Prosegue in tutto il Brasile la caccia all’uomo nei confronti di Cesare Battisti, il terrorista italiano che ha fatto perdere le sue tracce risultando nuovamente latitante dopo il provvedimento di estradizione firmato dal presidente Temer. Due blitz in quelli che venivano considerati possibili covi di Cesare Battisti hanno portato ad un nulla di fatto, così aumenta il timore che Battisti possa avere già abbandonato il Paese. A confermare che questo rischio è concreto è stato il ministro brasiliano della Pubblica sicurezza Raúl Jungmann, affermando che questa ipotesi è fra quelle prese in considerazione dagli uomini della Polizia federale che sono sulle sue tracce. Intervistato dalla radio CBN, il ministro Jungmann ha ammesso:”È una possibilità. Non so dire se alta, ma è una possibilità”. Un modo implicito per dire che le ricerche sono in alto mare. (agg. di Dario D’Angelo)
AMBASCIATORE ITALIANO, “ABBIAMO FIDUCIA”
L’ambasciatore italiano in Brasile Antonio Bernardini è fiducioso circa la cattura di Cesare Battisti. «Abbiamo molta fiducia nella polizia federale, stiamo aspettando. E ci aspettiamo buone notizie», ha dichiarato il diplomatico in un’intervista rilasciata a Tv Globo News, a cui ha ricordato che l’ex terrorista è stato arrestato altre tre volte. Alla domanda se sia vero che un aereo è pronto per partire dall’aeroporto di Guarulhos, Bernardini ha risposto che l’Italia «sta collaborando con la polizia federale brasiliana» e che ci sono agenti italiani che si stanno occupando del caso. Intanto Sergio Moro, futuro ministro di Bolsonaro, non è voluto entrare nel merito delle condanne ricevute da Cesare Battisti. «C’è bisogno di cooperazione contro il crimine. Battisti è stato condannato in Italia, un paese con una magistratura forte e indipendente. Non spetta al Brasile fare valutazioni nel merito delle condanne», ha dichiarato a Poder360. (agg. di Silvana Palazzo)
IN BRASILE SICURI, “NON SCAPPERÀ PER MOLTO”
Dopo la fine del potentato di Lula, dicono dal Brasile alcune fonti all’Adnkronos, non dovrebbe durare molto la fuga di Cesare Battisti: «Quella rete esiste ancora in parte, ma è più ristretta e meno potente. Tra l’altro i latitanti in Brasile non durano tanto, perché la gente parla, il Paese è enorme e la forza delle fazioni criminali sta in carcere, non fuori», spiegano le fonti dell’agenzia Adn. Con il carcere di Lula e l’avvento di Bolsonaro la possibilità di vedere Battisti protetto ancora per molto, ora che è anche ricercato ufficialmente, le speranze per l’ex terrorista potrebbero essere ridotte al lumicino. Resta la domanda: chi lo ha aiutato a fuggire per l’ennesima volta? In quale Paese si sarebbe rivolto per ottenere protezione, sempre che sia uscito dal Brasile? Il doppio blitz fallito di oggi sembra essere più un avvertimento che altro: «un aereo militare italiano è già in Brasile pronto a riportarlo nel Belpaese e anche gli agenti italiani sono sul posto per scortarlo», garantiscono dal Giornale. (agg. di Niccolò Magnani)
“LO PRENDEREMO”
In Brasile si sta lentamente stringendo il cerchio della Polizia Federale attorno al latitante Cesare Battisti, tanto che le stesse autorità hanno garantito che è solo questione di tempo, che si tratti di ore, giorni o persino settimane, prima di arrestarlo e avviare le pratiche di estradizione. Un aereo italiano è già nel Paese sudamericano per riportarlo nel Bel Paese e il Ministro degli Interni, Matteo Salvini, ha detto oggi che qualora ci fossero novità sarebbe pronto a prendere il primo volo per il Brasile. Intanto nelle ultime ore la grande caccia all’uomo, ammesso e non concesso che sia riuscito a scappare oltre confine, continua e si è avuta notizia di due blitz portati avanti dalla divisione antiterrorismo: entrambe le irruzioni in quelli che erano ritenuti dei covi di Battisti sono però fallite dato che dell’ex militante dei Pac non v’era alcuna traccia. (agg. di R. G. Flore)
FALLITI DUE TENTATIVI DI ARRESTO A SAN PAOLO
Sono falliti due tentativi di arrestare Cesare Battisti in Brasile. Lo rivela Globo, secondo cui la divisione antiterrorismo della polizia federale brasiliana è intervenuta presso due indirizzi diversi a San Paolo, sulla base di segnalazioni anonime relative a possibili nascondigli dell’ex terrorista. Nella caccia all’uomo si stanno seguendo alcune piste nella convinzione che Battisti non abbia lasciato il Brasile. Lo apprende l’AdnKronos, facendo riferimento a fonti informate secondo cui l’ex terrorista potrebbe non essersi allontanato troppo da Cananeia, nello Stato di San Paolo, dove risiedeva fino a qualche giorno fa. L’ex membro del gruppo dei Proletari armati per il comunismo potrebbe essere stato “colto di sorpresa” dalle decisioni del magistrato Luis Fux e del presidente Michel Temer di dare il via libera all’estrazione in Italia. Forse «non si aspettava una conclusione così rapida», nonostante il presidente eletto Jair Bolsonaro ne avesse fatto una delle sue promesse durante la sua campagna elettorale. (agg. di Silvana Palazzo)
FIGLIO BOLSONARO: “NOI MAI PARADISO DI CRIMINALI”
Mentre la latitanza di Cesare Battisti in Brasile continua e le autorità federali, oltre ad avere diffuso 20 possibili varianti dell’identikit dell’ex terrorista rosso, hanno invitato tutta la popolazione a fornire il proprio aiuto “anche in anonimo” per ricercare l’uomo atteso da un sentenza di ergastolo in Italia, la questione come era inevitabile ha anche delle code politiche. Matteo Salvini, da tempo sostenitore delle posizioni nel neo presidente eletto, Jair Bolsonaro, ha fatto sapere di essere pronto a volare in qualsiasi momento in Sudamerica per riportare in Italia Battisti, elogiando anche la linea del nuovo Governo di estrema destra che, in discontinuità coi precedenti, non avevano collaborato col nostro Paese. E a fare eco alla nuova aria che tira in Brasile è arrivato anche il figlio del Presidente, Eduardo, che ha ricordato come il suo Paese non sarà “mai più un paradiso per i criminali stranieri” elogiando la recente decisione del Supremo Tribunale Federale di dare il via alla procedura di estradizione. (agg. di R. G. Flore)
AEREO ITALIANO PRONTO A SAN PAOLO
C’è un aereo italiano che è pronto a riportare nel Belpaese Cesare Battisti. Come riferiscono in queste ore i media brasiliani, il velivolo tricolore si trova precisamente all’aeroporto internazionale di Guarulhos, nei pressi di San Paolo. Le autorità nostrane sono in attesa che l’ex terrorista venga catturato di modo da essere poi estradato e portato in Italia, dove finirà dietro le sbarre dopo quasi 40 anni di “latitanza”, per scontare l’ergastolo per i 4 omicidi commessi. Peccato però che lo stesso Battisti non si trovi ormai da un paio di settimane a questa parte. Un amico l’ha accompagnato a San Paolo, e poi lo stesso ex brigatista si è diretto da solo verso Rio de Janiero. Nulla si sa di più dei suoi movimenti anche perché in un paese molto povero come appunto quello verdeoro, è facile farsi coprire da qualcuno in cambio di soldi. Le autorità temono che lo stesso italiano possa essere fuggito dal Brasile, e in questa secondo caso la situazione si complicherebbe ulteriormente. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
CESARE BATTISTI SCOMPARSO: 20 FOTO SEGNALETICHE
La scelta della polizia brasiliana di diffondere 20 foto segnaletiche di Cesare Battisti per facilitarne l’arresto dopo l’avvio della procedura di estradizione in Italia del terrorista, firmata dal presidente verdeoro Temer, sta facendo discutere soprattutto sui social per la sua reale efficacia. Sono in tanti a chiamare in causa addirittura il famoso gioco “Indovina chi” e a criticare il fatto che non si sia pensato di intervenire prima che il terrorista diventasse latitante, inviando magari degli agenti a sorvegliarlo. La polizia brasiliana conta però nell’aiuto della popolazione locale e per questo sul proprio portale hanno invitato chiunque abbia informazioni su Battisti a contattare le autorità per telefono o mail, garantendo un “anonimato totalmente rispettato”. Un messaggio non secondario che potrebbe far decidere eventuali fiancheggiatori di Battisti a parlare. (agg. di Dario D’Angelo)
CESARE BATTISTI SPARITO NEL NULLA
Sono in tutto venti le foto segnaletiche diffuse dalla polizia brasiliana e che immortalano Cesare Battisti, ciascuna con le “principali possibilità di travestimento”. L’ex membro dei Pac resta ricercato in “tutto il Paese” dopo essere stato dichiarato ufficialmente un latitante. Di lui si sono perse le tracce ormai da diversi giorni, dopo l’ordine di arresto da parte della polizia brasiliana e da allora non si hanno più notizie dell’ex terrorista, del quale non avrebbe alcun contatto neppure il suo avvocato. La polizia ha messo a disposizione anche un numero di telefono e un indirizzo mail dove poter scrivere per qualsiasi informazione utile al suo ritrovamento. La polizia federale, secondo quanto diffuso in un comunicato, ha elaborato i ritratti e le sembianze che potrebbero essere utilizzate da Battisti nel corso della sua latitanza. Come spiega Agenpress, la caccia all’uomo in corso in Brasile è il segnale che le tracce sin qui considerate calde lasciate da Battisti non sono più tali o, comunque, non hanno portato da nessuna parte. Le prossime 48 ore saranno decisive per capire se le operazioni di ricerca dovranno o meno ripartire da zero. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
POLIZIA DIFFONDE 20 FOTO CON TRAVESTIMENTI
Dove è finito Cesare Battisti? Una domanda che si stanno ponendo in molti, a cominciare dalle autorità italiane e da quelle brasiliane. La nazione verdeoro, su precisa indicazione del presidente uscente Michel Temer, ha emesso un mandato d’arresto e di estradizione nei confronti dell’ex brigatista, che però, forse fiutando che qualcosa stesse accadendo attorno a lui, si è dato la macchia, scomparendo da almeno un paio di settimane. In Brasile è caccia serrata all’ex membro dei Pac, con la polizia che ha diffuso 20 foto segnaletiche che mostrano Battisti in “tutte le salse”: con il cappello, con gli occhiali, con la barba, e via discorrendo. La speranza è che qualcuno possa riconoscerlo e quindi fornire informazioni utili alla polizia per la sua cattura. Cesare Battisti era residente a Caianeia, nello stato di San Paolo, ma i vicini di casa non lo vedono dallo scorso mese di novembre, da quando cioè è stato eletto il nuovo presidente Jair Bolsonaro.
CESARE BATTISTI CONTINUA AD ESSERE LATITANTE
Sulla vicenda si è espresso il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, che uscendo allo scoperto nelle scorse ore ha spiegato: «Sto messaggiando con Bolsonaro e se nelle prossime ore mi arrivasse un invito, io lo prendo al volo e riporto in Italia un terrorista che ha morti e morti sulla coscienza e non deve starsene sulla spiaggia in Brasile ma in galera in Italia». Stando a quanto riferito da un amico a Globo.com, Battisti sarebbe stato accompagnato in macchina a San Paolo, e da lì avrebbe poi proseguito alla volta di Rio de Janeiro, ma la sua destinazione finale rimane un mistero. Non è da escludere che il terrorista abbia già lasciato il Brasile e sia fuggito all’estero, e in quel caso sarebbe un’ulteriore complicazione di questa vicenda senza dubbio assurda. Ricordiamo che Battisti è stato condannato all’ergastolo per aver commesso due omicidi ed aver collaborato ad altri due, negli anni ’70.