Un bimbo è morto sepolto sotto la neve dai suoi tutori legali perché non aveva imparato a memoria la Bibbia. L’orrenda notizia arriva dagli Stati Uniti: la tragedia è avvenuta a Newton, in Massachusetts, l’anno scorso, ma è riemersa oggi perché si è tenuta udienza in tribunale. La vittima è Ethan Hauschultz, un bambino di sette anni sepolto nella “sua piccola bara di neve” da Timothy e Tina Hauschultz. Stando a quanto riferito dalla polizia, la coppia è stata accusata di aver inflitto pene disgustose al piccolo. Gli venivano date quando non riusciva a memorizzare i passi della Bibbia. Ad esempio, in un’occasione lo avrebbero preso a calci e pugni almeno 100 volte. Ma avrebbero fatto rotolare un pesante ceppo sul suo corpo e lo avrebbero messo faccia in giù in una pozzanghera. Fatale per il bambino l’ultima punizione. I rapporti medici hanno rivelato che Ethan è morto nell’aprile dello scorso anno per ipotermia, dovuta al fatto che è stato sepolto sotto la neve, e per un trauma da taglio alla testa, all’addome e al torace e una costola fratturata. La coppia è stata arrestata.
BIMBO MORTO SEPOLTO SOTTO LA NEVE: NON AVEVA IMPARATO VERSI BIBBIA
Dalla stampa locale arrivano dettagli raccapriccianti sull’omicidio di Ethan. Anche il figlio 15enne della coppia avrebbe torturato il bambino. E infatti quest’ultimo è stato accusato di omicidio di primo grado, mentre il padre Timothy di omicidio colposo e di aver contribuito alla delinquenza del figlio. Stesso reato di cui è accusata la moglie Tina. Il 15enne ha detto alla polizia che aveva il compito di supervisionare Ethan e il fratello gemello. Non è chiaro il motivo per il quale il bambino sia stato affidato alla coppia, ma la mamma naturale di Ethan, Andrea Everett, ha raccontato i momenti in cui è arrivata in ospedale dal figlio: «Quando sono arriva lì non aveva più battito cardiaco e aveva una temperatura corporea di 23 gradi. I medici hanno provato per cinque ore a rianimarlo, ma non c’era neppure attività cerebrale». Ora chiede giustizia: «Il responsabile dovrebbe andare in prigione per molto tempo».