Emmanuel Macron

ha scritto una lettera aperta a tutti i Francesi dopo la forte crisi che da oltre tre mesi sta bloccando un Paese intero, ogni sabato, con le manifestazioni dei Gilet Gialli che richiedono un’unica cosa: le dimissioni del Presidente più odiato della storia recente in Francia. «Trasformiamo la rabbia in soluzioni», è il senso del messaggio postato su Twitter con la lunga lettera indirizzata a tutto il popolo e agli elettori, gilet gialli compresi. L’obiettivo di Macron è ovviamente quello di rientrare nei consensi alla vigilia di una lunga e “sanguinosa” campagna elettorale per le Europee ma non sarà certo facile fino a che ogni sabato tutte le piazze di Francia si vedono riempire di proteste, scontri e ultimatum da quei “gilet jeunes” che vedono in odio l’Eliseo e il suo inquilino. «Tutti vorrebbero un paese più prospero e una società più giusta. Questa impazienza», scrive Macron, «la condivido. La società che vogliamo è una società in cui avere successo non dovrebbe richiedere relazioni o fortuna, ma impegno e lavoro».



MARINE LE PEN: “GILET GIALLI? SANA RIVOLTA POPOLARE”

Proprio per provare a far sì che le «speranze possano dominare le paure», Macron nella sua lunga lettera invita i gilet gialli e non solo a «costruire un nuovo contratto per la nazione per strutturare l’azione del governo e del parlamento, ma anche le posizioni della Francia a livello europeo e internazionale». Quattro i temi centrali individuati da Macron in quella che è ancora una fumosa “richiesta di dibattiti” in giro per la Francia: «tasse, organizzazione dello stato e amministrazione pubblica, transizione ecologica, cittadinanza e democrazia». Sono poi trenta le domande poste dal Presidente nella lettera per “guidare” la discussione con i suoi stessi protestanti, poi però la stoccata finale: «sono aperto a idee e suggerimenti», ma insiste sul fatto che il governo «non tornerà indietro sulle riforme già avviate o sulle misure più importanti al centro della sua campagna elettorale del 2017». Per far capire come la lettera sia una sorta di primo “approccio” alla campagna elettorale che viene, ci pensa Marine Le Pen che prova subito ad “intestarsi” la piazza dei gilet gialli: «una sana rivolta popolare». Le “jeux sont faits”…



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