La Corea del Nord sta ricostruendo il sito nucleare di Tongchang-ri. A confermarlo sono le ultime immagini satellitari che evidenziano come Kim Jong-un stia rimettendo in sesto i silos situati nei pressi del confine nord-ovest con la Cina. Una notizia che ovviamente non giova ai negoziati fra gli stessi nordcoreani e gli Stati Uniti, e che conferma il mancato accordo dopo il summit in Vietnam degli scorsi giorni fra Kim e il presidente Usa Donald Trump. Secondo alcuni analisti, come riporta Il Post, tali scatti confermerebbero inoltre il fatto che la Nord Corea sarebbe pronta a riprendere i test sui missili nucleari, rimangiandosi così la promessa del dittatore coreano al tycoon a stelle e strisce durante il primo storico vis-a-vis fra i due. Kim non aveva smantellato mai del tutto il sito Tongchang-ri, distruggendo la parte riguardante i test per i motori, una rampa di lancio, e una struttura su rotaia che serviva per assemblare i veicoli di lancio e farli muovere. Lo scorso mese di settembre aveva inoltre incontrato il presidente sudcoreano Moon Jae-in, e quest’ultimo aveva proposto al vicino di casa la prosecuzione dello smantellamento del sito nucleare, ma evidentemente il nordcoreano sapeva che i negoziati con gli Stati Uniti sarebbero falliti e di conseguenza aveva deciso di tenere in piedi l’impianto, per poi iniziare a ricostruirlo.
LA COREA DEL NORD RICOSTRUISCE SITO DI MISSILI NUCLEARI
Del resto Kim non ha mai detto sì alla richiesta Usa della completa denuclearizzazione, visto che in cambio chiede che anche la Corea del Sud faccia lo stesso, cosa che invece Trump non intende sottoscrivere. La Corea del Nord ha così iniziato lentamente la ricostruzione del sito, una procedura che con grande probabilità sarebbe cominciata ancor prima dell’ultimo summit in Vietnam. Joel Wit ex funzionario del dipartimento di Stato americano e ora direttore del sito specializzato 38 North, ha parlato ai microfoni del Wall Street Journal affermando che tale notizia non è sicuramente un segnale positivo: «È un passo indietro dal punto in cui eravamo – ha aggiunto – se si considera la volontà della Corea del Nord di limitare i suoi programmi militari».