Una storia di poco ordinaria follia che arriva dalla Russia e ha fatto inorridire i media locali, a cui la madre ha dato una struggente conclusione col messaggio di addio apparso sui social network: un bimbo di soli 11 mesi è stato gettato dai suoi nonni dentro una stufa, dove è morto carbonizzato senza che nessuno dei due facesse nulla. A riportare la raccapricciante vicenda è stato Rossija raccontando che il piccolo Maxim, questo il suo nome, è stato ucciso in questo modo dai suoi giovani nonni, rispettivamente di 42 e 47 anni, perché probabilmente ubriachi fradici e infastiditi dal pianto del piccolo nipote. Luogo della tragedia è stato un remoto villaggio nel distretto della Khakassia, nella Siberia meridionale, e a nulla è valso il successivo intervento delle forze dell’ordine dato che il nipote è stato ritrovato oramai gravemente ustionato e col suo corpicino quasi carbonizzato dal calore della stufa. (agg. di R. G. Flore)
BIMBO MORTO CARBONIZZATO DENTRO LA STUFA
La follia del giorno arriva dalla Russia e purtroppo non è la fiaba di Hansel e Gretel finita male, ma è la cruda realtà di un villaggio sperduto nel distretto di Khakassia, nelle profonde lande verso la Siberia. Si chiama Maxim Sagalakov ed era un piccolo bimbo di 11 mesi, gettato vivo nella stufa dai nonni ubriachi, infastiditi – pare – dal fatto che piangesse molto: non aveva ancora un anno quel poco più di neonato che ha trovato una fine orribile nel dolore più atroce, morto carbonizzato nella stufa a mattoni della casa dei nonni. La mamma di 20 anni, Viktoria Sagalakova, aveva lasciato il figlio Maxim ai genitori di 42 e 47 anni che però – come purtroppo molto spesso accade in Russia, specie in lande desolate e fredde fino ai -50 gradi – hanno pensato “bene” di bere vodka fino a non ragionare più e ad avere una concezione di realtà del tutto distorta: si può “spiegare” solo così la follia che hanno messo a punto pochi istanti dopo.
LA FOLLIA DEI NONNI IN RUSSIA
In preda ai fumi dell’alcol, riportano le agenzie russe, quegli stessi nonni non riuscivano più a sopportare le urla e il piano del bambino che non veniva considerato dai nonni: per questo «hanno gettato il nipote nel forno». Il corpo è stato ritrovato gravemente «ustionato dalle alte temperature all’interno della stufa», spiegano gli inquirenti russi per come riporta il Gazzettino. Una dei vicini di casa dei nonni assassini ha raccontato alla tv locale una versione leggermente diversa: sarebbe infatti il nonno ad essere rincasato completamente ubriaco e, infastidito dall’infante in lacrime, lo avrebbe gettato nella fornace ardente. Al netto delle responsabilità che andranno acclamate nel processo, per la morte del piccolo Maxim, i nonni rischiano la condanna all’ergastolo: la mamma quando è tornata a casa e ha assistito impotente alla scena già avvenuta è rimasta choc e ancora non è riuscita a commentare la tragedia infame cui è stato sottoposto il piccolo figlio.