Peggiora il bilancio relativo all’esplosione avvenuta questa mattina presso un impianto chimico in Cina. I morti sono 47 ma i feriti sono aumentati in maniera vertiginosa, toccando quota 640, alcuni dei quali (si parla di almeno 90 persone) in gravissime condizioni. Per rendere l’idea dell’importanza dell’esplosione, basti pensare che la deflagrazione avvenuta nell’azienda di Yancheng, ha causato un terremoto di magnitudo 2.0 gradi sulla scala Richter. Inizialmente si pensava che fosse stata la scossa a provocare l’esplosione presso l’impianto chimico, ma i fatti hanno evidenziato il contrario. Ancora sconosciute le cause che hanno provocato questo ennesimo disastro cinese, ma è molto probabile che non siano stati rispettati i necessari parametri di sicurezza, come già più volte capitato in passato. Le autorità hanno evacuato circa 3000 persone, residenti che abitano nelle zone limitrofe l’impianto chimico, mentre i vertici dell’azienda sono stati arrestati. La notizia è giunta al presidente cinese, Xi Jinping, mentre lo stesso si stava per preparare ad incontrare Sergio Mattarella, vertice al Quirinale tutt’ora in corso. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



ESPLOSIONE IN CINA: 47 MORTI

Gravissimo incidente avvenuto in Cina a seguito di una violenta esplosione. Sono 47 i morti causati da una deflagrazione che ha distrutto l’impianto chimico della Tianjiayi Chemical, nonché le zone vicine all’azienda, situata in quel di Yancheng, nella provincia orientale del Jiangsu. Stando agli ultimi dati ufficiali comunicati dalle autorità locali e rilanciati poi dai media cinesi, vi sarebbero 32 feriti in condizioni gravissime, in pericolo di vita, e altre decine invece gravi, per un totale di 90 persone coinvolte. L’episodio si è verificato precisamente alle ore 14:50 in Cina, quando in Italia erano le 7:50 di oggi, giovedì 21 marzo. L’evento è stato immortalato con numerosi video e foto che sono stati poi pubblicati su Weibo, il Twitter cinese: numerosi gli operai che sono rimasti intrappolati nel sito dell’impianto dopo il crollo delle strutture, e che sono in attesa di essere soccorsi dai vigili del fuoco e dai medici accorsi.



CINA, ESPLOSIONE IN IMPIANTO CHIMICO: 47 MORTI

Da segnalare anche numerosi feriti, non in pericolo di vita, residenti nei quartieri limitrofi l’impianto, che sono rimasti colpiti dall’onda d’urto provocata dall’esplosione e che ha provocato, ad esempio, la rottura di vetri e porte. Massiccio il dispiegamento delle forze dell’ordine, con i soli vigili del fuoco di Jiangsu che hanno condotto sul luogo dell’esplosione ben 86 mezzi. Come ricorda il sito di Sky Tg24, quella di oggi è solamente l’ultima esplosione verificatasi in Cina negli ultimi tempi, causata per la gran parte da carenze a livello di sicurezza. A novembre, ad esempio, un camion cisterna trasportante del combustibile chimico è deflagrato all’entrata di un impianto, a 100 chilometri da Pechino, uccidendo 23 persone e ferendone22. Nel 2015 sono invece morte 165 persone al porto di Tianjin a causa di un’esplosione di sostanze chimiche, con conseguente danno superiore al miliardo di dollari. Non è da escludere che l’incidente avvenuto oggi sia collegato ad una scossa di terremoto di magnitudo 2.2 che è stata registrata presso Lianyungang, una città non distante dall’azienda esplosa, anche se al momento non vi sono conferme a riaguardo.

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