L’Italia sarà il primo Paese del G7 a sostenere formalmente la Belt and Road Initiative, altrimenti nota come “nuova Via della Seta”: è questa la notizia annunciata dal sottosegretario allo Sviluppo economico Michele Geraci, come riporta il Financial Times, intenzionato a chiudere questo accordo entro la fine di marzo, quando il presidente Xi Jinping sarà in visita in Italia. Un’intesa che sembrerebbe aver fatto storcere il naso agli Usa, stando alle parole di Garrett Marquis, portavoce del National Security Council. Circostanza, quest’ultima smentita però con forza dallo stesso Geraci, come riportato da Il Fatto Quotidiano:”Non mi risulta alcuna irritazione degli Stati Uniti nei confronti dell’Italia: non ho avuto alcuna comunicazione dell’ambasciata. Quando avrò questa notizia potrò commentarla”. (agg. di Dario D’angelo)



ITALIA, ACCORDO CON LA CINA PER LA “NUOVA VIA DELLA SETA

L’Italia potrebbe divenire a breve il primo paese facente parte del G7 a sostenere la nuova via della seta, il cui nome ufficiale è Belt and Road Initiative, una serie di maxi opere come porti, ferrovie, strade e via discorrendo, con cui il presidente cinese Xi Jinping punta a collegare fra loro la Cina, l’Europa e l’Africa. A fine marzo, quando Xi sarà in visita in Italia, il sottosegretario allo Sviluppo economico Michele Geraci chiuderà l’intesa con i cinesi, una prospettiva che starebbe facendo irritare e non poco sia gli Stati Uniti quanto l’Unione Europea. «Il negoziato – le parole di Geraci, dal 2008 docente in Cina di economica e finanza – non è ancora completato, ma è possibile sia concluso in tempo per la visita. Vogliamo assicurarci che i prodotti del made in Italy possano avere più successo in termini di volumi di export verso la Cina, che è il mercato a crescita più veloce al mondo». Così ha replicato il portavoce del National Security Council della Casa Bianca, Garret Marquis, secondo cui tale accordo non «porterà benefici sostanziali» anzi, «potrebbe finire per danneggiare la reputazione globale dell’Italia sul lungo periodo».



ITALIA VERSO ACCORDO CON LA CINA PER LA “NUOVA VIA DELLA SETA

Gli Stati Uniti sono in particolare preoccupati che tale appoggio italiano alla via della seta possa «minare il pressing di Washington su Pechino in merito al commercio e creare problemi agli sforzi di Bruxelles per superare le divisioni e trovare una posizione condivisa sul migliore approccio possibile verso gli investimenti cinesi», sollecitando quindi tutti i partner e gli alleati, Italia compresa, a premere sulla Cina affinché porti «i suoi sforzi sugli investimenti globali in linea coi riconosciuti standard internazionali e le migliori pratiche». Gelida anche la reazione dell’Unione Europea, che senza mai nominare l’Italia ha ricordato che nessuno stato membro può muoversi in solitaria nei confronti della Cina sottolineando che «Tutti gli Stati membri individualmente hanno la responsabilità di assicurare coerenza con le leggi e le politiche Ue e di rispettare l’unità dell’Ue nell’attuare tali politiche».