Colpo di scena, l’ennesimo in poche ore, nella tragedia di Utrecht: secondo gli inquirenti non vi sarebbero alcun legami evidenti e verificati tra le vittime del tram e il killer ora arrestato a Utrecht. Secondo punto, è stata ritrovata una lettera nell’auto utilizzata per la fuga da Piazza 24 ottobre in cui parrebbe – secondo i media olandesi – rafforzata l’ipotesi del terrorismo islamista. Si ritorna dunque all’origine dei sospetti svolti ieri nelle prime concitate fasi dopo l’attentato a bordo del tram: «non c’è alcun legame fra il sospettato, di origine turca, e le vittime della sparatoria» fanno sapere in una comunicazione congiunta Polizia locale e Procura di Utrecht. Le vittime perciò sono una giovane donna di 19 anni (di Vianen) e due uomini di 28 e 49 anni originari di Utrecht (Feriti una donna di 20 anni di Utrecht, un’altra di 21 di Nieuwegein e un uomo di 74 anni di De Meern, riporta l’Huffington Post). Il fratello di Tanis, in contatto con movimenti salafiti, ha combattuto in Cecenia con un gruppo jihadista negli scorsi anni e lui stesso ha avuto una decisa radicalizzazione negli ultimi anni. La lettera poi trovata (ma non ancora diffusa ai media) in auto farebbe definitivamente allontanare l’ipotesi dei “motivi familiari” dietro la strage.



LE VITTIME DI TANIS

Dopo 24 ore ancora le autorità olandesi non hanno saputo dire con certezza se la drammatica sparatoria di Utrecht avvenuta ieri mattina (3 morti, il killer turco Gokmen Tanis arrestato in serata) sia da annoverare tra le nuove tragedie del terrorismo islamista o se invece si tratti, come pare maggiormente dalle ultime novità, di una dimensione “familiare”. Quello che è certo è la modalità d’azione: era su quel tram l’aggressore e di colpo, guardando una donna negli occhi, ha estratto la pistola e le ha sparato addosso colpendo anche tutti quelli che hanno provato a difenderla col proprio corpo. Si scopre stamattina che quella donna sarebbe una parente (ancora non è chiaro se l’ex moglie, una cognata o altro) mentre le altre 2 vittime sono una 19enne e un allenatore di una squadra di calcio locale: in nottata le autorità di Utrecht hanno interrogato anche altre due persone arrestate assieme all’assalitore perché si pensa possano averlo aiutato durante la fuga di oltre 7 ore.



UTRECHT, IL MOVENTE È ANCORA UN MISTERO

Nella Renault Clio rossa con la quale Tanis ha tentato la fuga dopo aver creato il panico con la sparatoria a bordo del tram in Piazza 24 ottobre è stato trovato un biglietto con la scritta “Allah”: «Se ha fatto quello che ha fatto, dovrà essere punito», spiegava ieri il padre Mehmet Tanis dalla Turchia, aggiungendo che non ha rapporti col figlio da oltre 10 anni. Altri testimoni raccontano di un uomo con diversi problemi personali e con la fedina penale tutt’altro che pulita: «E’ pazzo, tossicodipendente, ho già avvertito la polizia, non è un terrorista, ma uno psicopatico» ha spiegato una donna che viveva nel suo quartiere a Kanaleneiland. Mentre ancora le autorità valutano la possibilità che vi sia una pista legata al terrorismo dell’Isis – non ancora scartata – il fatto di aver colpito e sparato per prima ad una parente rafforza l’idea di una azione criminale per motivi personali: secondo i media olandesi, il 37enne era in carcere fino a due settimane fa con le accuse di stupro e furto. La situazione per lui era precipitata dopo il divorzio dalla moglie solo due anni fa, con la radicalizzazione islamica perseguita con abitudini cambiate, barba cresciuta e abiti lunghi: al momento sono tutti dettagli che riescono a dare un’univoca spiegazione all’attentato di ieri, ma nelle prossime ore sono attese novità dopo i primi interrogatori che verranno eseguiti in carcere dai giudici d’Olanda.

Leggi anche

Arianna Meloni: "Un altro della Lega dopo Zaia? Non so, vediamo"/ "Giorgia farà da tramite tra Ue e Trump"