Nel caos sanità che sta investendo la Regione Calabria dopo la rinuncia di Eugenio Gaudio, nel toto-nomi per il ruolo di commissario alla sanità spuntano quelli del prefetto Francesco Paolo Tronca, già commissario straordinario di Roma Capitale dall’1 novembre 2015 al 22 giugno 2016, e quello dell’avvocato Jacopo Marzetti, già commissario del Governo per quanto riguarda la gestione della Comunità “Forteto” in Toscana, realtà in cui emersero abusi reiterati sui minori e manovre economiche dai contorni poco chiari, per usare un eufemismo. Per quanto riguarda Tronca, è stato il diretto interessato, contattato dall’Agi, a non escludere un suo coinvolgimento: “Ho sempre operato al servizio dello Stato e sono sempre al servizio dello Stato”, ha detto il prefetto in una conversazione telefonica. Tronca ha però evitato di commentare i motivi che hanno spinto il prof. Gaudio alla rinuncia: “Non entro nel merito e non mi permetto di valutare o giudicare”. (agg. di Dario D’Angelo)



COMMISSARIO CALABRIA, LA PROPOSTA DI SALVINI

Dopo la rinuncia del prof. Eugenio Gaudio e il mezzo passo di lato di Gino Strada, è Matteo Salvini a proporre un nome al governo Conte per il ruolo di commissario alla sanità in Calabria. Il leader della Lega ha chiesto di affidare questa delicata responsabilità ad un calabrese (come calabrese era d’altronde Eugenio Gaudio, ndr): “C’è il professor Pellegrino Mancini, responsabile regionale per i trapianti della Calabria con un master in economia sanitaria, non andiamo a cercare dall’altra parte del mondo quello che abbiamo in casa, diamo ai calabresi la dignità di gestire il loro presente, la loro salute”. Secondo Salvini, come riporta l’AdnKronos, è il momento “di smetterla di scherzare con la salute e la vita degli italiani in particolare dei calabresi”. “Siamo ormai alla farsa – aggiunge – nel giro di pochi giorni hanno cambiato tre commissari”. Poi la chiosa: “Non scegliamo a caso altrimenti si faccia da parte Speranza, e con lui Conte perché non si può andare avanti così”. (agg. di Dario D’Angelo)



EUGENIO GAUDIO: “AVREI VOLUTO PROVARE MA…”

Nuovo colpo di scena per quanto riguarda il ruolo di commissario alla sanità della Calabria, dopo che Eugenio Gaudio, rettore de La Sapienza, ha fatto un passo indietro per motivazioni personali. Il governo cercherà di trovare una soluzione quanto prima, tenendo conto che la sanità calabrese è commissionata da 11 anni e che ci sono 160 milioni di euro di buco di bilancio; di conseguenza è possibile che entro la fine di questa settimana potrebbe giungere il fatidico nome. Intanto emergono altre parole di Eugenio Gaudio, che intervistato da Repubblica ha spiegato: “Avrei voluto provare. È un impegno gravoso, ma mi sono sempre messo a disposizione del servizio pubblico. Ho trovato resistenze in casa, e a questo mi piego. L’ho detto per tempo al ministro Speranza”. Il giornalista ha quindi chiesto cosa farà ora Gaudio, essendo un rettore uscente: “Non vado in pensione. Continuo a insegnare, un mestiere meraviglioso. Due corsi di Medicina. Sono consulente del ministro Gaetano Manfredi per la ricerca e l’università, continuo a dirigere l’osservatorio delle scuole di specializzazione di Medicina. La mia vita resta intensa, ecco”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



EUGENIO GAUDIO RINUNCIA A INCARICO COMMISSARIO CALABRIA, SANITÀ, “NO DI GINO STRADA”

Dopo la rinuncia di Eugenio Gaudio a ricoprire il ruolo di commissario della sanità calabrese, anche l’ipotesi che ad un certo punto sembrava essere più probabile per rilevarne il ruolo, quella di Gino Strada, sembra perdere forza con il passere dei minuti. Secondo quanto riportato da “La Gazzetta del Sud”, Gino Strada non sarebbe infatti disponibile a ricoprire il ruolo di commissario alla Sanità in Calabria. Lo spiegano diverse fonti di maggioranza e di governo. Secondo il quotidiano, il fondatore di Emergency avrebbe dato la sua disponibilità a dare una mano in particolare in relazione all’emergenza Covid nella Regione. Nel frattempo, sul fronte della rinuncia di Gaudio, l’ex rettore de La Sapienza ha spiegato di aver “detto per tempo al ministro Speranza” di voler rinunciare all’incarico. Una versione che fonti del ministero della Salute smentiscono spiegando che non c’è stato alcun colloquio tra Gaudio e il ministro Speranza. (agg. di Dario D’Angelo)

EUGENIO GAUDIO RINUNCIA A INCARICO DI COMMISSARIO ALLA SANITA’ CALABRESE

Eugenio Gaudio rinuncia all’incarico di commissario alla sanità calabrese. Si aggiunge dunque un nuovo capitolo alla saga scoppiata dopo le dimissioni del commissario Saverio Cotticelli, costretto al passo indietro dopo un’intervista a Titolo V in cui aveva confessato di aver appreso sul momento di essere lui l’incaricato a realizzare il piano anti-Covid per la Regione Calabria. Il governo aveva poi nominato Giuseppe Zuccatelli, ma anche in questo caso un’intervista in cui il dirigente si rendeva responsabile di affermazioni negazioniste o riduzioniste sul pericolo coronavirus (“Per contagiarsi serve un bacio in bocca di 15 minuti” e “le mascherine fanno male“), aveva portato il ministro della Salute, Roberto Speranza, ad intervenire per placare le polemiche suscitate dalla nomina e a chiedere le repentine dimissioni di Zuccatelli.

GAUDIO A “REPUBBLICA”: “LASCIO PER MOTIVI PERSONALI”

La conferma piena arriva in un secondo momento con una intervista a Repubblica.it: «Motivi personali e familiari me lo impediscono», spiega il nominato giusto ieri dal Governo per dirigere la Sanità della Calabria. «Mia moglie non ha intenzione di trasferirsi a Catanzaro. Un lavoro del genere va affrontato con il massimo impegno e non ho intenzione di aprire una crisi familiare», spiega ancora Eugenio Gaudio ribadendo come l’importanza della famiglia sia un valore superiore a quello pur importante del lavoro. Davanti alle possibili implicazioni “penali” che hanno tenuto Gaudio già ieri sulle cronache nazionali (per le indagini sui presunti concorsi truccati a Catania, ndr), l’ex commissario per un giorno si toglie qualche sassolino «Sono sempre colpito dall’imbarbarimento della politica. Le do una notizia in proposito: il procuratore di Catania ha appena fatto sapere al mio avvocato che è andato a depositare la richiesta di archiviazione per il mio presunto abuso di ufficio». Non c’entra dunque neanche la presa di distanza di Gino Strada lanciata ieri dopo la nomina ufficiale di Gaudio a commissario calabrese, «non sono quelli i problemi, ho passato tutto il mandato in Sapienza a trovare coinvolgimenti, mediare. La scelta è mia, non posso fare il commissario della Sanità in Calabria». (a cura di Niccolò Magnani)

EUGENIO GAUDIO RINUNCIA: COMMISSARIO SANITA’ CALABRIA

In questa vicenda dai continui capovolgimenti di fronte si era poi arrivati alla nomina di Eugenio Gaudio, fino a pochi giorni fa rettore dell’Università La Sapienza di Roma. In un primo momento aveva preso piede l’ipotesi che l’ex “Magnifico” dell’ateneo capitolino si mettesse alla guida della sanità calabrese in tandem con Gino Strada, ma nella serata di ieri era stato il fondatore di Emergency a dichiarare allo stesso tempo che pur permanendo la sua disponibilità, l’ipotesi semplicemente non esisteva. Adesso il passo indietro di Gaudio, da interpretare alla luce delle pesanti accuse piovutegli addosso nella serata di ieri per il suo ruolo di indagato dalla procura di Catania nell’ambito di un’inchiesta sui concorsi truccati all’università. Gaudio, descritto come “seccatissimo” per il trattamento ricevuto dai media, avrebbe telefonato al ministro Speranza comunicando così la sua rinuncia. Quale sarà la prossima mossa del governo? “Pieni poteri” a Gino Strada per uscire dall’impasse?