Monta la tensione sull’asse Ottawa-Pechino, dopo che le relazioni tra i due governi sono state compromesse dall’arresto a Vancouver, sempre in Canada, di Meng Wanzhou, direttrice finanziaria del gigante cinese Huawei nonché figlia del fondatore del colosso cinese. Ed è stato proprio quest’ultimo, Ren Zhengfei, in una tavola rotonda di circa due ore a negare le accuse che vogliono Huawei “cavallo di Troia” del governo cinese per azioni di spionaggio e sabotaggio. Come riportato da La Repubblica, il Ceo di Huawei ha chiarito: “Amo il mio Paese, supporto il Partito. Ma personalmente non danneggerei mai gli interessi dei clienti, io e la mia società non risponderemmo a richieste di questo tipo”. Soft anche la posizione dell’azienda nei confronti di Donald Trump, definito un “grande presidente, che vuole abbassare le tasse”. Le stesse parole al miele non sono state riservate al Canada dopo l’arresto di Meng. Le “gravi conseguenze” promesse, come riportato da La Repubblica, si sono tradotte nell’arresto di due cittadini canadesi con vaghe accuse di minaccia alla sicurezza nazionale e ieri nella condanna a morte di un terzo per traffico di droga, dopo una revisione lampo del processo.



TENSIONE CANADA-CINA DOPO ARRESTO LADY HUAWEI

La sentenza di condanna a morte nei confronti del cittadino canadese da parte di un tribunale cinese ha sortito la reazione del premier canadese, Justin Trudeau, che ha parlato di “uso arbitrario della pena di morte”. Queste dichiarazioni, ovviamente, da Pechino non sono state prese bene e la risposta del governo si è tradotta in un invito a rispettare la sovranità cinese. La tensione a livello diplomatico è sfociata poi in mattinata nell’emissione da parte del governo canadese di un avviso per i viaggiatori diretti in Cina, allertati sul rischio di una “applicazione arbitraria della legge”. La reazione di Pechino ha prodotto un avvertimento uguale e contrario, affermando che di recente in Canada dei cittadini cinesi sono stati “detenuti in modo arbitrario”. E il riferimento a Lady Huawei è un sottinteso che fa rumore.

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