La “carica” suona dalla Casa Bianca e per il Governo italiano potrebbero essere “dolori” nelle prossime settimane laddove dovesse passare la linea Trump sul Venezuela: «gli Stati Uniti sono pronti a colpire con sanzioni le istituzioni finanziarie straniere coinvolte in transazioni illegittime a favore del regime venezuelano di Nicolas Maduro». Sanzioni, in poche parole, che al momento andrebbero a colpire Russia, Turchia e Colombia ma che potrebbero – in senso lato – andare a colpire anche chi non sostiene direttamente il dittatore venezuelano ma non riconosce la leadership di Juan Guaidó. E qui sì che l’Italia non gode certo di “grande considerazione” negli Usa dopo il mancato appoggio al leader dell’opposizione (anche se l’Italia è in prima fila per chiedere nuove elezioni e sta trattando con diversi diplomatici Ue per trovare una soluzione in Venezuela che eviti la guerra civile): il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Bolton, ha spiegato poi oggi come gli Usa «non permetteranno a Maduro di rubare la ricchezza del popolo del Venezuela».
INVIATO USA IN VENEZUELA, “DELUSI DA POSIZIONE ITALIA”
«Siamo delusi che l’Italia non abbia aderito ai paesi dell’Ue nel riconoscere Juan Guaidò come presidente ad interim», ha spiegato a Sputnik.it Elliott Abrams, l’inviato degli Stati Uniti per il Venezuela. «Speriamo che le discussioni in corso in Italia, portino a quella che consideriamo una decisione migliore. Abbiamo avuto alcuni contatti con il Vaticano – ha aggiunto il diplomatico americano – forse col tempo avranno un ruolo più importante da svolgere». Al momento gli Stati che hanno garantito il proprio appoggio a Maduro sono, oltre a Russia e Turchia, anche la Cina, Cuba, Bolivia e altri Paesi del centro America. L’Italia intanto “tentenna” e mentre a Caracas Guaidó rischia l’arresto ogni giorno che passa (ieri il rientro a casa con bagno di folla dopo il viaggio in Brasile, ndr) la situazione nei rapporti tra Governo e oppositori è tutt’altro che serena. «Sulla questione venezuelana l’Italia ha tenuto una posizione conforme alle “leggi” e alla tradizione del Paese, che riconosce gli Stati, non i governi», ha fatto sapere in serata ieri l’ambasciatrice l’ambasciatrice del Venezuela presso l’Ue, il Belgio e il Lussemburgo, Claudia Salerno Caldera. Il Governo Conte ha diversi problemi interni e al momento sul fronte Venezuela ha deciso di appoggiare le diplomazie europee per evitare la guerra senza però riconoscere ufficialmente Guaidó (per volere del M5s, ndr). Se però dovessero intervenire addirittura delle sanzioni Usa, lo scenario potrebbe cambiare anche drasticamente..