Eugenia Carfora, la preside di Caivano si racconta nella nuova puntata di Che ci faccio qui, il talk di interviste condotto da Domenico Iannacone su Rai3. La preside, simbolo di una scuola che non si arrende, si occupa della direzione dell’istituto professionale del Parco Verde a Caivano. Una scuola particolare definita di frontiera, che sorge in una delle piazze di spaccio più conosciute d’Europa. Una piazza dove il degrado, la prostituzione e gli abusi sessuali sono purtroppo pane quotidiano. Lei però con la complicità di alcuni colleghi vuole invertire le cose, così ogni mattina al suonare della campanella va a cercare gli alunni per strada o presso le loro casa. “Non sono abituata a tanta attenzione. Non ho mai fatto finta di niente nella mia vita. Se c’è qualcosa che non va, bisogna urlare. E io ho urlato. E ho bussato alle porte. Io sono sempre rimasta appesa ad un filo” racconta la preside coraggio.



Eugenia Carfora: “A Caivano io non ho mai visto bambini”

La preside di Caivano, intervista da Donna Moderna, ha raccontato la realtà di Caivano, comune italiano della città metropolitana di Napoli. “A Caivano io non ho mai visto bambini, qui nascono solo adulti” ha raccontato la preside, che dal 2007 si occupa di uno degli istituti della periferia di Napoli dove non hai mai incontrato dei bambini. “Non c’è un confine vero tra l’età adulta e l’infanzia. Se viene qui e parla con i ragazzi di scuola media si sentirà una povera ingenua. Loro sono già grandi, sono svegli, sanno molto e vivono tutto. Non devi trattarli come bambini, perché non lo sono” spiega la donna, che col tempo è riuscita a far vivere una scuola con coraggio e forza d’animo. Quando è arrivata all’istituto professionale del Parco Verde a Caivano, nelle aule c’erano materassi e birre. Col tempo questo istituto è tornato ad essere una scuola grazie all’impegno di Eugenia Carfora che ha combattuto il silenzio con la legalità.



Eugenia Carfora: “l’evasione scolastica è altissima”

La preside coraggio di Caivano ha raccontato come funziona nella periferia della periferia di Napoli. “Io faccio e tu non vedi. Qui funziona così. L’evasione scolastica è altissima. La mattina – racconta Eugenia Carfora – vado a citofonare a casa dei ragazzi per portarli in aula”. Qui i bambini crescono all’interno di un sistema che vivono sin dai primi anni della loro nascita. “I miei alunni con naturalezza mi dicono che non vengono a scuola perché devono andare al “colloquio”, cioè dalla mamma o dal papà che le guardie gli hanno portato via” racconta la preside che parlando di Caivano dice: “questo è un luogo difficile come altri d’Italia, in questo luogo ci sono casi di pedofilia come in altre città, ma la differenza sta nel fatto che qui nessuno fa niente perché tutto deve rimanere così com’è. Ora il Parco è allarmato questa attenzione, dovuta al caso di Fortuna, potrebbe accendere le luci anche su altre cose”.

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