L’Etna torna ha farsi sentire: nuova eruzione del vulcano e l’aeroporto di Catania è stato parzialmente chiuso. In realtà non ha mai smesso: si tratta della continuazione della fase eruttiva precedente. L’attività dell’Etna è infatti continua, dinamica e costante. Il nuovo fenomeno comunque è limitato alle zone d’alta quota. La risalita di magma nei condotti ha portato all’eruzione sulle sommità, ma il vento trasporta la cenere vulcanica, quindi l’Unità di crisi dell’aeroporto di Catania ha disposto una chiusura parziale dello scalo. Come riportato dal Corriere della Sera, sono stati chiusi nello specifico due settori dello spazio aereo. È quindi consentito l’arrivo di 4 aeromobili ogni ora, mentre non sono previste limitazioni per quanto riguarda le partenze, che però potrebbero essere soggette a ritardi e disagi. Ai passeggeri è dunque consigliato di verificare lo stato del proprio volo con le compagnie aeree. E allora conviene consultare il sito e i profili social dello scalo aereo per avere le informazioni sull’operatività generale dell’aeroporto.
ETNA, ERUZIONE VULCANO: CENERE DA SOMMITÀ. DISAGI A CATANIA
Nel frattempo l’Istituto nazionale di geologia e vulcanologia (Ingv) di Catania, che è uno dei centri più all’avanguardia nel mondo, continua a monitorare la situazione. Del resto i fenomeni vulcanici sono costantemente seguito. E infatti, come ricorda il Corriere della Sera, sull’Etna ci sono una serie di sensori hi-tech che costituiscono il più grande laboratorio all’aperto del pianeta. Infatti si tratta del vulcano maggiormente monitorato al mondo. Nella notte c’è stata poi una forte scossa di terremoto, di magnitudo 3.3 sulla scala Richter, registrata alle pendici orientali dell’Etna. Si tratta dello stesso lato – quello di Zafferana Etnea ed Acireale – che fu colpito duramente nel 2018 dal terremoto di Santo Stefano. E questo è un altro segno dell’attività vulcanica e della grande energia all’interno dell’Etna. L’eruzione di oggi comunque non rappresenta comunque un pericolo per le persone. È la cenere vulcanica a creare problemi a livello di viabilità e trasporti, oltre che a creare danni alle campagne.