORE PER I NOSTRI CONNAZIONALI”
Erano in tutto 157 le persone a bordo del Boeing 737 dell’Ethiopian Airlines, diretto a Nairobi, caduto nelle passate ore dopo il decollo da Addis Abeba. Nessuno di loro è sopravvissuto al terribile impatto. Tra le vittime anche otto italiani, tra cui Sebastiano Tusa, noto archeologo e assessore della Regione Sicilia. Il pilota,, secondo quanto riferisce TgCom24, aveva segnalato alcune difficoltà alla torre di controllo, subito dopo il decollo ed aveva chiesto il permesso di tornare indietro. Lo stesso era stato così autorizzato al rientro. L’aereo della Ethiopian Airlines era un velivolo nuovo, consegnato solo lo scorso novembre alla compagnia. Il ceo Tewolde Gebremariam ha confermato che “I controlli e la manutenzione di routine non hanno mai rivelato alcun problema”. Sulla sciagura si è espresso anche il premier Conte che ha commentato su Twitter: “Oggi è un giorno di dolore. Nell’aereo della Ethiopian Airlines precipitato dopo il decollo da Addis Abeba vi erano anche nostri connazionali. Ci stringiamo tutti ai familiari delle vittime rivolgendo loro i nostri partecipi, commossi pensieri”. Il pensiero è andato in particolare alle vittime italiane dello schianto. “Mi lascia profondamente colpita la notizia della morte di 157 persone che erano a bordo del Boeing 737 dell’Ethiopian Airlines precipitato questa mattina. Nella lista dei passeggeri ci sarebbero anche 8 italiani, tra cui l’assessore della Regione Siciliana Sebastiano Tusa, persona capace e perbene. Alle famiglie delle vittime la mia vicinanza e il mio cordoglio”, ha aggiunto Giorgia Meloni, leader di FdI su Facebook. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
ANCHE ITALIANI FRA LE VITTIME: PROBLEMI AL DECOLLO
Continuano agli aggiornamenti in merito all’aereo precipitato stamane in Etiopia con a bordo 157 passeggeri. L’unità di crisi della Farnesina starebbe controllando la notizia della presenza di italiani a bordo, che potrebbero essere 7 o 8, e fra questi, stando ad alcune info circolanti negli ultimi minuti, vi sarebbero tre passeggeri bergamaschi legati ad una onlus. Repubblica parla di 32 cittadini kenyani, 9 etiopici, 18 canadesi, 8 provenienti da Cina, Usa e Italia; 7 da Francia e Gran Bretagna, 6 dall’Egitto, 5 olandesi e 4 da India e Slovacchia. L’aereo era decollato alle ore 8:38 dalla capitale etiope, Addis Abeba, e alle 8:44 ha cessato ogni contatto radar. Dalle prime informazioni sembrerebbe che il velivolo, un 737, abbia avuto un problema nella fase di ascensione, come mostrano alcuni dati sulla velocità forniti da Flightradar24; di conseguenza il comandante aveva fatto richiesta per un atterraggio di emergenza ma eventualmente non è riuscito a riportare a terra il mezzo aereo. Poco fa l’Ethiopian Airlines, che sta continuamente aggiornando la situazione via Twitter ha confermato, se ancora ve ne fosse bisogno, la morte di tutti i passeggeri a bordo: «Tewolde Gebremariam (l’ad della compagnia, ndr) è ora sulla scena dell’incidente e si rammarica di confermare che non ci sono sopravvissuti. Esprime la sua profonda vicinanza e le condoglianze alle famiglie dei passeggeri e dei membri dell’equipaggio che hanno perso la vita in questo tragico incidente». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
ETIOPIA, CADE AEREO: 157 MORTI/ ANCHE ITALIANI FRA LE VITTIME
Vi erano anche 8 italiani a bordo del Boeing 737, l’aereo della Ethiopian Airlines precipitato nei pressi di Addis Abeba, la capitale dell’Etiopia. Come riferisce l’agenzia Ansa citando fonti qualificate, 8 nostri concittadini si trovavano sul velivolo con a bordo 157 passeggeri, schiantatosi al suolo una manciata di minuti dopo il decollo. Lo scalo di Addis Abeba, nonché la stessa compagnia aerea, sono spesso usati dai nostri connazionali per raggiungere il Kenya, dove appunto era diretto il volo ET 302 caduto alle ore 8:44 locali. 149 i passeggeri a bordo, con l’aggiunta di 8 membri dell’equipaggio, tutti morti, come riferito dalla televisione di stato etiope. Al momento sono in corso verifiche da parte dell’Unità di crisi della Farnesina che si è subito attivata, appresa la notizia, per cercare di capire se la notizia degli 8 italiani a bordo sia confermata o meno. La compagnia aera sta continuando ad aggiornare la situazione con una serie di post su Twitter, ed ha spiegato che a bordo del 737-800 Max precipitato vi erano passeggeri di 33 nazionalità differenti. Pare che fra le vittima vi sia anche il Ceo della stessa compagnia aerea di bandiera dell’Etiopia, un destino a dir poco beffardo. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
ETIOPIA, CADE AEREO CON 157 PERSONE A BORDO: TUTTI MORTI
Giungono dettagli in più in merito allo schianto del Boeing 737 dell’Ethiopian Airlines decollato dall’aeroporto di Addis Abeba e diretto a Nairobi, in Kenya. A bordo vi erano 157 persone e stando a quanto riferito poco fa da Rai News non vi sarebbe alcun sopravvissuto. Il velivolo è precipitato una manciata di minuti dopo il decollo in un’area distante una cinquantina di chilometri dallo scalo di Addis Abeba. «Al momento le operazioni di ricerca e di soccorso sono nel vivo – il comunicato della stessa compagnia aerea che di fatto conferma le anticipazioni della Rai – e non abbiamo informazioni confermate di superstiti o di possibili cause dell’incidente». L’aereo sarebbe caduto nei pressi della località di Bishoftu, a sud est rispetto alla capitale dell’Etiopia: «Membri dello staff dell’Ethiopian Airlines – si legge ancora nel comunicato – saranno inviati sul luogo dell’incidente e faranno il possibile per aiutare gli addetti all’emergenza». L’Ethiopian Airlines ha aggiunto che a breve sarà messa a disposizione una linea telefonica per parenti ed amici che necessitano di informazioni in merito alle persone a bordo. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
CADUTO AEREO IN ETIOPIA
Tragedia nei cieli africani dove un Boeing 737 della compagnia aerea Ethiopian Airlines, è precipitato stamattina. L’incidente, come riferiscono i principali quotidiani nazionali in questi ultimi minuti, sarebbe avvenuto fra la capitale dell’Etiopia, Addis Abeba, e Nairobi, capitale del Kenya. A darne notizia è stato il primo ministro etiope attraverso un post sul proprio profilo Twitter in cui ha scritto: «A nome del governo e del popolo etiope le più sentite condoglianze alle famiglie di coloro che hanno perso i loro cari». A bordo del volo di linea della Ethiopian Airlines (volo ET302) decollato da Addis Abeba diretto a Nairobi vi erano 157 persone, di cui 149 passeggeri e 8 membri dell’equipaggio. Subito dopo il decollo dallo scalo di Bole, all’incirca dopo sei minuti, il velivolo ha fatto perdere ogni contatto radar, come confermato dall’operatore di volo della stessa compagnia aerea. Non è chiaro se vi siano dei sopravvissuti fra le 157 persone a bordo, ma stando alle parole del premier etiope le notizie sarebbero tragiche.
SI SCHIANTA AEREO IN ETIOPIA: 157 PERSONE A BORDO
L’incidente sarebbe avvenuto alle ore 8:44 di stamane, pochi minuti fa, e sulle cause dello schianto non vi sarebbe al momento alcuna ipotesi, anche perché non è stato ancora diramato un comunicato ufficiale da parte della compagnia aerea di bandiera dell’Etiopia, ne tanto meno dalle autorità aeroportuali. La Ethiopian Airlines è considerata una delle migliori compagnie aeree dell’intero continente africano, con una flotta di aerei moderni (si parla di un centinaio di aerei, in particolare Boeing 737 e 787), che trasportano passeggeri in ben 80 diverse località di tutto il mondo. L’ufficio del primo ministro ha spiegato che sul luogo dello schianto, al momento non meglio identificato, sono state inviate numerose squadre di soccorso che si stanno occupando della ricerca di eventuali sopravvissuti nonché della messa in sicurezza della zona. Sono attese novità e aggiornamenti nel corso di tutta la mattinata.