Diretta prima puntata, fiction Esterno notte su Aldo Moro: commento live 14 novembre 2022
Giulio Andreotti inizia a prendere coscienza del fatto che salvare Aldo Moro e proteggere l’integrità dello Stato non sono due obiettivi che possono essere portati avanti contemporaneamente: è questo quello che emerge nel finale della diretta della prima puntata di “Esterno Notte”, la fiction di Marco Bellocchio dedicata al rapimento dell’allora presidente della Democrazia Cristiana. Le mosse del Governo non hanno finora dato nessun risultato. Francesco Cossiga viene persino avvicinato da un presunto veggente, che gli dice che il prigioniero si trova in una clinica psichiatrica romana e viene presidiato. Il ministro si reca a visitare i pazienti uno per uno, ma trova soltanto una persona che gli somiglia.
Il 16 aprile le Brigate Rosse annunciano che Aldo Moro è stato condannato a morte dal loro Tribunale. In un comunicato stampa poi viene rivelato che l’esecuzione è avvenuta tramite suicidio e che il corpo si trova nel fondale di un Lago. Il testo sconclusionato, diverso dai precedenti, fa comprendere però che si tratta di un falso. Anche le verifiche effettuate sul posto lo confermano. Il presidente della Dc è vivo, ma ancora per poco. (agg. di Chiara Ferrara)
Le lettere di Aldo Moro
È caccia ai membri delle Brigate Rosse che sono artefici del rapimento di Aldo Moro nel corso della diretta della prima puntata di “Esterno Notte”, la fiction dedicata all’allora presidente della Democrazia Cristiana. Le piste inizialmente portate avanti dal Governo, sotto la spinta del Ministro degli Interni Francesco Cossiga, non danno molti risultati. Le linee telefoniche dello Stato, dei media nazionali e persino della Santa Sede vengono tenute sotto traccia nella speranza che le intercettazioni possano dare indizi su dove si trova l’esponente politico rapito. Gli esiti però non sono quelli sperati.
In un comunicato stampa intanto le Brigate Rosse mostrano una fotografia di Aldo Moro, svelando che è vivo e sta bene: guarda dritto nell’obiettivo. Il 29 marzo 1978 i brigatisti fanno arrivare al Governo alcune lettere scritte dal presidente della Dc, di cui una alla moglie Eleonora, in cui chiede di essere salvato. È così che il ministro Francesco Cossiga valuta la possibilità di avviare una trattativa privata, ma i terroristi rendono pubbliche tutte le missive, affermando che il popolo dovrà sapere tutto. (agg. di Chiara Ferrara)
La sofferenza di Francesco Cossiga
Il rapimento di Aldo Moro, avvenuto la mattina del 16 marzo 1978, è stato mostrato nel corso della prima puntata della fiction “Esterno Notte”, la fiction a lui dedicata che porta la firma di Marco Bellocchio. Il Governo di Giulio Andreotti inizia a muoversi per comprendere dove le Brigate Rosse abbiano portato il presidente della Democrazia Cristiana. I brigatisti hanno infatti rivendicato l’operazione con una telefonata all’Ansa. Una donna rivela inoltre che tre quarti d’ora prima dell’agguato, quest’ultimo era stato annunciato in diretta in una radio indipendente.
Il Ministro dell’Interno Francesco Cossiga chiede ai suoi uomini che Aldo Moro venga salvato a tutti i costi secondo i principi della Costituzione, rifiutando che venga istituito lo stato di guerra oppure venga apposta una taglia. Intanto firma le dimissioni indipendentemente da quella che sarà l’esito dell’operazione: tre buste, diverse in base agli scenari, vengono conservate nel suo ufficio. “Non sono riuscito a proteggerlo. La mia carriera è terminata qui, sono un uomo finito”, dice ad un collaboratore. (agg. di Chiara Ferrara)
Il rapimento di Aldo Moro
È il 16 marzo 1978, il giorno della fiducia del Governo di Giulio Andreotti nonché quello del rapimento di Aldo Moro. Il presidente della Democrazia Cristiana, la sera prima, chiese alla figlia Maria Fida di lasciar dormire per un’altra notte il nipotino Luca a casa dei nonni, per poter stare ancora un po’ con lui. Lei accettò, a patto che fosse stata l’ultima. Il mattino dopo saluta loro e la moglie Eleonora per recarsi alla Camera dei Deputati. Lì, tuttavia, non arriverà mai. La sua auto e quella della scorta infatti vennero bloccate in via Mario Fani, dove di solito si fermava a prendere dei fiori.
I brigatisti uccisero i due Carabinieri che erano con lui (Oreste Leonardi e Domenico Ricci) e i tre poliziotti che viaggiavano sull’auto di scorta (Raffaele Iozzino, Giulio Rivera e Francesco Zizzi). Aldo Moro venne ferito ad un braccio e sequestrato. La notizia arriva a Giulio Andreotti durante la lettura dei sottosegretari dei ministri del Governo. È così che il Presidente del Consiglio ha un malore e abbandona la Camera dei Deputati. Anche Papa Paolo VI è sconvolto. Le Brigate Rosse intanto festeggiano. (agg. di Chiara Ferrara)
I giorni prima del rapimento di Aldo Moro
Nel corso della diretta della prima puntata di “Esterno Notte”, la fiction di Aldo Moro, vengono mostrati anche alcuni stralci della vita privata dell’allora presidente della Democrazia Cristiana. I giorni antecedenti al rapimento da parte delle Brigate Rosse quest’ultimo si era mostrato piuttosto preoccupato con la moglie Eleonora e con i figli e i nipoti, tanto da comunicare alla donna che per qualsiasi problema avrebbe potuto rivolgersi al suo notaio di fiducia. Il clima è molto teso nel 1978 ed il pericolo per gli esponenti della politica è tangibile.
Il 13 marzo, mentre Aldo Moro tiene una lezione universitaria del suo corso, tre sostenitori della estrema sinistra imbucati si alzano e manifestano il proprio dissmoroenso nei confronti della formazione del nuovo Governo di Giulio Andreotti. Il professore li invita ad uscire, ma loro si rifiutano. Qualche ora dopo anche Papa Paolo VI gli manifesterà i propri dubbi in merito all’alleanza, essendo timoroso che i valori della Chiesa potessero essere messi in dubbio. Intanto c’è l’ennesimo omicidio degli anni di piombo. Il maresciallo di Pubblica Sicurezza Rosario Berardi viene ucciso a Torino. (agg. di Chiara Ferrara)
Aldo Moro e l’alleanza tra Dc e PCI
È iniziata la diretta della prima puntata di “Esterno Notte”, la fiction di Marco Bellocchio su Aldo Moro. Le scene iniziali sono ambientate nei primi mesi del 1978, in cui le Brigate Rosse scatenano il caos nelle strade. È l’anno in cui sta per insediarsi, per la prima volta in un Paese occidentale, un Governo sostenuto dal Partito Comunista (PCI), in una storica alleanza con la Democrazia Cristiana che desta non pochi dubbi e preoccupazioni. Alla vigilia del suo insediamento l’allora presidente della Dc cerca di rassicurare i suoi alleati sulla buona riuscita dell’accordo. Tra questi anche Francesco Cossiga, che sarebbe stato eletto Ministro dell’Interno. Alla fine riesce a convincere anche i membri del partito più restii.
Qualche ora dopo, tuttavia, Aldo Moro verrà rapito mentre il nuovo governo guidato da Giulio Andreotti stava per essere presentato in Parlamento per ottenere la fiducia. Il presidente democristiano e gli uomini della sua scorta cadranno in un agguato delle Brigate Rosse in via Mario Fani di Roma. (agg. di Chiara Ferrara)
Esterno Notte, la serie tv di Marco Bellocchio sul rapimento di Aldo Moro
A partire da questa sera, lunedì 14 novembre, Rai 1 propone la serie “Esterno Notte” di Marco Bellocchio, il racconto dei tragici giorni del rapimento di Aldo Moro, visti attraverso i molteplici punti di vista dei personaggi che di quella tragedia furono protagonisti e vittime. La serie è composta da 6 puntate, divise su tre prime serate: lunedì 14, martedì 15 e giovedì 17 novembre.
Dopo il film “Buongiorno notte” del 2003, il regista Bellocchio torna a parlare del rapimento Moro: “Ho voluto stavolta farne una serie per raccontare l’Esterno di quei 55 giorni italiani stando però fuori dalla prigione tranne che alla fine, all’epilogo tragico. Esterno notte perché stavolta i protagonisti sono gli uomini e le donne che agirono fuori della prigione, coinvolti a vario titolo nel sequestro: la famiglia, i politici, i preti, il Papa, i professori, i maghi, le forze dell’ordine, i servizi segreti, i brigatisti in libertà e in galera, persino i mafiosi, gli infiltrati”.
Cast di Esterno Notte: chi interpreta Aldo Moro?
Nel cast, Fabrizio Gifuni nel ruolo di Aldo Moro, Margherita Buy (Eleonora), Toni Servillo (Paolo VI), Fausto Russo Alesi (Francesco Cossiga), Gabriel Montesi (Valerio Morucci), Daniela Marra (Adriana Faranda). “Esterno Notte” sarà premiato a dicembre agli EFA, gli Oscar europei, con l’ Award for Innovative Storytelling (il premio per la narrazione più innovativa) a Marco Bellocchio.
Esterno notte, anticipazioni episodio 1: Aldo Moro
Nel primo episodio di “Esterno notte” si intitola “Aldo Moro”. Roma, marzo 1978. Aldo Moro, Presidente della Democrazia Cristiana, è stato liberato dalla Brigate Rosse, e dal suo letto di ospedale scruta i suoi compagni di partito: Giulio Andreotti, Francesco Cossiga e il segretario di partito Benigno Zaccagnini. In realtà Aldo Moro non è stato ancora rapito e sta invece lavorando per far nascere il primo governo di unità della storia repubblicana con l’appoggio esterno del Partito Comunista Italiano, guidato da Enrico Berlinguer.
Il “compromesso storico” di cui Moro è primo promotore, però, suscita molti malumori: non solo nei corridoi di Montecitorio ma anche in piazza, tra gli studenti universitari de La Sapienza e in Vaticano. Intanto Adriana Faranda, Bruno Seghetti e Raffaele Fiori, alcuni membri della “colonna romana” delle BR, rapiscono Moro il 16 marzo – giorno stesso della fiducia al IV governo Andreotti – dopo aver ucciso in via Fani i cinque uomini della sua scorta.
Esterno notte, anticipazioni episodio 2: Il ministro dell’Interno
Il secondo episodio di “Esterno notte” dal titolo “Il ministro dell’Interno” vede protagonista Francesco Cossiga, neo ministro dell’Interno. Cossiga presiede il Consiglio di guerra convocato in seguito al rapimento di Aldo Moro. Domenico Spinella, capo della Digos, vorrebbe coinvolgere i responsabili della sicurezza del PCI nelle indagini, ma i colonnelli del Consiglio si oppongono al loro coinvolgimento. Intanto la brigatista Adriana Faranda viene riconosciuta da più testimoni come colei che avrebbe acquistato le finte divise da aviatore servite al commando di brigatisti per appostarsi senza dare nell’occhio. Gli agenti di Polizia arrivano fino al covo di via Gradoli dove si nascondono i brigatisti Mario Moretti e Barbara Balzerani, ma invece di sfondare la porta desistono. Aldo Moro fa pervenire privatamente a Francesco Cossiga la richiesta di avviare una trattativa segreta con le BR, ma la lettera viene pubblicata.
Il ministro dell’Interno si fa consigliare da Steve Pieczcenik, consulente americano specializzato in rapimenti di ostaggi. Il 15 aprile 1978 le Brigate Rosse condannano a morte Moro. Cossiga fa pubblicare un falso comunicato delle BR in cui annunciano l’uccisione di Moro e l’occultamento del suo cadavere nel lago della Duchessa, in Abruzzo.