Dai cereali avanzati dalla produzione di birra si può estrarre l’80 per cento delle proteine. Questa la scoperta effettuata da alcuni ricercatori dell’Università Tecnologica di Nanyang di Singapore, con l’obiettivo di recuperare gli scarti della nota bevanda, comunemente noti come “brewer’s spent grain”, leggasi il residuo dell’orzo maltato, così come scrive il portale Gambero Rosso. Stiamo parlando del sottoprodotto più importante per quanto riguarda l’industria della birra visto che corrisponde all’85 per cento dei rifiuti totali, per un totale di circa 36 milioni di tonnellate a livello mondiale.



Di solito questi cereali vengono scartati, e nonostante qualche tentativo di recuperarli una parte importante finisce nelle discariche, generando a loro volta emissioni dannose. A fare questa interessante scoperta sono stati i ricercatori del programma Food Science Science and Technology, che hanno fatto sapere che il loro metodo di estrazione delle proteine potrebbe essere usato per arricchire le diete ma anche per scopi cosmetici, soprattutto per quei consumatori più attenti ai prodotto sostenibili ed ecocompatibili.



ESTRARRE PROTEINE DAGLI SCARTI DELLA BIRRA: FINO A 200G PER OGNI KG DI SCARTO

Grazie a questo metodo innovativo i ricercatori sono riusciti ad estrarre fino a 200 grammi di proteine da un chilo residuo di orzo maltato, sottolineando quindi l’importante fonte proteica di questo scarto. Ma come si svolge il processo di estrazione? Prima di tutto i ricercatori hanno sterilizzato i cereali esausti, per poi utilizzare il Rhizopus oligosporus, che è un fungo per uso alimentare che solitamente viene usato per fermentare la soia per produrre il tempeh, alimento molto popolare nel sud est asiatico.



Il processo di fermentazione dura tre giorni e permette di scomporre la “brewer’s spent grain”, rendendo così il suo contenuto proteico più facilmente estraibile. Gli scarti vengono poi essiccati, macinati e ridotti in polvere, poi setacciati e centrifugati per separare le proteine dal resto. Una volta estratta la proteina può essere utilizzata per aumentare il contenuto proteico degli alimenti oppure combinata con lozioni o creme. Si tratta di proteine che vengono considerate assolutamente sicure per l’uomo e soprattutto di alta qualità, di conseguenza possono essere utilizzate negli integratori ma anche per aumentare il contenuto proteico degli alimenti a base vegetale, aumentando così significativamente il valore nutrizionale.

ESTRARRE PROTEINE DAGLI SCARTI DELLA BIRRA: IL COMMENTO DEGLI AUTORI DELLO STUDIO

“Il nostro studio, che presenta modi più sostenibili ed efficienti per aggiungere valore allo smaltimento dei cereali esausti dei produttori di birra, è un passo cruciale verso la mitigazione del loro contributo alle emissioni di gas serra e la riduzione dello stress ambientale, arricchendo al contempo la catena di approvvigionamento alimentare globale”, le parole del professor William Chen, direttore del Food Science and Technology (FST) dell’NTU, autore senior dello studio.

Così infine il dottor Chai Kong Fei, ricercatore senior presso l’FST dell’NTU: “È stato dimostrato che le proteine estratte dai cereali esausti dei produttori di birra con il metodo sviluppato dall’NTU non solo hanno il potenziale per essere incluse nelle nostre diete, ma potrebbero anche servire in un’altra industria, quella cosmetica”.