L’operazione di salvataggio del piccolo Julen è giunta ad una fase quasi decisiva. I soccorritori sono arrivati a 55 centimetri dal bambino, caduto in un pozzo a Totalan, vicino Malaga. La natura della roccia, molto dura, ha reso necessario l’uso di esplosivi. E infatti è necessaria una quarta microesplosione che ritarderà di almeno un’ora e mezza gli scavi. I tecnici hanno incontrato nuove difficoltà nell’avvicinarsi al punto in cui dovrebbe essere Julen. Un elicottero della Guardia Civile è però già in zona: è pronto per un eventuale trasferimento urgente del bambino. Intanto la Guardia Civile ha spiegato che tre topografi si sono uniti alla squadra di soccorso. «Questa quarta microesplosione deve essere estremamente precisa a causa della vicinanza di Julen». E questo è un concetto che la Guardia Civile ha precisato più volte durante la conferenza stampa, perché sarà un momento decisivo. Il via libera arriverà quando saranno a 30 centimetri da dove si ritiene che sia Julen. (agg. di Silvana Palazzo)
3 MICROESPLOSIONI NEL POZZO: SVOLTA VICINA
Gli scavi del tunnel orizzontale per recuperare il piccolo Julen stanno continuando senza sosta. Il raccordo ha superato la metà del tratto totale, circa due metri, e di conseguenza il bimbo spagnolo di soli 2 anni e mezzo è davvero ad un passo. Gli 8 minatori che si stanno alternando nelle operazioni, hanno utilizzato anche delle microcariche vista la durezza del terreno, ormai una costante sulla piana di Totalan da quando sono iniziati gli scavi. Lavori che sono iniziati, poi proseguiti e stanno concludendosi accomunati da una sola parola: “speranza”. E il piccolo spagnolo di circa 30 mesi potrebbe essere ancora vivo, nonostante si trovi sottoterra senza cibo ne acqua da 12 giorni a questa parte: «Laggiù fa freddo e in questo caso il corpo espelle meno acqua, quindi ne ha minor necessità – dice in un’intervista a El Mundo il pediatra Antonio Rodriguez, che lavorà all’ospedale di Santiago di Compostela, all’unità di terapia intensiva – questo potrebbe averlo favorito. Inoltre, nel sottosuolo è possibile che il bambino abbia trovato acqua. Per quanto riguarda l’ossigeno, il corpo ha bisogno di aria con ossigeno che si rinnova. Se ti trovi in una stanza chiusa ermeticamente non succede, sotto terra sì». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
JULEN, SCAVATO UN METRO DEL TUNNEL ORIZZONTALE
Prosegue lo scavo del tunnel orizzontale per arrivare al piccolo Julen. I minatori specializzati in operazioni di tale complessità, hanno scavato un metro dei 3.8 circa previsti, in 12 ore, e di conseguenza c’è il rischio che il completamento del raccordo orizzontale non rispetti i tempi inizialmente indicati di circa 24 ore. A complicare gli scavi, la durezza del terreno, che ancora una volta ha obbligato i soccorritori a deviare il proprio percorso o comunque a rallentare in maniera fastidiosa le proprie attività. Il bambino spagnolo di due anni e mezzo, che ormai da 12 giorni si trova sotto 70 metri di terreno nella piana di Tolalan, a Malaga, dista davvero pochi passi, ma secondo alcune indiscrezioni che giungono circolanti nelle ultime ore non vi sarebbe alcun segnale in merito al fatto che il piccolo sia ancora in vita. L’intera Spagna, e non solo, è con il fiato sospeso e i genitori di Julen sperano di ricevere a breve la notizia che attendono da giorni. Previsti aggiornamenti a breve. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
JULEN: MINATORI INIZIANO A SCAVARE IL RACCORDO ORIZZONTALE
Arrivano buone notizie per quanto riguarda il recupero del piccolo Julen, il bambino di soli due anni e mezzo che da 11 giorni si trova sotto terra a Tolalan, nei pressi di Malaga. Poco fa i minatori sono stati calati all’interno del tunnel che corre parallelo al pozzo in cui è caduto il bambino, ed hanno iniziato a scavare. Ad annunciarlo è stata l’inviata in Spagna della trasmissione di Canale 5, Pomeriggio 5, che ha spiegato: «E’ iniziata la discesa dei minatori, hanno iniziato da poco a scavare il tunnel orizzontale, ed è un lavoro che potrebbe richiedere 4/5 ore come 20, ma la notizia buona è che il lavoro è iniziato. Alle 6 di questa mattina hanno terminato di inserire il tunnel parallelo, poi dopo le prove fatte dopo le 14:00, è iniziata la discesa dei minatori. I minatori hanno preferito non incontrare la famiglia di Julen per lavorare in maniera più fredda ed essere più lucidi. E’ arrivato anche il saluto da parte della regina Letizia, che ha mandato un messaggio al sindaco di Totalan, chiedendo di mandare la sua vicinanza alla famiglia». Otto sono i minatori che si caleranno a turno all’interno del tunnel per scavare il raccordo orizzontale; ogni specialista scenderà con un vigile del fuoco, che si occuperà della sua incolumità, e dopo circa 40 minuti di scavi risalirà per alternarsi con un altro minatore e così via, fino a che il tunnel non sarà completato. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
JULEN: MINATORI PRONTI A CALARSI
Manca sempre meno e Julen, il piccolo di due anni e mezzo da dieci giorni in un pozzo in Spagna, potrebbe essere finalmente tratto in salvo. Non ci sono certezze sulle condizioni del bimbo ma ciò che si sa è che i minatori scelti per il salvataggio del bambino, sono scesi nel pozzo e sarebbero a pochi metri da Julen. Il dispositivo di soccorso, come spiega Quotidianpost.it, è composto da otto minatori, dieci guardie civili e 8 vigili del fuoco del Consorzio Provinciale. Secondo le ultime notizie, il gruppo di soccorso si alternerà nei lavori in galleria, due minatori alla volta ogni 35 minuti per motivi di sicurezza. I minatori lavoreranno in un ambiente complesso, senza luce a aria, sdraiati o in ginocchio. Si tratta della fase finale del recupero del bambino caduto nel pozzo nelle campagne andaluse. La speranza di portare in superficie il bambino in vita sono ormai flebili e nessuno si illude più, compresi i genitori. Nonostante questo l’ansia è altissima e in queste ore l’intera Spagna sta seguendo in diretta ogni singola fase in corso, sebbene l’operazione potrebbe richiedere altre 24 ore prima del suo completamento. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
INIZIATA L’ULTIMA FASE DI RECUPERO
Sono iniziate le operazioni di scavo dell’ultimo tunnel, quello orizzontale, che permetterà (i soccorritori sperano) di recuperare il povero julien, bimbo spagnolo di due anni e mezzo, che si trova sotto una settantina di metri di terreno da undici giorni a questa parte. L’ultima fase di recupero del piccolo è iniziata attorno alle ore 14:30, quando gli speleologi e minatori della Brigata di Soccorso Minerario, si sono calati per poi darei il via ai lavori di scavo del condotto orizzontale della lunghezza di circa 4 metri. Un’operazione molto delicata soprattutto perché svolta a circa 60 metri di profondità, e che gli stessi specialisti porteranno avanti con pale, martelli pneumatici e se sarà necessario anche a mano. Gli stessi indosseranno inoltre delle maschere di ossigeno proprio per via del luogo angusto in cui si trovano, e saranno in contatto costante con la superficie, che li assisterà nei lavori di scavo. I soccorritori scaveranno a coppie di due per poi darsi il cambio e fare in modo di continuare a lavorare senza sosta per le prossime 24 ore. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
JULEN VERRA’ TROVATO?
Si avvicina sempre di più il piccolo Julen, il bambino spagnolo di due anni e mezzo caduto in un pozzo a Malaga domenica 13 gennaio. I tecnici al lavoro sono riusciti a completare non senza problemi il tunnel verticale, ed ora si apprestano a scavare quello orizzontale. I minatori della brigata di soccorso minerario, fra i migliori al mondo nel loro campo, erano in attesa della conclusione degli scavi, e questa mattina, attorno alle ore 9:00, sono stati prelevati dall’albergo che li ospitava, e sono stati poi calati nel “buco”: a breve inizieranno a scavare il tunnel di 4 metri circa che li porterà da Julen. C’è da dire che il tutto si sta svolgendo nell’incertezza, visto che i soccorritori non hanno appunto la certezza che il bambino spagnolo si trovi esattamente nel punto in cui hanno scavato. C’è quindi il rischio che anche dopo il completamento del condotto orizzontale (che verrà terminato in non meno di 24 ore), il bambino non si trovi. A quel punto si procederà con altre perforazioni fino a che non si troverà il piccolo, sperando ovviamente che sia ancora in vita. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
JULEN CADUTO NEL POZZO: PROSEGUONO I SOCCORSI
Proseguono senza sosta i lavori a Malaga per salvare il piccolo Julen, il bimbo di due anni caduto nel pozzo. Il pozzo sembra non essere stato scavato con le autorizzazioni necessarie, è in corso un’indagine per chiarire quanto accaduto. Paola Bruni Garcia, giornalista spagnola, ha fatto il punto della situazione ai microfoni di Storie Italiane: «L’operativo di soccorso sta arrivando al punto finale: questa mattina presto sono finiti i lavori di perforamento del tunnel. Stanno preparando il terreno, i minatori dovranno scendere in questo tunnel all’interno di una capsula: dovranno scavare una galleria perpendicolare al tunnel. Scenderanno in due e lavoreranno in condizioni estreme: l’operazione durerà approssimativamente 24 ore». Prosegue la cronista: «Si lavora con il fiato in sospeso, i genitori stanno ricevendo tutto l’appoggio della Spagna da quando il piccolo è scomparso». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
SI SCAVA TUNNEL ORIZZONTALE
Sono ore di apprensione in Spagna, precisamente a Malaga, dove il piccolo Julen attende in un pozzo, a circa 70 metri di profondità, i suoi soccorritori. Nelle ultime ore è stato finalmente completato il tunnel verticale che corre parallelo a quello dove è caduto il bambino di due anni e mezzo; un processo lungo e difficoltoso che durante il suo cammino ha incontrato una serie pressoché infinita di ostacoli che non hanno fatto altro che ritardare i lavori. Ma affinché i soccorsi possano prendere in braccio Jule,n bisognerà aspettare ancora altre 24 ore assicurano i media spagnoli, se non di più. La prossima operazione sarà quella di inserire un enorme cilindro della lunghezza di 12 metri, per creare una piattaforma di accesso, dopo di che si procederà alla costruzione del famoso tunnel orizzontale di 4 metri, inclinato verso il basso, che consentirà appunto di unire i due pozzi verticali.
SPAGNA, BAMBINO CADUTO NEL POZZO: JULEN DISTA SOLO 4 METRI
L’operazione sarà condotta da minatori professionisti che stanno attendendo all’hotel, con un elicottero pronto a prelevarli per portarli appunto sul luogo incriminato. Gli scavi, come detto sopra, dureranno almeno 24 ore, con i lavoratori che si alterneranno a coppie di due, scavando anche a mano se necessario, e quando saranno in pausa si riposeranno in un apposito campo base allestito nella zona per l’emergenza. Ricordiamo che il piccolo Julen si trova sottoterra da domenica 13 gennaio, ed oggi sono 11 giorni che non vede la luce: la possibilità di ritrovarlo in vita è davvero minima, ma nessuno dei soccorritori ha mai perso la speranza in queste lunghissime 264 ore. Il bambino era caduto nella cavità larga 25 centimetri e profonda più di 100 metri, mentre stava giocando in campagna assieme ai genitori, lì per un pranzo con amici di famiglia. In questi undici giorni sono almeno 100 le persone che hanno partecipato ai soccorsi, mobilitando svariate centinaia di tonnellate di terreno.