Dopo le parole di Angela Merkel, che ha annunciato il suo ritiro dalla politica al termine della legislatura in corso oltre che la rinuncia alla candidatura alla guida della Cdu nel prossimo Congresso del 7 dicembre ad Amburgo, è ufficialmente iniziata la corsa alla sua successione. Come riporta l’Ansa, l’ex capogruppo dell’Unione Friedrich Merz ha infatti annunciato ufficialmente la sua candidatura alla presidenza della Cdu. Il giurista 62enne, tra i primi avversari fatti fuori dalla Merkel all’inizio della sua avventura politica in Germania, ha dichiarato:”Abbiamo bisogno di un nuovo inizio e un rinnovamento con personalità alla leadership di esperienza come di più giovani. Sono pronto ad assumermi la responsabilità e allo stesso tempo a fare di tutto per rafforzare la tenuta interna e la capacità di gestione del futuro della Cdu in Germania”. Merz in ogni caso non ha sconfessato quanto fatto dalla Merkel, dichiarando che la Cancelliera merita “rispetto e riconoscimento per la sua opera nei 18 anni alla guida della Cdu”. (agg. di Dario D’Angelo)



MERKEL, RITIRO DALLE SCENE POLITICHE NEL 2021

Ha ovviamente scosso il mondo politico l’annuncio della cancelleria Angela Merkel, di “ritirarsi dalle scene” nel 2021, quando scadrà il suo mandato. Una decisione decisamente inattesa, che scombussolerà gli equilibri non soltanto in Germania, ma nell’Europa intera e oltre. Numerosi i commenti sulla vicenda, a cominciare dall’editoriale del tabloid britannico The Guardian, uno dei più autorevoli d’Inghilterra, che scrive «La Merkel ha dominato la politica tedesca per così tanto tempo, che il suo addio non potrà che essere traumatico». Stando a quanto scrivo i colleghi della Gran Bretagna, la cancelleria tedesca è riuscita a mantenere il modello tedesco basato sull’economica sociale, nonostante la giustizia e le finanze solide, venissero continuamente sfidati. «La forza economia della Germania – prosegue il tabloid nella sua analisi – ha permesso ai tedeschi di evitare qui fardelli che hanno colpito le altre nazioni europee». Il problema è stata la crisi dei rifugiati, iniziati nel 2015, verso cui la cancellerie ha assunto una posizione “liberale e pragmatica”, che ha portato con se delle conseguenza che non è riuscita a gestire. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



IL COMMENTO DI DI MAIO

La Merkel lascia la politica: sarà un passaggio graduale, ma è una giornata che volenti o nolenti rimarrà storica. «Se guardo quello che è stato fatto dal governo federale negli ultimi sette mesi, c’è un segnale chiaro che non si può continuare così e questo non ha solo a che vedere con la comunicazione, ma con la cultura del lavoro. Voglio lasciare i miei incarichi con dignità, così come li ho svolti», ha spiegato la Cancelliera in conferenza stampa. Dall’Italia, il primo commento in merito al ritiro “futuro” di Angela Merkel arriva dal vicepremier Luigi Di Maio: «La Merkel ha perso le elezioni e ha dichiarato che non si ricandiderà né come cancelliera, né alla guida del suo partito. È una donna di parola e devo riconoscere che ha avuto grande rispetto per le scelte economiche del nostro governo, così come tutto il suo esecutivo ha avuto un comportamento estremamente corretto con Italia». Poi Di Maio aggiunge, lanciando una “frecciatina” a Matteo Renzi «Le auguro tanta fortuna per ciò che vorrà fare della sua vita quando terminerà il suo mandato. Qualche senatore semplice fiorentino dovrebbe prendere esempio da lei».



“GOVERNO HA PERSO LA CREDIBILITÀ”

Un tonfo elettorale, quello dell’Assia in Germania, anche se preventivato da molti analisti per la CDU ma che rischia di diventare un importante spartiacque per la storia politica tedesca: all’indomani della nuova débacle per il suo partito, uscito già ridimensionato per la prima volta dalla recente tornata elettorale tenutasi in Baviera, Angela Merkel ha deciso di dire basta: la Cancelliera infatti ha tratto le sue conclusioni dai risultati di ieri e ha annunciato che non solo non sarà più lei a guidare il partito che, negli ultimi anni, è stato quello più votato nel Paese o comunque capace di porsi come leader dei vari Governi di coalizione succedutisi, ma pure che non si ricandiderà a guidare il Paese nel 2021.

Un annuncio shock se si pensa a cosa ha significato la Merkel per la Germania (ma anche nello scacchiere europeo) negli ultimi 18 anni ma pure una presa di coscienza che forse maturava da tempo: “Come Cancelliera ho la responsabilità di tutto, per quello che riesce e non riesce, e questo Governo ha perso credibilità e così non si va avanti”. Parole dure che denotano la sua volontà di assumersi tutta la responsabilità di questa lenta ma inesorabile erosione del consenso, cogliendo dal Governo federale quello che negli ultimi sette mesi è stato a suo dire “un segnale chiaro che non si può continuare così”. (agg. di R. G. Flore)

MERKEL LASCIA GUIDA CDU

Le elezioni in Baviera e in Assia hanno decretato quello che da tempo era atteso in Germania: un passo indietro della Cancelliera Angela Merkel dalla guida della “sua” Cdu. Dopo 18 anni ininterrotti al timone del partito dei Cristiano Democratici di Germania, l’ex pupilla di Helmut Kohl annuncia il passo clamoroso che fa seguito alle debacle nelle Elezioni Regionali dove sì la Cdu-Csu resta il primo partito, ma perde altri voti “sanguinosi” in vista delle prossime Europee che a questo punto rischiano di essere un vero spartiacque per la stessa Cancelleria.

Ancora non è chiaro se il suo ritiro dalla presidenza della Cdu proceda o meno anche una sua eventuale rinuncia all’incarico di cancelliera: al momento, di certo, non vuole gettare la spugna anche sul fronte Governo ma qualcosa sicuramente cambierà nei prossimi mesi per provare a porre un freno all’emorragia elettorale. Il nuovo presidente dell’Unione cristiano-democratica verrà eletto nel imminente prossimo congresso generale del partito in programma ad Amburgo ai primi di dicembre e per la prima volta Angela Merkel non lancerà la sua candidatura.

CRISI MERKEL: LE SCONFITTE IN ASSIA E BAVIERA VERSO LE EUROPEE

Il boom dei Verdi (sempre più “nuova” sinistra riformista in Germania) e dell’Afd, l’affermazione dei Liberali e la continua debacle della Spd sta portando la Merkel ad una sorta di “accerchiamento” in cui la sua guida autorevole e conservatrice di questa ultima era della Germania e dell’Unione Europea è seriamente a rischio. Come sottolinea la Stampa, «Sotto la sua presidenza la Cdu si è trasformata in una forza politica di centro d’ispirazione moderata e liberale, secondo alcuni anche fin troppo riformista e troppo poco conservatrice». L’accoglienza dei migranti, il rinnovamento imminente di Bruxelles e le crisi con Russia e Usa hanno minato la sua guida interna e le costanti sconfitte degli ultimi appuntamenti elettorali (Baviera e Assia, ma non solo) fungono molto più che da semplice campanello d’allarme. Nel frattempo, alcune fonti interne alla Cdu riportano un nuovo annuncio imminente da parte di Angela Merkel. «Alla fine della Legislatura non si candiderà per un nuovo mandato da Cancelliera al Bundestag». Dopo 18 anni finisce l’era in Cdu e dopo 13 quello da Cancelliera: da Germania a Ue, il “vento” sta davvero cambiando..