L’INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) ha registrato nelle ultime ore una inaspettata e improvvisa accelerazione dell’attività eruttiva sull’Etna: secondo quanto si apprende infatti la scorsa notte le apparecchiature del centro hanno rilevato anche un sensibile aumento della cosiddetta attività stromboliana (che prende il nome dalle eruzioni dell’altro vulcano siciliano di Stromboli e che sono generalmente di livello basso) in corrispondenza di quello che è il Nuovo Cratere sul versante di sud-est. Come immediata conseguenza, documentata peraltro da alcune immagini molto suggestive, c’è stata la genesi di una nube di ceneri vulcaniche che hanno superato anche i 4500 metri di altezza e che poi successivamente si sono disperse secondo quanto appunto comunicato dall’INGV in direzione sud-ovest.



ETNA, FASE ESPLOSIVA REGISTRATA DALL’INGV NELLA NOTTE

La nuova fase esplosiva dell’Etna (coi suoi 3326 metri sul livello del mare il più alto vulcano attivo di tutta la placca eurasiatica e che proprio a causa delle sue frequenti eruzioni modifica lentamente tutto il territorio circostante) al momento non desta particolari preoccupazioni e per l’INGV-OE (Osservatorio Etneo) della sala operativa di Catania nel giro di tre ore ha avuto una marcata diminuzione mentre le nubi di cenere sono rimaste comunque contenute. Anzi nelle ultime ore la stessa ampiezza del cosiddetto tremore vulcanico sarebbe in decremento tanto che ora si attesterebbe su valori definiti “medi”. In attesa di possibili nuovi aggiornamenti che arriveranno in giornata si segnala inoltre infine che solo l’attività esplosiva in corrispondenza del cratere Voragine non si è modificata qui le emissioni di cenere sono confinate principalmente nell’area sommitale del vulcano stesso.

Leggi anche

Vincenzo Gualzetti: chi è il papà di Chiara Gualzetti/ "Il suo assassino graziato dalla minore età"Omicidio Chiara Gualzetti chi è la 15enne uccisa a coltellate da un amico/ Storia di un delitto senza movente