Usa, avviati controlli medici su tutti i bimbi migranti ospitati nei centri al confine col Messico: la decisione delle autorità sanitarie statunitensi arriva dopo che Felipe Alonzo-Gomez, un piccolo di 8 anni, è morto la notte di Natale mentre era in custodia del padre, per quello che è stato il secondo caso nell’arco di un mese dopo il decesso della piccola Jakelin Caan, 7 anni e anche lei di nazionalità guatemalteca, morta lo scorso 16 dicembre. Anche per questo motivo è stata decisa la profilassi di tutti i minori che: il bambino di 8 anni, secondo quanto si apprende, era arrivato nel centro di custodia per migranti circa una settimana fa assieme al padre anche se rispetto a Jakelin non presentava i classici sintomi della disidratazione. Tuttavia, pare che il bimbo denotasse quelli che erano i “segni di una potenziale malattia” e la polemica nelle ultime ore sta montando dato che chi di dovere non avrebbe fatto tutti i controlli necessari per impedirne la morte. Da qui la svolta decisa dalla USA Custom and Border Protection che riguarda tutti i bambini guatemaltechi e non sotto la loro tutela.



IL DECESSO DEL BAMBINO

Il piccolo Felipe Alonzo-Gomez era stato infatti accompagnato in ospedale solo lo scorso 24 dicembre e presso la struttura sanitaria di Alamogordo (New Mexico) gli era stata diagnosticata solo una febbre e i classici sintomi del raffreddore: ad ogni modo, dopo la somministrazione di ibuprofene, di un farmaco antinfiammatorio e di un antibiotico, il bambino era stato dimesso prima che le sue condizioni peggiorassero e questa volta il nuovo ricovero non è servito a nulla dato che è spirato dopo sole due ore, attorno alla mezzanotte. Anche per questo motivo, e parallelamente al caso della bimba di 7 anni, la piccola vittima si trovava in custodia delle autorità di frontiera stando a quanto riporta il Time, è ora emergenza non solo da punto di vista sanitario dato che al momento non vi sono cifre certe in merito a quanti siano gli immigrati ospitati nei centri di accoglienza al confine col Messico. L’accaduto ha fatto anche insorgere alcune delle associazioni che da tempo, specialmente sul fronte democratico, criticano l’operato dell’agenzia americana per il controllo delle frontiere dato che, a loro dire, la morte di due bambini nel giro di nemmeno un mese è un fatto inaccettabile.

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