Beto O’Rourke si candida: un nuovo pezzo da novanta della politica a stelle e strisce si aggiunge alla folta schiera di aspiranti front-runner Democratici di Donald Trump alle prossime elezioni presidenziali Usa 2020. L’annuncio è arrivato da O’Rourke in persona, che ha inviato un messaggio all’emittente Ktsm, la tv locale della sua città, El Paso:”Sono soddisfatto di quello che El Paso ha fatto e di quello che rappresenta. Questa è una buona fetta del perché mi candido. La città è il miglior esempio di questo paese al suo meglio”. Dal Texas arriva la conferma che l’astro nascente Dem prenderà parte alle primarie del partito e dal Texas è iniziata la cavalcata (per ora non propriamente trionfiale) di O’Rourke. Il giovane ex membro della Camera dei Rappresentanti ha infatti ottenuto una grandissima popolarità in ragione dell’entusiasmante campagna elettorale per il seggio al senato del Texas. La sua corsa si è chiusa con una sconfitta (l’esperto repubblicano Ted Cruz ha vinto) ma il 48% dei voti in uno stato storicamente a trazione Gop come quello texano lo ha reso di fatto una delle migliori speranze per i Democrats dal post-Obama.



O’ROURKE SI CANDIDA: E BIDEN?

I segnali che lasciavano prevedere una discesa in campo di O’Rourke nelle ultime settimane si erano fatti insistenti. Prima la copertina di Vanity Fair insieme alla moglie Amy, con un’intervista in cui i due descrivevano le emozioni che si provano durante una campagna elettorale. “C’è qualcosa di anormale, super-normale, che tutti e due proviamo quando siamo in campagna”. Inoltre negli ultimi giorni si erano intensificati i contatti con i maggiori Democratici dell’Iowa, lo stato che tradizionalmente apre la corsa alle Primarie. Il nome di Beto O’Rourke si aggiunge ad altri big Democratici che hanno deciso di correre per la nomination contro Donald Trump, tra cui Kamala Harris, Cory Booker, Bernie Sanders e Elizabeth Warren. Il prossimo nome potrebbe essere quello di Joe Biden, l’ex vicepresidente col profilo da zio d’America tentato di correre la partita della vita per la Casa Bianca forte dell’appoggio di Barack Obama.

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