Con il passare delle ore continua a salire drasticamente il numero delle vittime dell’attentato avvenuto oggi in Siria, in seguito ad una esplosione in un ristorante di Manbij. Secondo alcune fonti, l’attentato sarebbe già stato rivendicato dall’Isis. Spiega RaiNews che le vittime sarebbero almeno 21, tra cui alcuni militari Usa. Conferma che arriva via Twitter anche da parte della coalizione anti-Isis a guida Usa che ha spiegato come i militari statunitensi “sono stati uccisi, durante un’esplosione avvenuta mentre conducevano un pattugliamento di routine oggi in Siria”. Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, l’esplosione sarebbe stata diretta intenzionalmente contro le forze della coalizione. Erdogan parla di 5 militari americani tra le vittime e di 5 terroristi uccisi. Informazioni, queste, ancora non ufficiali e che potrebbero mutare con il passare delle ore. Intanto Pence ha già manifestato l’intenzione degli Usa di fare in modo che l’Isis non rialzi la testa dopo l’ennesima strage. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



PENCE, “NON RIALZERANNO LA TESTA”

Si è aggravato il bilancio dell’attentato kamikaze organizzato dall’ISIS nella città di Manbij, in Siria, dove un uomo con una cintura esplosiva (stando almeno alla rivendicazione presente nel comunicato dell’autoproclamato Califfato) si è fatto saltare in aria in un ristorante ma aveva di mira alcuni uomini dello stesso Contingente anti-ISIS: il computo totale delle vittime è salito a 19, tra cui quattro sono soldati statunitensi. E dopo la rivendicazione ufficiale dell’attacco che ha preso di mira le forze militari impegnate in un pattugliamento della zona, è arrivata anche la prima replica ufficiale da Washington, col vicepresidente degli Stati Uniti d’America che ha espresso cordoglio per le perdite ma ha rilanciato la sfida ai terroristi: “Stiamo riportando le truppe a casa, ma l’ISIS è stato sconfitto” ha detto in conferenza stampa Mike Pence. Il braccio destro di Donald Trump ha inoltre aggiunto che le truppe americane “resteranno nella regione per fare in modo che loro non rialzino di nuovo la loro brutta testa e proteggeremo le conquiste dei nostri soldati e dei partner della coalizione”. (agg. di R. G. Flore)



STRAGE DI SOLDATI USA

Ancora sangue in Siria dove una violenta esplosione davanti a un ristorante a Manbij ha provocato una vera e propria strage di soldati Usa. Sono quattro le vittime militari fino ad ora, mentre si registrano almeno 16 morti. Secondo quanto reso noto dall’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus), tra le vittime ci sarebbero cinque miliziani locali curdo-siriani filo-Usa e 9 civili. Un uomo si è fatto esplodere nel ristorante “I principi” e lo Stato islamico avrebbe già rivendicato l’attentato tramite l’organo di propaganda dello Stato Islamico, ‘Amaq’. La morte dei soldati americani, come spiega Quotidiano.net, è stata confermata dalla coalizione a guida Usa che però non ha confermato il numero di vittime.  “I membri del servizio degli Stati Uniti sono stati uccisi per una esplosione, nel corso di un pattugliamento di routine”, ha fatto sapere un portavoce in un comunicato pubblicato sui social media. “Stiamo ancora raccogliendo informazioni e daremo ulteriori dettagli in un secondo momento”, ha aggiunto. I momenti di altissima tensione, dunque, proseguono in Siria dove il clima è tutt’altro che sereno. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



KAMIKAZE CON CINTURA ESPLOSIVA

Sarebbe di 19 vittime in totale il bilancio dell’attentato compiuto quest’oggi da un kamikaze in quel di Manbij, cittadina nella regione est della Siria, e che ha visto perire anche quattro soldati USA facenti parte delle forze della Coalizione anti-ISIS: e proprio il sedicente Califfato islamico ha nelle ultimissime ore rivendicato l’attacco con un comunicato in cui spiega che è stata usata una cintura esplosiva. Al momento non si hanno ulteriori dettagli, ma si sa che l’attentato è avvenuto in un ristorante nel centro della località siriana e pare fosse diretto proprio contro i militari delle forze occidentali che in quel momento erano impegnate in un pattugliamento di routine della zona in questione. (agg. di R. G. Flore)

USATA UNA CINTURA ESPLOSIVA

Attentato Isis a Manbij, in Siria. L’attacco kamikaze nella città controllata dalle forze arabo-curde, con l’appoggio degli Stati Uniti, è stato rivendicato dal sedicente Stato Islamico attraverso la sua agenzia di propaganda Amaq. La forte esplosione ha colpito le forze della coalizione guidate dagli americani nella città settentrionale di Manbij, a nord ovest di Aleppo. La Reuters, che cita funzionari Usa, parla di quattro soldati americani che sarebbero rimasti uccisi, tre invece i soldati feriti nell’attacco. Il portavoce della coalizione guidata dagli Stati Uniti ha confermato su Twitter che tra le vittime ci sono militari americani, pur senza specificarne il numero. Le vittime per ora sono più di 14, secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, un gruppo di attivisti con sede nel Regno Unito. Il presidente Usa Donald Trump «è stato informato in modo completo e continuerà a monitorare l’attuale situazione in Siria», ha fatto sapere la Casa Bianca.

SIRIA, ATTENTATO ISIS A MANBIJ: MORTI 4 SOLDATI USA

Un kamikaze ha preso di mira una pattuglia militare americana a Manbij, in Siria. Un attentatore suicida si è fatto esplodere davanti ad un ristorante. Ha usato un giubbotto esplosivo nella città che è sotto il controllo delle forze curde-arabe con il supporto appunto degli americani. Un mese fa il presidente Usa Donald Trump aveva annunciato a sorpresa che avrebbe ritirato tutte le duemila truppe americane dalla Siria dopo che l’Isis era stato sconfitto. La decisione della Casa Bianca fu accolta con molto scetticismo dagli alleati della regione e dagli alti funzionari americani, compreso il segretario alla Difesa Jim Mattis che per questo motivo decise di dimettersi. Il portavoce della coalizione a guida Usa ha spiegato che i militari stavano effettuando un pattugliamento di routine in Siria, ma non ha confermato subito la notizia dei decessi, lo ha fatto con un tweet senza specificare il numero delle vittime dell’attentato Isis.