«Tre bambini sono stati tra le vittime dell’esplosione»: alcune fonti della tv pakistana spiegano che nel bilancio ancora tutto parziale del doppio attentato avvenuto stamattina in Pakistan ci sarebbero numero altri minori coinvolti. Nella bomba al mercato centrale, a pochi chilometri dall’Afghanistan, hanno aggiunto le fonti, «molte persone stavano comprando vestiti caldi quando è esplosa la bomba». Una vera e propria strage di sciiti che fa subito scattare alla mente l’ipotesi, anzi l’ombra, dello Stato Islamico dietro all’ennesima strage in Medio Oriente: nelle ultime settimane non molto distante dal confine col Pakistan, in Afghanistan si è assistito ad un continuo proliferare di azioni criminose dell’Isis, da ultimo l’attacco di Daesh a Kabul durante un incontro religioso dove hanno perso la vita più di 50 musulmani di tradizione sciita. (agg. di Niccolò Magnani)



ORDIGNO COLLEGATO AD UNA MOTOCICLETTA

Si aggrava come era prevedibile il bilancio dopo la bomba esplosa in Pakistan, presso un bazar di Orakzai. Più che un bilancio si può parlare di un vero e proprio bollettino di guerra, visto che i morti sarebbero più di 30 a cui vanno aggiunti 40 feriti di cui alcuni in condizioni disperate. Stando a quanto sottolinea l’agenzia AdnKronos, che cita l’emittente locale Geo News, l’intento dei terroristi era quello di colpire un seminario islamico, visto che l’ordigno è stato piazzato proprio all’ingresso dell’edificio. Al momento non è ancora stato rivendicato l’attacco, anche se fra i morti vi sarebbero diversi sciiti e di conseguenza è molto probabile la matrice sunnita dell’atto. La bomba era stata collegata ad una motocicletta, e subito dopo l’esplosione, come riferiscono alcune fonti di sicurezza, tre bambini sono morti. Il primo ministro Imran Khan ha “condannato fermamente” l’attacco terroristico al bazar, nonché quello avvenuto nei pressi del consolato cinese di Karachi. Sulla vicenda si è espresso anche Shireen Mazari, il ministro per i Diritti umani, che ha sottolineato la necessità di “garantire maggiore sicurezza alle nostre aree tribali e protezione al nostro popolo”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



BOMBA ESPLOSA IN PAKISTAN: UNA STRAGE

Una bomba è esplosa quest’oggi in Pakistan provocando almeno 25 morti e 35 feriti. L’episodio, riportato da tutti gli organi di informazione online, si è verificato nei pressi di un mercato all’aperto situato nel nord-ovest della nazione. Secondo quanto riferito da fonti mediche e di polizia pakistane, il bilancio potrebbe essere ben più grave, visto che al momento dell’esplosione la zona era gremita. L’attacco si è verificato precisamente sul confine con l’Afghanistan, nella provincia di Khyber Pakhtunkhwa, e stando alle prime indiscrezioni circolanti pare che la maggior parte delle vittime sia di minoranza sciita. L’ordigno è stato fatto detonare nei pressi di un bazar di generi alimentari situato nella regione di Orakzai, che come ricorda Rai News è stata teatro negli ultimi anni di numerosi attacchi estremisti dei sunniti, proprio contro i rivali sciiti. Le forze dell’ordine sono subito intervenute, nonché i soccorsi, che hanno allertato tutti gli ospedali della zona visto l’ingente numero di feriti.



PAKISTAN, BOMBA ESPLOSA AL MERCATO

Pakistan che è stato scosso anche da un altro attentato, avvenuto a Karachi. Due agenti sono stati uccisi, mentre una guardia di sicurezza è rimasta ferita, in occasione di un attacco armato alla sede del consolato cinese. Durante lo scontro a fuoco sono stati neutralizzati i tre assalitori, morti sotto i colpi delle forze dell’ordine. L’attacco si è registrato alle ore 9:30 locali, quando in Italia erano le 4:30 della notte fra giovedì e venerdì 23 novembre, all’esterno del consolato di Karachi, situato nella zona di Clifton. Quattro uomini armati hanno tentato di irrompere nei pressi dell’edificio cinese, prima di essere fermati al posto di controllo situato all’ingresso. Nessuno dello staff del consolato è rimasto coinvolto, e l’area è al momento messa in sicurezza, gremita di agenti delle forze dell’ordine. L’attacco a Karachi è stato rivendicato da un gruppo separatista della provincia del Balochistan.