Le Borse non sono andate male, di più: alla chiusura dei mercati, segno meno per tutti i listini europei dopo il forte ko delle Borse asiatiche (Shanghai -5,58%, Shenzhen -7,38%). Piazza Affari a Milano chiude in calo a -1,63%, a quota 21.409 punti, mentre Francoforte ha perso l’1,31% e Parigi l’1,18% (Londra era chiusa per festività). Male anche l’apertura di Wall Street dopo l’uscita di Trump su Twitter in merito alla possibile “stretta” sui dazi verso la Cina: «Apre in forte calo, poi procede in territorio negativo anche se riduce le perdite. Il Dow Jones perde l’1,05% a 26.22,36 punti, il Nasdaq cede l’1,25% a 8.062,24 punti mentre lo S&P 500 lascia sul terreno l’1,05% a 2.915,31 punti», riporta l’Ansa. Con un nuovo tweet, il Presidente degli Stati Uniti ha fatto sapere in giornata come i negoziati prossimi con la Cina sveleranno la posizione “ferma” dell’America: «Gli Stati Uniti hanno perso per anni da 600 a 800 miliardi di dollari all’anno per il commercio. Con la Cina abbiamo perso 500 miliardi di dollari. Scusate, ma questo non accadrà mai più». (agg. di Niccolò Magnani)
DELEGATI CINESI ANDRANNO COMUNQUE NEGLI STATES
I negoziati sono a rischio eppure i delegati cinese si recheranno lo stretto negli Stati Uniti: il Ministero degli Esteri di Pechino ha fatto sapere che una delegazione si sta preparando ad andare negli Stati Uniti per le trattative sui dazi, nonostante la minaccia lanciata da Trump questa mattina che è di fatto bastata per far saltare “il banco” con le borse asiatiche in picchiata assieme allo yuan. Come spiega la Reuters, il portavoce del ministero Geng Shuang – parlando in occasione di una regolare conferenza stampa – «non ha però detto se il vice premier Liu He, che è il funzionario cinese incaricato di guidare le negoziazioni con gli Usa sul commercio, parteciperà alla delegazione». Con il presidente Trump «non si sa mai ma c’è una buona possibilità che questa sia solo una minaccia», ha detto Chad Bown, senior fellow del Peterson Institute for International Economics. «Se verrà annunciato il raggiungimento di un accordo entro questa settimana, sembrerà che si sia comportato il più duramente possibile per fare in modo di siglare l’intesa», conclude l’economista Usa. (agg. di Niccolò Magnani)
NUOVA GUERRA COMMERCIALE USA-CINA
A circa cinque mesi dalla tregua che era stata raggiunta al G20 di Buenos Aires tra Usa e Cina, arriva nelle passate ore l’annuncio a sorpresa del presidente Donald Trump sull’innalzamento dei dazi Usa su duecento miliardi di dollari di merci importate da Pechino. I dazi salgono così dal 10 al 25% con un rialzo importante che avrà effetto dal prossimo venerdì. L’annuncio arriva come sempre tramite Twitter e pone ufficialmente fine alla tregua tra i due Paesi raggiunta lo scorso dicembre. Proprio in occasione del G20, Trump e il presidente cinese Xi Jinping si erano accordati sulle tariffe doganali stabilendo che quelle Usa sarebbero rimaste congelate al 10% in attesa dei negoziati relativi al trasferimento di tecnologia, alla protezione della proprietà intellettuale, alla barriere non tariffarie ma anche a cyber intrusioni, servizi ed agricoltura. I negozianti erano stati adeguatamente avviati, ma per Trump si sono svolti ad oggi in maniera troppo lenta, come denunciato sempre via Twitter.
TRUMP ALZA I DAZI AL 25%: CINA, QUALE REAZIONE?
Il presidente Usa ha spiegato che “l’accordo sul commercio con la Cina continua, ma troppo lentamente, dato che loro continuano a cercare di rinegoziarlo: no!”, ha tuonato su Twitter. Trump ha spiegato ancora che per 10 mesi la Cina ha pagato tariffe agli Usa del 25% su 50 miliardi di dollari sull’alta tecnologia e del 10% su 200 miliardi di altri beni. “Questi pagamenti sono in parte responsabili dei nostri straordinari risultati economici”, ha aggiunto. Ora, in vista dell’annunciato rialzo delle tariffe, sembra scontato un ulteriore raggiungimento di risultati ancora più positivi per gli Usa che, al tempo stesso, devono però fronteggiare i negoziati, i quali dovrebbero riprendere la prossima settimana. Trump aveva commentato i colloqui avuti con la Cina il mese scorso, ritenendoli molto positivi e, secondo indiscrezioni, vicini alla chiusura. Alla luce del rialzo dei dazi, quale potrebbe essere ora la reazione della Cina? Decisive saranno le prossime ore.