Paese sotto choc per lo stupro di gruppo di Palermo, la ministra Eugenia Roccella invoca un intervento netto. “Il caso di Palermo è lampante: c’è una sfida educativa che dobbiamo vincere e che richiede forse anche altri strumenti, per esempio un intervento sul controllo della fruizione da parte dei minori del porno”, le parole della titolare delle Pari Opportunità e della Famiglia al Meeting di Rimini e riportate dalla Stampa.



La ministra ha ricordato il ddl governativo che è già in Parlamento e che alla ripresa dei lavori inizierà il proprio iter, tra le misure previste “ammonimento, braccialetto elettronico ma anche fissazione di tempi certi per le misure cautelari, non più di trenta giorni: e questo proprio perché è fondamentale intervenire nel ciclo della violenza prima che le cose si aggravino”. La Roccella ha sottolineato che casi tragici come quello avvenuto a Palermo non sono risolvibili con una legge, ciò che serve è l’educazione, con un lavoro culturale a monte.



La ministra Roccella al Meeting di Rimini

Nel corso del suo intervento, la Roccella si è anche soffermata sull’inverno demografico, argomento del panel a cui è stata invitata. “In Italia siamo all’anno zero per le politiche sulla natalità, la famiglia e le pari opportunità per le donne, un tema centrale per la famiglia”, le parole della ministra: “L’intera Europa, anche quella che ha investito per tempo sulle politiche famigliari, come la Francia che ha cominciato già negli anni ’80, non è riuscita a invertire la rotta, sono sotto il tasso di sostituzione”. Il perchè è semplice: “Adesso si è ottenuto un clima culturale in cui essere genitori, essere aperti alla speranza alla continuità tra nonni e nipoti, pensare a una continuità per la tenuta sociale e la solidarietà, tutto questo si è pensato che fosse sbagliato”.

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