Afghanistan, i talebani tornano a colpire e attaccano delle basi militari: è di 41 morti, anche se fonti di agenzia diverse parlano anche di più vittime, il bilancio provvisorio del nuovo attentato nel Paese e che segna di fatto, dopo l’annuncio dell’accordo tra gli Stati Uniti e gli stessi vertici talebani, il fallimento della pacificazione voluta dagli americani. Il fatto è avvenuto in una delle province settentrionali afghane di Kunduz e Baghlan e la maggior parte delle vittime comprenderebbe dei membri delle forze di sicurezza locali anche se nel corso dell’attacco avrebbero perso la vita anche 22 miliziani riporta la BBC: secondo quanto si apprende, inoltre, l’attentato avrebbe avuto luogo appena dopo la mezzanotte di lunedì scorso con diversi miliziani talebani che alla periferia di Kunduz all’improvviso hanno assaltato alcuni posti di controllo presidiati da uomini dell’esercito e della polizia afghana provocando 27 morti; dinamica simile nella provincia confinante di Baghlan dove di mira sono stati presi altri militati per un totale di 11 vittime.



ATTACCHI TALEBANI IN AFGHANISTAN

Il nuovo attentato in Afghanistan, come detto, arriva a pochi giorni dall’annuncio del ritiro delle truppe americane dal Paese dopo tanti anni e segna anche la fine di quella pacificazione annunciata in grande stile, coi talebani che paiono non voler tener fede all’accordo e già annunciano che ritengono “illegittima” la costituzione. Infatti, è stato proprio un portavoce degli stessi talebani a rivendicare i due attacchi mettendo quindi in dubbio il fatto che loro abbiamo effettivamente reciso i proprio legami con i gruppi terroristici operanti nella zona. Inoltre, proprio oggi una delegazione talebana è stata ospite in Russia, nonostante i suddetti colloqui siano stati smentiti con forza da fonti del Cremlino, per discutere del futuro del Paese: “La costituzione afghana è un ostacolo alla pace e deve essere ratificata dagli studiosi e dagli accademici religiosi in modo che sia accettabile per il popolo” ha detto Sher Mohammad Abbas Stanikazi, capo della delegazione in missione diplomatica a Mosca.

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