«Qualcuno sta alimentando di nuovo la storia che è l’inizio della fine per Erdogan. Non impareranno mai»: il giorno dopo i risultati delle Elezioni Amministrative in Turchia, dove di fatto il Presidente Akp ha vinto sì la maggioranza delle sezioni sparse in tutto il Paese ma perdendo le roccaforti fondamentali di Ankara e Istanbul, i due centri nevralgici politici ed economici della Turchia. «Non impareranno mai. L’Akp ha ottenuto il 44,3% e la coalizione con i nazionalisti del Mhp il 51,6% dei voi. Erdogan ha un mandato fino al 2023. E fino ad allora non ci saranno elezioni. Smettetela di presentare i vostri auspici come fatti e analisi» ha commentato il portavoce del Presidente Recep Tayyip Erdogan, Ibrahim Kalin dopo i risultati contestati dall’Akp che vedono la sconfitta nelle due metropoli dopo 25 anni di vittorie incontrastato. Binali Yildirim, ex premier, è stato sconfitto a Istanbul per una manciata di voti dal rivale Ekrem Imamoglu, il candidato del Chp di fatto l’opposizione repubblicana che si rifà ai valori laici del padre della patria Mustafa Kemal Ataturk. Il Sultano però non ci sta alla sconfitta e contesta apertamente i risultati emersi: «Abbiamo individuato voti nulli e irregolarità in molti dei 12.158 seggi ad Ankara» rilancia Fatih Sahin, segretario generale del partito Akp.



ERDOGAN CONTESTA LE SCONFITTE

«Faremo valere i nostri diritti e non consentiremo venga alterata la volontà dei nostri cittadini ad Ankara», rilancia il segretario di Erdogan dopo la decisione di contestare apertamente anche tutti i risultati dei 39 distretti di Istanbul. Secondo le fonti diplomatiche in Turchia riportate dall’Ansa, al momento è improbabile che l’esito delle amministrative apra una fase di instabilità politica in Turchia perché «sono state elezioni locali e quindi non hanno un impatto diretto sul governo del Paese». Erdogan tira dritto e punta ai nodi importanti come crisi economica e guerra in Siria ma è inevitabile che una piccola falla ieri si è aperta nella fiducia-ideologia che da un ventennio dura incontrastata tra i cittadini turchi e il “Sultano” Presidente. Il problema resta ora per i sindaci eletti non in linea con l’Akp o gli alleati nazionalisti del Mhp: «Erdogan ha già avvertito che chi non è in armonia con Ankara domani dichiarerà bancarotta», segnala alla Dpa Wolfango Piccoli, co-presidente di Teneo Intelligence a Londra.

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