La situazione diventa sempre più tesa a Parigi dove la protesta dei gilet gialli si allarga a macchia d’olio, e soprattutto dove le possibilità di negoziazione tra il Governo e i manifestanti sembrano sempre più ristrette. Nella giornata di domenica si era aperta una possibilità di trattativa, con l’offerta di un negoziato con dieci portavoce del movimento, ma il negoziato è saltato molto velocemente e in molti in Francia vedono traballare la posizione del presidente Macron, col suo esecutivo che non riesce a risolvere una situazione potenzialmente esplosiva. E hanno pesato le minacce ricevute da quelli che erano stati definiti i Gilet Gialli moderati, che hanno chiuso le possibilità di una trattativa. Sabato prossimo dunque con ogni probabilità sarà segnato Oltralpe da un’altra ondata di manifestazioni che già sono state nominate “Atto 4°, scioglimento del Parlamento“: le conseguenze potrebbero essere clamorose. (agg. di Fabio Belli)
LE PEN: “MACRON RISCHIA”
Dopo le minacce ai Gilet Gialli “moderati”, la giornata di oggi andrà registrata come la prima in cui in tutta la Francia esplode il serio problema della benzina: non tanto per il “caro carburante” ma proprio per la diffusione dei rifornimenti nei vari benzinai del Paese, letteralmente bloccati dalle proteste continue dei giubbotti gialli. Le autorità locali hanno cominciato a razionare la benzina e si è scatenato il caos al confine con la Spagna, ad esempio: il blocco dei depositi di carburante impedisce il rifornimento nelle varie pompe di benzina sparse per la Francia. Addirittura questo pomeriggio in autostrada verso la Spagna le code formatesi hanno raggiungo i 20 chilometri fino al primo benzinaio: come se non bastasse il caos già presente, arriva notizia di una nuova vittima (e sarebbe la quarta di queste settimane di proteste per le strade di Francia) questa volta a Marsiglia. Secondo FranceInfo, «una donna di 80 anni è stata colpita al volto da elementi di una granata lacrimogena mentre stava chiudendo le persiane del suo appartamento nei pressi del viale di La Canebière, sabato scorso». «Macron rinunci alla strategia del confronto e congeli immediatamente l’innalzamento delle tasse sulla benzina diesel, come invocato dai gilet gialli, o si rischiano conseguenze drammatiche»: questo è l’appello rivolto da Marine Le Pen uscendo dal suo incontro a Parigi con il premier Eduard Philippe.
“SITUAZIONE SFUGGITA DI MANO”
È ancora Jacline Mouraud a parlare, questa volta raggiunta direttamente da un collega dell’Ansa a Parigi: dopo le minacce di morte e i tentativi di “apertura” col Governo, arriva una terza dichiarazione assai più pesante in entrambi i “lati” di questa clamorosa protesta dei Gilet Gialli. Contro l’Eliseo, la “promotrice” dei “gilet jaunes” attacca «A questo punto l’unica via d’uscita per calmare le acque è che il governo si dimetta». Dall’altra parte, è sempre la stessa Mouraud a ritenere come quanto stia accadendo sia allucinante: «Il movimento iniziato pacificamente sta sfuggendo ad ogni logica e ragionevolezza. Oggi non so come riusciremo ad uscire da questo marasma». Lei come gli altri “membri originari” del movimento improvvisato in un mese dopo il caro benzina del Governo francese, si dice «agghiacciata» per le violenze e le distruzioni a cui tutto il mondo ha assistito e che si teme possano continuare anche nei prossimi giorni, senza un accordo tra tutte le parti.
GILET GIALLI “MODERATI” MINACCIATI DI MORTE
Il caso, forse, sta scivolando di mano agli stessi organizzatori dei Gilet Gialli: la promotrice Jacline Mouraud questa mattina, assieme ad altri manifestanti con cui ieri si è aperto un iniziale dialogo con Macron e il Governo francese, ha raccontato di aver ricevuto minacce di morte dagli stessi che sono scesi in strada assieme a lei nelle ultime settimane. I “Gilet Gialli liberi”, il collettivo di dimostranti moderati, non piace più alla “pancia” della piazza che vorrebbe continuare a mettere “a ferro e fuoco” la Francia e Parigi piuttosto che trovare una soluzione che risolva il problema oggettivo e molto grave del “caro benzina”. «Questi gilet gialli sono una specie di ragazzini anarchici, manipolati non vogliono trovare alcuna soluzione ma soltanto “fare casino”», sono le durissime parole della pasionaria contro alcuni suoi stessi “colleghi” di piazza. Nel frattempo, per il popolo francese, il consenso nei Gilet Giali resta comunque alto nonostante il caos generato a Parigi anche in questo ultimo weekend con addirittura un morto in quel di Arles: è il 72% dei francesi a sostenere ancora il movimento, secondo un sondaggio Harris Interactiv per la radio francese RTL, con il 90% che ritiene come il Governo Macron non sia stato all’altezza di gestire l’intera emergenza.
MOURAUD: “GOVERNO FERMI IL CARO BENZINA”
Il presidente francese Macron ha dimostrato l’intenzione di aprire al dialogo con i gilet gialli, dopo il terzo sabato di violenze che il Paese si è lasciato alle spalle. Il movimento resta particolarmente attivo con l’intento primario di dire basta al caro benzina. Macron ha così chiesto al premier Edouard Philippe di incontrare i leader del movimento e i capi dei partiti politici. Al tempo stessi, nel corso di una riunione d’emergenza convocata all’Eliseo ieri mattina, il presidente ha chiesto anche al ministro dell’Interno Castaner di mettere a punto un dispositivo “di mantenimento dell’ordine pubblico in futuro” onde evitare ulteriori episodi di estrema violenza come quelli che si sono registrati. A replicare prontamente alle richieste di Macron è stata la 51enne Jacline Mouraud, leader del movimento che ha confermato di essere stata contattata dall’ufficio del primo ministro in vista di un eventuale dialogo. In merito si è detta “pronta ad andare a Matignon” ma lo ha fatto dettando le sue condizioni ovvero solo se il governo ritirerà l’aumento delle tasse sui carburanti dal primo gennaio. A detta di Mouraud, come riporta Repubblica.it, i gilet gialli “si incontreranno e si confronteranno” prima di un eventuale incontro con il premier ma “il futuro del movimento sarà determinato dalle intenzioni del governo nei confronti del popolo. Sono loro che devono smorzare la situazione“, ha fatto sapere. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
A BREVE INCONTRO IN ELISEO
Il prefetto di Parigi, Michel Delpuech, ha spiegato in una nota presentata poi anche al Governo nel vertice all’Eliseo che le violenze viste in piazza tra polizia e Gilet Gialli «sono di una gravità senza precedenti». In totale i fermi sono stati 412 i fermi ufficiali («un livello mai raggiunto negli ultimi decenni») lamentando inoltre una «violenza estrema e inedita contro le forze dell’ordine con lanci di martelli, biglie d’acciaio e bulloni». Secondo il report della Gendarmerie, sono stati appiccati addirittura 249 incendi, con 112 auto date alle fiamme in Parigi e dintorni: tra i vari teppisti che si sono aggiunti alla grande marea comunque pacifica dei Gilet Gialli, spiega ancora il Prefetto, «erano presenti gruppuscoli di estrema destra ed estrema sinistra ma anche un grandissimo numero di manifestanti in gilet giallo». Nel frattempo si lavora nelle stanze diplomatiche dell’Eliseo per un possibile incontro tra i “vertici” dei manifestanti – Jacline Moraud in testa – e lo stesso Emmanuel Macron, in modo da evitare se possibile nuovi spargimenti di sangue e danni nel pieno centro de “La Ville Lumiere”.
ECCO LE NOSTRE RICHIESTE
Dopo la terza vittima causata dalle accese proteste dei gilet gialli, il presidente francese, Emmanuel Macron, ha aperto al dialogo con gli stessi manifestanti. Come riferito in questi ultimi minuti da diversi organi di informazione online, a cominciare da Tgcom24.it, è stato dato ordine al primo ministro Edouard Pihlippe, di ricevere i leader dei gilet gialli, e i capi dei partiti politici, di modo da sedersi ad un tavolo, provare a trovare un punto comune, e porre fine alle devastazioni che da tre weekend stanno facendo tremare l’intera nazione francese. Basti pensare che le manifestazioni di ieri si sono chiuse con un morto, 133 feriti e ben 412 arresti, numeri che vanno ad aggiungersi ai bilanci già gravi delle altre due proteste di novembre. Hanno le idee chiare i gilet gialli, che chiedono in maniera immediata e senza condizioni: «Il blocco dell’aumento delle tasse sui carburanti e l’annullamento della sovrattassa sulla revisione obbligatoria dei veicoli». I manifestanti francesi si autodefiniscono «portavoce di una collera costruttiva, cittadini impegnati che costituiscono una rappresentazione onesta della Francia che soffre e si sente abbandonata». Stando ai dati del ministero dell’interno francese, sono stati 136mila i manifestanti che hanno partecipato ieri alle proteste, superando i 106 mila del weekend precedente. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
GILET GIALLI: MACRON INTERVIENE
Un piccolo “spiraglio” di speranza nello scontro ferocissimo andato in scena ancora nelle ultime 24 ore a Parigi tra i Gilet Gialli e le forze dell’ordine arriva dopo il vertice all’Eliseo riunito con urgenza dal Presidente Emmanuel Macron. Un collettivo dei manifestanti che col giubbotto giallo hanno messo a ferro e fuoco il centro di Parigi ancora ieri per il terzo sabato consecutivo (dopo la decisione del Governo di aumentare il costo dei carburanti per effetto del piano di transizione ecologica) si è presentato per la prima volta come «portavoce dei Gilet Gialli liberi» si è rivolto al Governo Philippe-Macron dicendosi disponibile «ad un primo appuntamento» (spiega l’Ansa). Secondo i media di Parigi, i 10 portavoce – tra cui figura anche Jacline Moraud, la particolare “attivista” che ha dato il là alla protesta in tutta la Francia – hanno offerto al Governo una uscita dalla crisi tramite delle richieste immediate. «Chiediamo il blocco dell’aumento delle tasse sui carburanti e annullamento della sovrattassa sulla revisione obbligatoria dei veicoli», e allora le proteste diminuiranno e bloccheranno le manifestazioni ogni weekend.
MACRON: “PRONTO A STATO D’EMERGENZA”
Dopo la morte della terza vittima in questi assurdi scontri con i Gilet Gialli e le forze di Polizia, il Presidente Macron ha convocato un’immediato vertice di emergenza all’Eliseo dove sono state anche presentate le “proposte” dei manifestanti per provare a porre fine alla crisi. «Macron, dimettiti» ha gridato uno piccolo gruppo di Gilet Gialli all’Arco di Trionfo, mentre il presidente – appena rientrato dall’Argentina – ha sostato in raccoglimento davanti alla tomba del milite ignoto dopo gli incidenti di sabato. Ora però il pensiero è per i prossimi giorni e per la più che probabile manifestazione del prossimo 8 dicembre: sia dal portavoce di Macron, Benjamin Griveaux, che dal Ministro dell’Interno Castaner è stato evocato il «ricorso allo stato di emergenza» per provare a mettere fine alla crisi in corso ormai da tutto autunno per le vie della Francia. Il sindacato di polizia una sua “proposta” l’ha già messa in campo: «vietiamo la manifestazione di sabato 8 dicembre. Basta tergiversare – ha intimato il sindacato – Parigi è stata ancora una volta campo di gioco di un’orda di casseur vestiti con i gilet gialli».