La battaglia prosegue, anzi ormai dovremmo chiamarla a buon diritto la guerra su Tripoli: la “nuova polveriera” alzata in Libia dopo l’attacco di Haftar contro il Governo di unità nazionale (riconosciuto dall’Onu) retto dal Premier Al Sarraj rischia di travolgere anche i delicatissimi equilibri internazionali, con il disimpegno Usa di Trump e l’appoggio di Putin al generale della Cirenaica. L’Europa invece che fare fronte comune si disgrega al proprio interno: la politica estera di Mogherini si ferma alle richieste (senza condanne decise) di “cessate il fuoco”, la Merkel spinge con Conte per la salvaguardia di Tripoli mentre la Francia è storicamente in appoggio con Haftar, al pari dell’alleato egiziano Al Sisi. Mentre oggi le forze governative libiche hanno abbattuto un caccia delle forze di Khalifa Haftar nell’area di Wadi Rabie, a sudest di Tripoli, il conto dei morti e dei feriti ha raggiunto cifre impressionanti in soli pochi giorni di battaglia al confine della capitale: 121 vittime, più di 500 feriti di cui moltissimi purtroppo i bambini. In giornata anche un altro grave episodio è avvenuto al sud di Tripoli, in particolare ad Ain Zara dove una scuola è stata bombardata dalle milizie della Cirenaica. «Il bombardamento di una scuola ad Ain Zara, a Sud di Tripoli, è l’ultimo di una serie di attacchi alle infrastrutture civili di Tripoli, in Libia in violazione del diritto internazionale umanitario e dei diritti umani», denuncia l’Unsmil (missione Onu in Libia).



LIBIA, NUOVO SCONTRO ITALIA-FRANCIA

«La missione sta monitorando e documentando tutte le azioni di guerra che violano questa legge al fine di informare il Consiglio di sicurezza e la Corte penale internazionale dell’Aia», ha poi concluso lo stesso Ufficio Onu per gli Aiuti Umanitari (Ocha) assieme all’Unsmil. Intanto una nuova miccia “scoppia” nella sfida a distanza tra Italia e Francia: secondo Libya Observer (che cita un mercenario egiziano catturato durante i combattimenti) – il sito specializzato che aveva svelato la scorsa settimana che il via libera ad Haftar sarebbe arrivato a un vertice a Bengasi con la partecipazione di francesi – «il mercenario avrebbe raccontato che le milizie di Haftar, di cui lui faceva parte, sono aiutate sul campo da specialisti francesi dispiegati sul suolo libico», riporta Affari Italiani. A corredo di ciò, il premier Conte starebbe cercando di trovare una via diplomatica per rimettere in dialogo i due protagonisti degli scontri libici: oggi il Ministro degli Interni Salvini, parlando della guerra in Libia, attacca «Lunedì inoltrerò una direttiva a tutte le autorità per ribadire che le nostre acque e i nostri cieli rimarranno chiusi ai trafficanti di esseri umani. Noi lavoriamo per la pace, qualcun altro no. E questo lo dico ai presunti alleati di governo». Ma il riferimento, oltre al M5s, sembra diretto anche alla Francia di Macron che seppur non abbia mai confermato le insinuazioni di un suo appoggio diretto ad Haftar, ha bloccato ogni possibile condanna unitaria dell’Ue contro l’avanzata del generale su Tripoli.

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