La tensione in Venezuela purtroppo non accenna a diminuire: le trattative in corso in Uruguay a Montevideo, con la presenza dell’Italia, non decollano anche perché alla richiesta di indire elezioni libere nel giro di qualche mese, il Presidente Maduro si è nuovamente rifiutato attaccando i “pro-Guaidó” come meri «fantocci degli Stati Uniti». Cresce il rischio non solo di una guerra civile interna, ma anche di un conflitto scaturito dall’iniziativa di un esercito estero come purtroppo sempre più spesso si avanza, vista la presenza in prima fila di Usa e Russia agli ovviamente poli opposti della contesa. «L’atteggiamento della Santa Sede è quello di una neutralità positiva, non di chi si mette alla finestra a guardare indifferente. Sono le parti che a questo punto devono muoversi. Il nostro impegno, come ha detto il Papa, è sempre quello di cercare soluzioni pacifiche e istituzionali della crisi»: a parlare è il Segretario di Stato vaticano Cardinal Pietro Parolin. Il mondo guarda alla chiesa e a Papa Francesco come organismi in grado di mediare “con forza” facendo valere la ragione in un contesto che, finora, ha visto solo violenza.



RUSSIA PREPARA RISOLUZIONE ONU

Sul fronte politico, un altro colonnello ha voluto riconoscere il presidente ad interim Juan Guaidó divenendo il terzo membro importante dell’esercito in Venezuela a remare contro il dittatore Maduro. Ruben Paz Jiménez ha dunque e ufficializzato ieri il suo riconoscimento di Guaidò come presidente del Venezuela, disconoscendo del tutto l’autorità del presidente Nicolás Maduro, e chiedendo agli integranti della Forze armata nazionale bolivariana (Fanb) di «permettere l’ingresso di aiuti umanitari per salvare vite umane». Dopo l’addetto militare venezuelano a Washington, colonnello José Luis Silva Silva, e il generale dell’Aeronautica, Francisco Esteban Yanez Rodriguez, ora il colonnello chiede all’intero mondo politico un intervento deciso per scongiurare la guerra e per destituire, allo stesso tempo, il dittatore. Non sarà facile visto che la Russia in queste ore sta preparando una risoluzione da sottoporre al Consiglio di Sicurezza dell’Onu, in netta risposta a quella presentata dagli Stati Uniti sulle nuove elezioni: secondo la Tass, il testo della risoluzione diplomatica reciterebbe «Il Consiglio di sicurezza dell’Onu fa appello affinché la situazione in Venezuela sia risolta con mezzi pacifici. Le Nazioni Unite sostengono tutte le iniziative volte a raggiungere una soluzione politica, incluso il Meccanismo elaborato a Montevideo».

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