La “colpa è tutta della gestione dei boschi”: secondo Trump gli incendi in California mettono a nudo la crisi nelle tante foreste e zone verdi d’America, in aggiunta ad una eccezionale siccità che negli ultimi mesi ha reso la California una vera e propria terra arida divenuta subito “fertile” per le fiamme che ancora stanno devastando il territorio con morti e più di 1300 dispersi. «Sono molto triste, nessuno mai avrebbe pensato che questo poteva succedere» ha detto ieri il Presidente in visita dei luoghi più colpiti sulla sponda Ovest del continente americano. È stato accompagnato dai due Governatori – quello uscente Jerry Brown e quello neo-eletto Gavin Newsom – entrambi democratici e ha fatto visita a diversi cittadini colpiti dalla tragedia apocalittica di queste settimane. Ai cronisti che poi chiedevano conto, Trump ha replicato che «ci sono molti fattori» dietro gli incendi ma «non cambia la mia opinione sul climate change». (agg. di Niccolò Magnani)



FIAMME DOMATE SOLO AL 55%

Si aggrava sempre di più il bollettino dei morti derivanti dagli incendi in California. Gli ultimi dati ufficiali, riportati dall’agenzia Ansa, parlano di 76 vittime, ma c’è il rischio che tale cifra sia solamente provvisoria. Sono infatti ancora moltissime le persone che mancano all’appello, secondo le autorità statunitensi, circa 1.300. Quelli avvenuti in questi giorni sono considerati fra gli incendi più devastanti di sempre in California, se non i peggiori in assoluto da oltre un secolo. Le fiamme, iniziate a propagarsi dallo scorso 8 novembre, hanno devastato circa 600 chilometri quadrati e distrutto più di 10000 abitazioni. Ai morti, ai feriti e ai dispersi, si aggiungono gli sfollati, che sarebbero ormai più di 300.000, un numero ingente. L’incendio, come fanno sapere i vigili del fuoco, è ancora in corso e al momento sarebbe domato solamente al 55%. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



INCENDI CALIFORNIA: MORTI SONO 71

Bilancio tragico in California, funestata dagli incendi: 71 morti e 1000 dispersi, è scontro a livello politico sulla gestione dei boschi. E non solo: è scattato infatti l’allarme inquinamento causato dal fumo degli incidenti, che sta inquinando l’aria di grandi città. Come riporta l’Ansa, a causa della bassa qualità dell’aria è stata disposta la chiusura delle scuole a San Francisco, Sacramento e Oakland. A San Francisco è stato sospeso inoltre il servizio della popolare funivia della città. Una situazione che va monitorata minuto per minuto, con il rogo più distruttivo che è stato registrato a Camp Fire, a nord della capitale Sacramento: le fiamme hanno avvolto migliaia di acri e distrutto oltre 8 mila abitazioni, cancellando la cittadina di Paradise come sottolineato da Sky Tg 24. Vigili del fuoco al lavoro per fare cessare l’allarme, scattato anche più a sud: fari puntati sulle situazioni nella contea di Los Angeles e nella Ventura Country. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



INCENDI CALIFORNIA, 1000 DISPERSI

Si aggrava sempre più il bilancio dei morti a seguito degli incendi in California. Le vittime sono infatti salite a 71, ma c’è il rischio che tale numero possa cambiare ulteriormente visto che si parla di oltre 1000 persone che non rispondono da giorni all’appello, come riferisce lo sceriffo della contea di Butte. Una situazione catastrofica, una scena apocalittica per quello che gli esperti considerano l’incendio più devastante di sempre in California. Oggi è atteso il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che si recherà nelle zone maggiormente devastate dalle fiamme, e probabilmente dovrà affrontare la rabbia dei sopravvissuti. Inizialmente si parlava di 631 dispersi, ma dopo una riconta il numero è salito a 1.011 con l’aggiunta di 50mila sfollati, persone che hanno perso la loro abitazione polverizzata dalle fiamme. Come dicevamo, è attesa per oggi la visita del tycoon, che dovrebbe recarsi nelle zone più danneggiate dalle fiamme, a cominciare da Paradise, cittadina a circa un centinaio di chilometri da Los Angeles, che è stata letteralmente spazzata via.

CALIFORNIA, 71 MORTI DOPO GLI INCENDI

L’accoglienza per Trump potrebbe non essere delle migliori visto che lo stesso si era lasciato andare in alcune dichiarazioni negli scorsi giorni che avevano creato non poche polemiche. L’uomo più potente al mondo aveva infatti puntato il dito contro i vigili del fuoco, dicendosi sorpreso nel vedere i pompieri rimuovere delle sterpaglie vicino ad un incendio, aggiungendo che tale lavoro andava svolto prima. Trump si è scontrato anche con i gestori dei boschi della California, dicendo che causa degli incendi derivava appunto dalla scarsa manutenzione delle aree boschive della zona: «Non c’è ragione per questi costosi incendi – twittava Trump – se non la cattiva gestione dei boschi. Ogni anno miliardi di dollari sono stanziati. Serve una soluzione ora o basta ai pagamenti federali». La California sta bruciando dallo scorso 8 novembre, con 4 differenti incendi fra cui quello di Camp Fire, a nord di Sacramento, dove sono state distrutte 8 mila abitazioni, mandando in cenere migliaia di acri.