Sono 21 i morti provocati dall’ondata di gelo record che sta investendo gli Stati Uniti in queste ore. Nel Midwest, quella zona a nord est degli USA, le temperature sono calate vertiginosamente, arrivando anche a toccare quota 50 gradi sotto zero, più freddo che in Antartide. Un clima insostenibile per una zona “civilizzata” come appunto quella a stelle e strisce, dove città come Detroit e Chicago sono rimaste paralizzate dalla morsa del ghiaccio. Chiuse scuole e ufficiali pubblici, voli cancellati, e le autorità hanno invitato la popolazione a restare a casa e a non recarsi sul posto di lavoro. Come detto sopra, sono 21 le persone decedute a causa del gelo, per la maggior parte senzatetto senza fissa dimora, che si sono trovate ovviamente impreparate ad affrontare tale clima rigido. Ma le stranezze potrebbero non finire qui visto che secondo gli esperti, in quelle zone dove ora si battono i denti, potrebbe arrivare un assaggio di primavera, visto che si parla di 23/26 gradi di massime nella giornata di lunedì a Chicago, mentre a New York la colonnina di mercurio potrebbe salire fino a 18. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



STATI UNITI NELLA MORSA DEL GELO

Negli Stati Uniti fa più freddo che in Antartide: è questo uno dei paradossi dell’inusuale ondata di gelo polare, ribattezzate “Polar Vortex”, che ha colpito non solo gli Stati del Midwest ma pure la costa orientale e ha fatto scendere la colonnina di mercurio drasticamente tanto che se a New York le temperature hanno toccato anche quota -14, in alcune altre zone si è arrivati in media a -40 gradi e nel North Dakota persino a un -54 da record che farebbe invidia pure all’Artico. Anche per questo motivo, per superare l’emergenza, le autorità di diverse città hanno invitato la cittadinanza a non uscire di casa e a non esporsi alle correnti polari per evitare una pericolosa ipotermia. Inoltre, vanno segnalati pure alcuni fenomeni davvero inusuali come la stessa ondata di freddo: vasti pensare alle rive del lago Michigan che si sono letteralmente ghiacciate e persino alcune delle cascate del Niagara. (agg. di R. G. Flore)



ONDATA DI GELO “STORICA”

Una ondata di gelo a suo modo “storica” dato che secondo gli esperti di queste dimensioni e con temperature che arrivano anche fino a meno cinquanta gradi sotto lo zero non si vedeva da tempo negli USA, sicuramente nell’arco di una intera generazione: e con buona pace anche di Donald Trump che parlando del “Polar Vortex” che ha investito il Midwest americano e la costa orientale ha colto l’occasione per ironizzare sul Global Warning e altre tematiche su cui la sua amministrazione non è particolarmente sensibile, per usare un eufemismo. Infatti, oltre ai dieci morti già causati, l’ondata di freddo artico ha paralizzato trasporti e anche la viabilità, portando pure alla cancellazione di centinaia di voli: ma quello che preoccupa è che per il prossimo weekend la colonnina di mercurio dovrebbe abbassarsi ulteriormente mettendo a rischio l’incolumità di molte persone anche nelle grandi metropoli e in special modo i senzatetto. In alcune località, infatti, oltre a sconsigliare alle persone di uscire di casa per non rischiare una letale ipotermia si invita anche a non respirare profondamente l’aria gelida per evitare pericoli per la propria salute. (agg. di R. G. Flore)



L’IRONIA DI TRUMP SUL GLOBAL WARMING

USA, il vortice polare e il freddo record causano 10 morti. È questo il bilancio finora dell’immane ondata di gelo che ha colpito soprattutto gli Stati del Midwest del Paese, con temperature record che sulla colonnina di mercurio hanno fatto segnare anche -40 gradi; ma nella morsa di quello che è stato definito il “Polar Vortex” c’è anche la costa orientale degli Stati Uniti: a New York come pure a Washington è scattata l’emergenza tanto che in alcune zone i residenti sono stati invitati a rimanere in casa mentre coloro che sono stati costretti a circolare hanno dovuto sperimentare sulla propria pelle i disagi nei trasporti e non solo urbani ma anche negli aeroporti dove diversi voli sono stati cancellati nelle ultime ore. Ma a far discutere è soprattutto un tweet di Donald Trump: l’inquilino della Casa Bianca ha infatti ironizzato sul Global Warming riferendosi al “Polar Vortex”, cosa che non è piaciuta a molti.

VORTICE POLARE SUGLI USA

“Nel bellissimo Midwest le temperature hanno raggiungo i meno sessanta gradi” ha cinguettato il Presidente degli Stati Uniti in merito all’ondata di freddo record, aggiungendo che nei prossimi giorni la situazione potrebbe anche aggravarsi prima di lanciare degli strali contro il Global Warming, chiedendosi ironicamente che fine abbia fatto: “Torna presto, abbiamo bisogno di te!”. Molti, come detto, hanno trovato di dubbio gusto il tweet dato che il bilancio del “Polar Vortex” per adesso parla di 10 vittime e la cancellazione di oltre 2000 voli oltre ai succitati disagi. Intanto, il peggio di questa ondata di freddo non è ancora arrivata e si calcola che in tutto il Paese saranno oltre 200 milioni gli americani che si troveranno a far fronte a temperature ben al di sotto dello zero nei prossimi giorni e col rischio che venga battuto pure il record di una località del Nord Dakota dove di recente la temperatura ha raggiunto i -54 gradi, facendola diventare anche più fredda dello stesso Artico.