Diretta seconda puntata, fiction Esterno notte su Aldo Moro: commento live 15 novembre 2022

All’interno delle Brigate Rosse si discute su cosa fare con la vita di Aldo Moro. Per Adriana Faranda, liberare l’ostaggio significa essere superiori: il gruppo ha infatti già ottenuto il riconoscimento che voleva da parte dello stato. “Sono due mesi che gli diamo da mangiare e da bere, come facciamo ad ucciderlo?”, chiede ai compagni. Per Bruno Seghetti, però, la soluzione è un’altra. “Ci sono rivoluzionari che sono stanchi delle parole”, dice. Per lui e per tanti altri del gruppo, dunque, l’unica soluzione è quella di uccidere il politico, affermando così la supremazia del proprio gruppo sullo Stato. (agg. JC)

Scoperta la base delle Brigate Rosse

“Non dobbiamo lasciare il gioco a loro”: è questa l’idea delle Brigate Rosse per mediare per il rilascio di Aldo Moro. Adriana Faranda è sicura: “Tu non vuoi vincere, vuoi morire da eroe”, dice a Bruno Seghetti. “Così la rivoluzione non vincerà”, ne è sicura. Adriana Faranda non ha dubbi: “Questa volta l’ostaggio muore”. Nel frattempo viene scoperto un covo nel quale hanno abitato alcuni dei militanti delle Brigate Rosse impegnati nel rapimento di Aldo Moro: vengono riconosciuti degli oggetti appartenenti al commando che ha intercettato l’auto all’incrocio di via Mario Fani e via Stresa. “Molti del movimento conoscevano la nostra base. Non sappiamo se qualcuno ci ha tradito”, spiegano i compagni.

Aldo Moro viene rapito

Via al flashback. Nella seconda puntata di “Esterno notte” si torna al 1977 e si ci concentra sulla figura di Adriana Faranda. La donna, una delle principali esponenti delle Brigate Rosse e in particolare della sezione romana, già prima del rapimento di Aldo Moro si macchia di alcuni crimini. È lei uno dei volti principali del sequestro del politico. Si passa poi al 1978. Nel giorno della presentazione del nuovo Governo, Aldo Moro si sta dirigendo alla Camera dei deputati con una Fiat 130. Un commando delle Brigate Rosse intercetta però l’auto all’incrocio tra via Mario Fani e via Stresa: gli uomini delle Br uccidono i cinque uomini della scorta e rapiscono Aldo Moro. Adriana Faranda e gli altri si ritrovano per fare il punto sul rapimento. (agg. JC)

Papa Paolo VI scrive a le Brigate Rosse

Prosegue la trattativa per il rilascio di Aldo Moro. “Il rilascio deve avvenire nel vostro Stato”, spiega uno dei brigatisti. “Dovete farci avere una prova che sia vivo e che sia in vostre mani. Senza una prova non ve lo lasceremo”, spiega uno degli intermediari di Monsignor Curioni. I brigatisti scelgono di far uscire un comunicato che parla della morte di Aldo Moro, per allentare la pressione su Roma. Dopo la mancata riuscita dell’operazione, il Papa chiama Monsignor Curioni: “Siamo così desiderosi di salvarlo che abbiamo fatto il possibile senza capire che il suo contatto era solo un impostore. Aver evitato l’imbroglio è una magra consolazione. O sono dei truffatori che si sono inventati tutto o ci sono al Governo delle forze che si impongono al riscatto. La prima finalità, la più nobile, è di salvare soli Aldo Moro. La seconda finalità, meno nobile, è quella di impedire che venga liberato Aldo Moro: o volendo la sua morte, o cercando di giocare con le Brigate Rosse senza dare nulla in cambio”. Per cercare di mediare in prima persona, Paolo VI decide così di scrivere direttamente alle BR. (agg. JC)

Papa Paolo VI, la trattativa con Monsignor Curioni come intermediario

Per cercare di mediare e di liberare Aldo Moro, Papa Paolo VI sceglie come intermediario Monsignor Curioni, che vive in carcere e ha un rapporto diretto con i detenuti. Lui, però, non riesce a ricavare informazioni importanti: “Non sanno nulla i detenuti. Rivendicano, fanno proclami. Ho parlato anche con altri soggetti, ergastolani di primo ordine, ma tra loro e i brigatisti non c’è neanche rapporto. I mafiosi sono assassini, criminali, ma anche credenti: vanno a messa, si sposano in chiesa. Ci si può capire, il linguaggio è lo stesso, ma con loro no”. La speranza del Pontefice, però, è un’altra: che qualcuno possa crollare. “C’è spesso un anello più fragile, mai disperare. Mi informi subito se ci sono delle novità ma non mi chiami”, dice il Papa. Intanto lo stesso Pontefice incontra anche la moglie di Aldo Moro, cercando di infondere fiducia: “Tutti ci stiamo muovendo”. (agg. JC)

Papa Paolo VI, appello a favore di Aldo Moro

La seconda puntata di Esterno Notte, film che racconta il rapimento di Aldo Moro, inizia con il discorso da San Pietro di Papa Paolo VI: “Fratelli, figli, inizia la settimana santa. Preghiamo per quanti soffrono, preghiamo per l’onorevole Aldo Moro, sequestrato in un vile agguato, con l’appello affinché sia restituito ai suoi cari”. Il Papa ebbe un ruolo importante all’interno delle trattative. Monsignor Curioni, proprio per conto del Pontefice, avvicinò uno degli avvocati del nucleo storico delle Brigate Rosse per fare da intermediario per avviare una trattativa coi rapitori di Moro in maniera ufficiosa. Tra Aldo Moro e il Papa c’era un rapporto molto stretto, tanto che il Pontefice sarebbe stato disposto a pagare un ingente riscatto pur di liberare il politico dalle Brigate Rosse. (agg. JC)

Esterno Notte anticipazioni seconda puntata 15 novembre: cosa succederà nei due episodi?

Secondo appuntamento con Esterno Notte, film diretto da Marco Bellocchio che racconta il rapimento di Aldo Moro, trasformato in una miniserie di 6 episodi per Rai1. La fiction ha debuttato sulla rete ammiraglia il 14 novembre 2022. Nel 1978, l’Italia è dilaniata da una guerra che vede contrapposte le Brigate Rosse e lo Stato. Aldo Moro, l’allora presidente della Democrazia Cristiana, è il fautore di uno storico accordo che, per la prima volta, sta portando alla formazione di un governo sostenuto da DC e Partito Comunista Italiano. Proprio nel giorno dell’insediamento dell’esecutivo, il 16 marzo 1978, sulla strada che lo porta in Parlamento, Moro viene rapito con un agguato che uccide l’intera scorta. È un attacco diretto al cuore dello Stato.

Nel corso delle tre puntate, Esterno Notte racconta i cinquantacinque giorni successivi al rapimento, tra speranza, paura, trattative, fallimenti, buone intenzioni e cattive azioni. Nella puntata di stasera 15 novembre, sempre divisa in due episodi, vedremo come il Monsignor Curioni avvicina uno degli avvocati del nucleo storico delle Brigate Rosse affinché possa fargli da intermediario per avviare una trattativa coi rapitori di Moro per conto di Papa Paolo VI in maniera ufficiosa. Questo è ciò che vedremo nell’episodio 1×03 intitolato Il Papa. Paolo VI è disposto a pagare un ingente riscatto pur di liberare il politico che è suo intimo amico. Attraverso il Cardinale Casaroli, il Papa cercherà anche di sondare il parere dello Stato sull’ipotesi di pagare un riscatto in denaro.

Esterno Notte anticipazioni: Adriana Faranda e Valerio Morucci, i loro ruoli nel rapimento di Aldo Moro

Nell’episodio 1×04, intitolato I terroristi, Esterno Notte pone l’attenzione su un’altra figura chiave del rapimento di Aldo Moro, ossia Adriana Faranda. All’epoca dei fatti, tra il 1976 e il 1978, la donna era una giovane mamma quando decise di abbandonare la figlia di due anni per abbracciare la causa rivoluzionaria della Brigate Rosse. Nell’episodio di stasera vedremo in che modo Faranda è entrata in clandestinità a fare parte delle Brigate Rosse, insieme al compagno Valerio Morucci. Dopo essersi unita alla “colonna romana”, la donna partecipa al rapimento di Aldo Moro e diventa la staffetta che consegna i comunicati delle Brigate Rosse ai giornali italiani.