Sono anche le donna, ora, ad unirsi alla protesta dei gilet gialli, indossando il simbolo degli scontri in Francia e scendendo in pizza, per la prima volta. Come riferisce TgCom24, a Tolosa le manifestanti hanno sfilato sfoggiando uno striscione che recita: “precarie, discriminate, arrabbiate, donne in prima linea” mentre cantavano “Macron sei finito, le ragazze sono piazza”. Lo stesso è accaduto anche a Saône-et-Loire, dove un centinaio di donne con addosso il giubbetto color giallo questa mattina hanno sfilato in segno di protesta. Tra i presenti anche un’anziana con in mano un cartello con su scritto “Per la Francia dei nostri figli”. A farle eco anche un’altra donna, molto più giovane e con un bambino nel passeggino. Il suo cartello recitava invece: “Sono una donna e non voglio bambini in quel mondo”. Anche le donne francesi, dunque, si sentono in egual misura vittime di Macron. Solo ieri sono stati 50mila coloro che hanno manifestato nel Paese e gli scontri non sembrano ancora essere giunti al termine. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



“CI FERMEREMO SOLO IN UN CASO…”

I gilet gialli non si fermeranno finché il governo non attuerà un referendum popolare su alcuni dei temi più caldi come le tasse e gli stipendi. A spiegarlo senza troppi giri di parole è una manifestante, tale Virginie, ex infermiera nelle banlieus di Parigi, che ieri è scesa in piazza nella capitale per esprimere il proprio dissenso contro il governo, nell’ottavo sabato di proteste: «Vogliamo poter manifestare nelle strade – le sue parole riferite alle telecamere di Repubblica – vogliamo che le persone che hanno un salario possano vivere degnamente. Io ero un’infermeria, infermiera in un ospedale, ho smesso perché ero stufa di essere una macchina, di non avere un minuto per me, di poter parlare dei miei interessi, di avere un momento alla sera per me, il tempo per avere un figlio. Quando ci fermeremo con le proteste? Penso che l’obiettivo di molti di noi sia un referendum di iniziativa popolare. Può darsi che la forza delle nostre iniziative territoriali riesca a raggiungere l’obiettivo». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



GILET GIALLI, PUGILE PROFESSIONISTA PICCHIA AGENTE

Nuova giornata di violenza a Parigi per via delle proteste dei gilet gialli. I dati vanno aggiornati per quanto riguarda i fermati, visto che le ultime notizie fornite dalla polizia francese raccontano di ben 34 arresti, per un totale di circa 50mila persone scese in piazza in tutta la nazione, di cui 3.500 solo nella capitale. Quello di ieri è stato l’ottavo sabato di proteste, iniziate ormai due mesi fa, ed è stato probabilmente uno dei più violenti per via dell’irruzione nel ministero dei rapporti con il parlamento con un mezzo escavatrice, un gesto fortemente condannato dall’opinione pubblica a cominciare dal presidente Macron. A centinaia i video e le foto pubblicate in rete nelle ultime ore, fra cui un filmato che sta facendo discutere (il video lo trovate più sotto) in cui si vede un pugile professionista di 37 anni, tale Christophe Dettinger detto il “gitano di Massy”, campione nazionale nella categoria pesi leggeri nel 2007, che ha preso a calci e pugni un agente di polizia in quel di Parigi. L’uomo è stato arrestato e successivamente identificato: ora dovrà rispondere di pesanti accuse davanti a un giudice. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



GILET GIALLI, CHOC A PARIGI

I gilet gialli hanno creato nuovamente il caos in quel della Francia e soprattutto nel suo cuore, Parigi. Come vi abbiamo già spiegato in precedenza, alcuni manifestanti sono scesi in piazza con un’escavatrice ed hanno sfondato l’ingresso del ministero per i rapporti col parlamento: si è trattato di un gruppo composto da una quindicina di persona, dei “cani sciolti”, ma testimone della pericolosità e delle serie intenzioni di tutto il movimento. «La violenza estrema – scrive indignato sul proprio profilo Twitter il presidente della Francia, Emmanuel Macronè arrivata ad attaccare la Repubblica, i suoi difensori, i suoi rappresentanti, i suoi simboli. Coloro che commettono questi atti dimenticano il cuore del nostro patto civico. Giustizia sarà fatta. Tutti devono riunirsi per portare avanti il dibattito e il dialogo». Ma non finisce qui perché nella zona della passerella Leopold Sedar Senghor, noto ponte pedonale che attraversa la Senna, gli agenti di polizia hanno dovuto utilizzare gas lacrimogeni per disperdere la folla, ed altri gilet gialli sono rimasti feriti nei pressi del museo d’Orsay. Oltre 3 mila le persone in piazza ieri, mentre gli arresti sono stati 18. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

GILET GIALLI, RUSPA CONTRO MINISTERO

Sale a dismisura la tensione in Francia dove i gilet gialli imperversano per le strade di Parigi con azioni violente ed eversive: emblematico lo sfondamento con un escavatore della porta del ministero dei Rapporti con il parlamento, dove ha sede l’ufficio del portavoce del Governo, Benjamin Griveaux, evacuato dalle forze di sicurezza insieme ai suoi collaboratori. Come riportato da Il Messaggero, il gruppo – formato da una quindicina di persone vestite parzialmente di nero e con addosso i gilet gialli – è entrato in azione intorno alle 16:30 del pomeriggio, approfittando dei disordini a fine manifestazione nei pressi del quartiere latino, quello che ospita gli uffici del ministero a rue de Grenelle. I 15, che hanno sfondato la porta con una macchina da cantiere, hanno danneggiato i veicoli parcheggiati e poi si sono dati alla fuga. (agg. di Dario D’Angelo)

https://twitter.com/global_project/status/1081564898042265601?ref_src=twsrc%5Etfw

GILET GIALLI, PARIGI NEL CAOS

Nuovo sabato di protesta in Francia da parte dei gilet gialli, e con quello di oggi fanno otto weekend da quando è esplosa l’ira del movimento. Come riferito dai media internazionali, si segnalano nuovi scontri nelle piazze di Parigi, ed in particolare a Rouen, dove ci sono stati dei momenti di tensione fra la polizia e i manifestanti, con cariche delle forze dell’ordine e lanci di lacrimogeni per disperdere la folla. Il movimento dei gialli non è intenzionato a fermare le proprie proteste nonostante le concessioni dello scorso mese del presidente Emmanuel Macron, ed intendono continuare a far sentire la propria voce almeno fino alla metà di questo mese, quando poi il dibattito arriverà in parlamento per varare le nuove riforme sociali, come ricorda Asca News. I gilet gialli vorrebbero ottenere il massimo bottino, ovvero, che l’attuale massimo rappresentante della Francia annunci le dimissioni. In particolare, i manifestanti ce l’hanno con l’abolizione della tassa sulla ricchezza, tolta per chi intende investire i capitali e lasciata invece sulle rendite patrimoniali. Una mossa che secondo gli stessi gilet gialli, che si schierano a fianco delle classi sociali più povere, non fa altro che ingrassare le tasche di coloro che sono più benestanti. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

GILET GIALLI, NUOVI SCONTRI CON LA POLIZIA

Ottavo sabato di protesta per i gilet gialli, in piazza a Parigi e in tutta la Francia per contestare il presidente Emmanuel Macron. Una settimana movimentata dall’arresto del leader Drouet, con i manifestanti che provano a dare nuova energia a un movimento che si è un po’ spento con il trascorrere delle settimane. Sono iniziati i primi scontri a Parigi, con la polizia che ha utilizzato i lacrimogeni: Le Monde sottolinea che sono quasi 1500 i gilet jaunes presenti per le vie della capitale. «Macron dimettiti» è il coro più in voga, con uno dei leader che ha rilanciato: «Protesteremo qui in piazza per ogni sabato del 2019: faremo in modo che i cittadini riprendano il potere. Vogliamo gli Stati generali organizzati dalle persone e per le persone».

GILET GIALLI, OTTAVO SABATO DI PROTESTE IN FRANCIA

Il quotidiano transalpino che il corteo si è diretto poi verso Place de l’Hotel de Ville, dove alle 14 è partito il raduno principale. Situazione diversa a Rouen, con il prefetto Fabienne Buccio che ha parlato di circa 1700 manifestanti presenti, precisando che potrebbero aumentare con il passare delle ore. Necessario l’intervento delle forze dell’ordine: quattro persone sono state arrestate, tre di loro indossavano passamontagna e detenevano un’arma (coltello e armi). Misure di sicurezza imponenti, con un elicottero della Gendarmeria che sorveglierà l’area per tutta la durata della sfilata. In mattinata, inoltre, 350-400 persone hanno raggiunto l’aeroporto di Beauvais: le forze dell’ordine hanno impedito l’accesso e dopo qualche tensione la situazione è tornata alla normalità. Scontri nella Capitale ma non solo: la polizia è stata costretta a sparare lacrimogeni anche a Beauvais per contenere la violenza di circa 600 persone. Di seguito il video del pugile

IL VIDEO DEL PUGILE