Non solo le anticipazioni di “Becoming”, il libro di cui oggi sono state rese note alcune succose anticipazioni e che arriverà tra pochi giorni nelle librerie di tutti gli Stati Uniti, ma pure la polemica a distanza con Donald Trump che ha portato l’oramai ex First Lady a battibeccare con l’attuale inquilino della Casa Bianca: in USA, è Michelle Obama la protagonista di giornata e fa discutere la sua confessione di aver concepito le sue due figlie, oggi oramai adolescenti, Malia e Sasha in vitro, decisione presa assieme al marito Barack dopo che la coppia aveva perso un bimbo. L’evento risale a circa 20 anni fa, quando la coppia aveva un forte desiderio di genitorialità, ma un aborto spontaneo si rivelò una prova dura per Michelle che oggi ammette il senso di colpa, ingiustificato, che provava all’epoca e poi la scelta di ricorrere alla fecondazione in vitro dopo l’interruzione spontanea della gravidanza, uno dei passaggi più salienti della sua autobiografia. (agg. di R. G. Flore)



LE CONFESSIONI IN “BECOMING”, IL LIBRO IN USCITA

Le anticipazioni di “Becoming”, il suo libro autobiografico che si preannuncia già come uno dei casi editoriali più importanti della stagione, stanno monopolizzando la stampa d’oltreoceano in un momento in cui l’establishment democratico ha ripreso coraggio contro Donald Trump dopo le recenti elezioni di Midterm 2018: ma a stupire di Michelle Obama sono alcune rivelazioni, prima su tutte quella che le figlie avute dal marito Barack, Malia e Sasha, sarebbero nate tramite la fecondazione in vitro. Il volume arriverà nelle librerie americane il prossimo 13 novembre e rivela una ex First Lady meno combattiva e forte dell’immagine pubblica che ha sempre dato. “Vent’anni fa mi sono sentita sola e perduta” racconta di quanto avrebbe desiderato dei figli: poi, dopo un test di gravidanza positivo, Michelle ebbe un aborto spontaneo e oggi ammette di essersi sentita come “se avessi fallito dato che non sapevo quanto fossero comuni gli aborti”. In seguito, come è noto, nacquero Malia e Sasha che solo oggi la signora Obama rivela essere nate dopo che lei si sottopose a un trattamento di fertilizzazione in vitro, scelta peraltro avvallata dal marito. (agg. di R. G. Flore)



MICHELLE OBAMA, “MALIA E SASHA CONCEPITE IN VITRO”

Mentre Barack Obama era impegnato nella sua attività politica, la moglie Michelle lottava per restare incinta. Il dolore per l’aborto si è mescolato all’inquietudine che l’ha lasciata fisicamente a terra. Ne ha parlato l’ex First Lady Usa in un’intervista all’ABC. È una vicenda che Michelle Obama ha raccontato nel suo libro “Becoming”, in uscita. «Stavo cercando di rimanere incinta e non stava andando bene», ha scritto infatti la signora Obama nel suo prossimo libro di memorie. Poi il risultato positivo ad un test di gravidanza che ha fatto dimenticare a lei e al marito le preoccupazioni. È anche svenuta per la gioia, durata però solo un paio di settimane. Ha infatti avuto un aborto che l’ha debilitata fisicamente e «ha abbattuto ogni ottimismo che sentivamo». Nel suo libro, Michelle racconta che lei stessa si è somministrata le medicine. Il suo «dolce, attento marito» era infatti impegnato nella sua attività politica.



“TRUMP METTE A RISCHIO SICUREZZA DELLA MIA FAMIGLIA”

Michelle Obama si sentiva «in gran parte da sola a mantenere alla massima efficienza» del suo sistema riproduttivo. Dopo l’aborto la moglie dell’ex presidente Usa si sentiva «come se avessi fallito perché non sapevo quanto fossero comuni gli aborti, perché non ne parliamo». Nell’intervista rilasciata all’ABC ha spiegato quanto sia difficile affrontare un aborto 20 anni fa. «Ci blocchiamo nel nostro dolore, pensando che in qualche modo siamo infranti». Michelle Obama ha confessato anche di aver usato la fecondazione in vitro per avere Malia e Sasha, le sue due figlie. Ma nel libro l’ex First Lady ha criticato anche l’attuale presidente Donald Trump per mettere «a rischio la sicurezza» della sua famiglia, a partire dalla teoria del complotto sull’effettiva cittadinanza del marito Barack Obama. «E se qualcuno carica una pistola e viene a Washington? E se andasse a cercare le mie ragazze? Trump, con le sue innumerevoli e sconsiderate allusioni, mette a rischio la sicurezza della mia famiglia. E per questo non lo perdono».