Nel mondo sarebbe in corso una gigantesca estinzione di massa, simile all’estinzione dei dinosauri nel Cretaceo. E la situazione sarebbe addirittura peggiore del previsto. Un team guidato dal ricercatore sulla biodiversità Axel Hochkirch ha ora ricalcolato l’entità della perdita di specie in Europa. “Secondo i nostri risultati, un quinto di tutte le specie animali e vegetali europee sulle quali sono disponibili informazioni sono a rischio di estinzione” ha spiegato lo studioso presso il Musée national d’Histoire naturelle in Lussemburgo.
“Se si estrapolano le cifre relative all’Europa e all’intero pianeta, si ottengono due milioni di specie animali e vegetali minacciate da estinzione in tutto il mondo” ha spiegato lo studioso. Si tratta del doppio rispetto alla stima del World Biodiversity Council IPBES fatta nel 2019. La ragione di questo drammatico aumento delle specie in estinzione nelle stime è dovuto soprattutto alla nuova conoscenza sulla minaccia per gli insetti che non era ancora a disposizione del World Biodiversity Council, secondo Hochkirch. Secondo lo studio attuale, pubblicato sulla rivista scientifica Plos One, il 24% di tutti gli insetti sono minacciati; il World Biodiversity Council aveva invece ipotizzato una cifra pari al 10%.
Estinzione di massa: a rischio il 18% dei vertebrati europei
Sono tanti gli animali a rischio estinzione. Tra questi c’è il grande scarabeo della quercia, un coleottero che ha bisogno di vecchie querce morte per sopravvivere: nelle foreste europee non sono rimasti quasi più alberi di questo tipo, dunque di conseguenza il coleottero dalle lunghe antenne è quasi scomparso. Secondo lo studio, il 18% dei vertebrati europei è minacciato. “Uno degli animali più a rischio è il visone europeo”, ha spiegato Hochkirch. I predatori, prima sparsi in tutto il continente, oggi sono solo poche migliaia in tutta Europa, la maggior parte delle quali su un’isola estone. Il visone europeo è estinto da tempo in Germania: l’ultimo esemplare fu visto nel 1925, spiega il Süddeutsche Zeitung. Anche la pulcinella di mare è in pericolo: si nutre principalmente di pesce e in molti luoghi non trova abbastanza cibo.
Gli autori dello studio hanno riconsiderato l’estinzione delle specie valutando le informazioni su tutte le 14.669 specie animali e vegetali europee presenti nella Lista Rossa dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN). Si tratta di circa il 10% di tutte le specie europee, comprese quelle che non sono considerate a rischio di estinzione perché le loro popolazioni sono stabili. “L’Europa è una di quelle regioni del mondo per la quale disponiamo ancora dei dati migliori. Se la situazione qui è già così drammatica, ciò significa che la crisi della biodiversità in altre regioni molto più ricche di specie sarà molto probabilmente ancora più esplosiva”, ha spiegato Matthias Glaubrecht, che lavora all’Università di Amburgo e all’Università Leibniz.