È morto un secondo bimbo al confine tra Usa e Messico e il Presidente Trump prosegue senza sosta ad insistere sulla necessità del muro “anti-migranti”, a costo di far continuare lo shutdown “parziale” della Pubblica Amministrazione in tutti gli Stati Uniti d’America. Si chiama Felipe Alonzo Gomez, aveva 8 anni ed è morto nella notte di Natale: dal Guatemala, tramite la lunga carovana dei suoi famigliari, parenti e altri rifugiati, era arrivato lo scorso 18 dicembre al tanto agognato e tremendo confine messicano. Era stato arrestato dallo US Customs and Border Protection, dopo aver attraversato illegalmente il confine con il padre nella zona di Paseo del Norte, racconta l’inviato della Stampa Paolo Mastrolilli. I bambini sono tenuti sotto stretta osservanza dagli agenti americani per cercare di non far mancare loro nulla durante la detenzione ma le situazioni alla frontiere sono sempre più spesso al limite e qualcosa, ovviamente, non è andato nel verso giusto (sempre tralasciando per un attimo l’abominio di avere dei minori innocenti arrestati in un centro di detenzione, ndr). Poi la febbre, le condizioni peggiorano, il padre addirittura sembra rifiutare le cure date dai sanitari americani: poi diventa letargico e proprio a mezzanotte muore senza praticamente possibilità di essere salvato dai medici che pur stavano le stavano tentando tutte.



TRUMP INSISTE SUL MURO IN MESSICO

Solo qualche giorno fa la bimba guatemalteca di 7 anni era stata la prima vittima tra i minori alla frontiera dopo l’arrivo della maxi carovana verso i confini degli Stati Uniti: l’emergenza prosegue e ora, dopo la morte di Felipe, Trump è ancora più sotto processo per quanto sta avvenendo alla frontiera dove dovrebbe sorgere il “suo” muro. Il Presidente però insistente e ha fatto sapere che all’inizio del 2019 andrà personalmente in Messico per posare la prima pietra: lo ha annunciato nel suo discorso ai cronisti durante il viaggio in Iraq a sorpresa di queste ultime ore. Il nuovo muro dovrebbe “cominciare” qualche giorno al discorso sullo Stato dell’Unione del prossimo 22 gennaio, data fondamentale per capire se lo shutdown in corso sarà stato assorbito o se il livello dello scontro tra Repubblicani e Democratici, sul “caso migranti”, sarà invece ancor più inasprito. Intanto però dei bambini muoiono, e già solo per questo è una sconfitta per tutti..

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