Scontri e lacrimogeni a Parigi, a Champs-Elysees, con il corteo dei gilet gialli che si è trasformato in guerriglia urbana: infranto il divieto a manifestare sul viale parigino, il confronto tra le forze dell’ordine e i manifestanti ha messo a soqquadro la Capitale. Un denso fumo nero si è levato dall’avenue, con i gilet jaunes che hanno dato fuoco a barriere, bidoni della spazzatura ed altri oggetti di arredo urbano, con i giovani in marcia ad intonare cori contro il presidente Emmanuel Macron, chiedendo le sue «dimissioni». Il ministro dell’interno ha confermato che a comporre il nutrito gruppo erano in 8 mila, mettendo nel mirino Marine Le-Pen per aver esortato i gilet ad andare verso Champs-Elysees. Non è tardata ad arrivare la replica della leader del RN (Rassemblement National): «Condanno le violenze ma la smettano di utilizzarle contro il mio movimento». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



PARIGI SOTTO ASSEDIO

Si è chiusa ieri una nuova giornata di protesta dei Gilet gialli, enorme massa di cittadini francesi che da una settimana a questa parte ha deciso di scendere in piazza per protestare contro il governo. Alla base delle manifestazioni che ieri hanno invaso Parigi, creando disordini, scontri e arresti, il caro carburanti. Ma l’aumento del prezzo della benzina è solamente il pretesto, visto che i “gialli” si dicono apertamente contrari al governo, a cominciare dalle mosse politiche del presidente Emmanuel Macron, la cui popolarità è ormai ai minimi termini. In 18 mesi il numero uno d’oltralpe è passato dall’essere il futuro della nazione, a “ladro e imbroglione”, così come si leggeva nella giornata di ieri sui cartelloni e gli striscioni di molti manifestanti. Una protesta che è iniziata dai ceti meno abbienti, dalle campagne, e che si è poi unita all’opposizione, a cominciare dall’estrema destra di Marine Le Pen, colei che è stata sconfitta alle presidenziali proprio da Macron.



GILET GIALLI, SCONTRI AGLI CHAMPS ELYSEES

Alla luce dell’insorgere del popolo francese, è logico pensare che oltralpe ci sarà da cambiare qualcosa. Come detto sopra, Macron sembrerebbe sfiduciato ormai da tutti, dopo aver perso anche una serie di ministri cardine negli ultimi mesi, e la sensazione circolante è che nuove elezioni siano dietro l’angolo. Intanto, la giornata di ieri a Parigi si è conclusa con una nuova guerriglia, con i manifestanti che hanno invaso gli Champs-Elysees nonostante il divieto e gli sbarramenti. Alla fine sono state un centinaio le persone fermate, con una decina di feriti, e il movimento si è fermato a circa 105mila persone in tutta la Francia, di cui 8 mila a Parigi, molto meno rispetto ai 280mila dello scorso weekend. Ma i gilet gialli non si arrendono, ed hanno indetto una nuova manifestazione in vista del prossimo sabato.

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