Un viaggio “a sorpresa” che sarebbe dunque dovuto rimanere segreto fino alla fine ma che, in realtà, in tanti già avevano intuito. Donald Trump e la First Lady Melania si sono impegnati affinché la loro presenza in Iraq risultasse a tutti gli effetti inaspettata ma nell’era dei social mantenere un segreto risulta ormai una vera e propria impresa anche per la Casa Bianca. A tradire il tycoon a stelle e strisce sarebbe stato proprio il suo maniacale uso dei social, Twitter in particolare e dopo l’ondata di tweet degli ultimi giorni, un improvviso silenzio da parte dell’account ufficiale del presidente Usa era apparso naturalmente sospetto. In tanti avevano notato questa stranezza e si erano prontamente domandati da cosa potesse dipendere. Un avvistamento dell’Air Force in volo sull’Europa e poi sulla Turchia, rimbalzato sempre via social aveva così portato ben presto ad una soluzione. Un rumors sempre più insistente che nel giro di poche ore aveva portato alla nascita dell’hashtag AirForceOne fino a portare all’ufficialità della notizia, con “sorpresa” ormai rovinata. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



AIR FORCE ONE FOTOGRAFATO NEI CIELI INGLESI

Il viaggio di Donald Trump e di Melania in Iraq, sarebbe dovuto rimanere segreto. Approfittando dell’oscurità della sera, e della poca gente in giro alla sera del 25 dicembre, i servizi segreti hanno prelevato il presidente degli Stati Uniti e la First Lady, per farli imbarcare sull’Air Force One, destinazione Medio Oriente. Peccato però che il volo del Boeing 747-200 appositamente modificato, non sia affatto passato inosservato. Più volte è stato infatti avvistato nei cieli da persone ben attente, con la vista acuta e appassionati di aerei, come ad esempio Alan Meloy, pensionato britannico che alzando gli occhi in alto in quel di Sheffield, in Inghilterra, si è appunto accorto che qualcosa non tornava: «Sono uscito di casa ed ho visto una scia – racconta ai microfoni della Cnn – quindi ho pensato di dare un’occhiata per vedere meglio di che cosa si trattava». Guardando attraverso il mirino, Meloy ha fatto l’incredibile scoperta: «Sono rimasto assolutamente stupito quando l’ho riconosciuto, era uno dei due VC-25», appunto, uno dei due Air Force One su cui viaggia il presidente. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



TRUMP IN IRAQ: UN VIAGGIO NON TROPPO SEGRETO

Non serve un esperto di geopolitica per capire i motivi che hanno spinto la Casa Bianca a tenere nascosto fino all’ultimo momento utile il viaggio di Donald e Melania Trump in Iraq. Come riportato da Rai News, però, nell’era dei social non è affatto semplice tenere segreto gli spostamenti dell’uomo più potente del mondo. Soprattutto se quest’ultimo è solito utilizzare Twitter in maniera quasi “compulsiva”. Ecco che il silenzio prolungato di Trump nelle ultime ore aveva fatto nascere sui social un primo “caso”: che fine aveva fatto The Donald? A questi sospetti si erano aggiunti gli avvistamenti dell’Air Force One, l’aereo presidenziale, in volo prima sull’Europa e poi sulla Turchia, tali da far nascere sui social l’hashtag #AirForceOne. La portavoce della Casa Bianca, Sarah Huckabee Sanders, è riuscita a non far trapelare la notizia del viaggio organizzato con la stampa, prima di cedere all’evidenza twittando sul viaggio “a sorpresa” di Trump. (agg. di Dario D’Angelo)



TRUMP E MELANIA RIENTRATI NEGLI USA

Si è già conclusa la visita di Donald Trump e della moglie Melania alle truppe americane in Iraq. Il presidente Usa e la First Lady sono infatti atterrati poco fa con il loro Air Force One alla base di Andrews, in Maryland. La visita del tycoon sta però suscitando diverse polemiche soprattutto alla luce delle dichiarazioni fatte da Trump dinanzi alle truppe Usa. Come riportato da Il Post, infatti, durante il suo discorso il Presidente ha dichiarato che aveva stabilito un aumento del 10 per cento del loro stipendio, aggiungendo che le truppe statunitensi non ricevevano alcun aumento da più di 10 anni. Parole che non si conciliano con la realtà: in primis perché l’aumento deciso dall’amministrazione Trump all’inizio del 2018 è pari al 2,6 per cento, non al 10; in secondo luogo perché lo stipendio dei militari americani aumenta annualmente da decenni a questa parte. (agg. di Dario D’Angelo)

TRUMP, “ECCO PERCHE’ IL VIAGGIO SEGRETO”

Visita a sorpresa del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, in Iraq. Il numero uno USA si è recato in Medio Oriente assieme alla moglie Melania Trump, per festeggiare il Natale assieme alle truppe di stanza in quella zona del mondo. Ai giornalisti presenti, il tycoon a stelle e strisce ha confessato la propria amarezza, per via del fatto che la sua visita è rimasta segreta fino all’ultimo per ragioni di sicurezza: «Ero preoccupato per la presidenza non per me personalmente – ha spiegato – ed ero preoccupato per la First Lady». Trump ha lasciato Washington senza preavviso durante la notte fra il 25 e il 26 dicembre, su un aereo oscurato. «E’ abbastanza triste – ha aggiunto – quando spendi 7 trilioni di dollari in Medio Oriente, entrare in questa enorme copertura con aerei ovunque, e tutte le più grandi attrezzature del mondo, e fai di tutto per entrarci in sicurezza». La Casa Bianca ha fatto sapere di aver invitato il primo ministro iracheno Adel Abdel Mahdi, ma soltanto due ore prima dell’incontro, e lo stesso non ha potuto partecipare al meeting essendo in un’altra parte dell’Iraq. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

TRUMP IN IRAQ ASSIEME ALLA MOGLIE

Visita a sorpresa di Donald Trump in Iraq. Un viaggio organizzato in “gran segreto”, quello del presidente Usa – accompagnato dalla First Lady, Melania – per salutare i soldati americani stanziati nel Paese. Ma soprattutto un viaggio dall’alto valore simbolico, arrivato ad una settimana dall’annuncio del ritiro delle truppe Usa dalla Siria che tante critiche sta procurando al Presidente Usa dentro e fuori dai confini. Davanti ai militari della base al-Asad, Trump ha sottolineato che al momento non ci sono piani per un ritiro delle truppe Usa dall’Iraq e ha difeso la scelta opposta sulla Siria. Secondo il tycoon, infatti, la presenza americana non era a tempo indeterminato e fin dall’inizio aveva come scopo quello di sconfiggere la presenza dell’Isis in Siria. Tocca agli altri Paesi ricchi della regione, su tutti l’Arabia Saudita, occuparsi della ricostruzione, ha detto Trump, che ha anche scaricato sulla Turchia di Erdogan il compito di occuparsi militarmente di ciò che resta dello Stato islamico in Siria.

TRUMP, VISITA A SORPRESA AI SOLDATI USA IN IRAQ

L’aver confermato la presenza Usa in Iraq non significa che Trump abbia cambiato idea sul ruolo che gli Stati Uniti devono giocare in politica estera. Come riportato dal Corriere della Sera, l’inquilino della Casa Bianca ha infatti ribadito un convincimento espresso in più di un’occasione:”Non possiamo più essere il “gendarme” del mondo”. A quindici anni di distanza dall’invasione dell’Iraq, nel 2003, gli Usa hanno nel Paese ancora 5.000 truppe che sostengono il governo locale nella sua battaglia contro ciò che resta dell’Isis. Il viaggio della coppia presidenziale, di cui ha dato notizia la portavoce della Casa Bianca, Sarah Huckabee Sanders, non rappresenta comunque una novità assoluta, anzi. Dalla guerra a Saddam si è di fatto trasformata in una tradizione: George W. Bush nel 2003 servì il tacchino il giorno del Ringraziamento ai soldati a Baghdad; Obama volò nella capitale irachena nell’aprile del 2009, quattro mesi dopo il suo insediamento alla Casa Bianca.