Euridice Axen, attrice italosvedese, torna sul palco teatrale indossando la veste e la personalità di Moana Pozzi. Ed è proprio di lei, della sua figura, che parla in un’intervista rilasciata a Libero Quotidiano. “Di Moana ammiro la libertà – afferma con sicurezza – Lei faceva il porno come una Greta Garbo. Affascinavano e creavano mistero la sua delicatezza, la sua grazia, il suo saper parlare. Era stabile ma non falsa. Era schietta, sincera, diretta”.
Euridice Axen ha interpretato anche Luisa Spagnoli su Rai Storia e confessa che “come scelta di vita” non ammira “nessuna delle due. Come forza entrambe. Aspiro ad avere la loro forza”. E parlando della figura di Moana Pozzi non si possono non menzionare i numerosi tabù che sorgono sull’argomento: “Sono contro i tabù in generale – precisa Euridice Axen tra le pagine di Libero – Li reputo di un’ipocrisia totale. Che riguarda sia gli uomini sia le donne”. E sottolinea come “il grande tabù che ancora c’è sulle donne ad esempio è sul numero dei partner. Se un uomo va con dieci donne si valuta in maniera diversa rispetto a come si farebbe se fosse la donna a farlo. Una differenziazione che trovo da sempre ridicola, non foss’altro per il fatto che è una cosa semplicemente reciproca e dovrebbe quindi essere proprio paritaria invece ancora resiste il giudizio, magari in maniera meno pesante di una volta, che colpisce sempre le donne”.
Euridice Axen: “Italia non è un Paese moderno, ma è Paese del sorriso”
L’attrice Euridice Axen, intervistata la Libero Quotidiano, sostiene che l’Italia “non è un Paese moderno e assieme alla tradizione e alla storia manteniamo un’impronta maschilista che continua a confondere la galanteria con il machismo. È anche vero che di anno in anno le cose migliorano e andiamo nella direzione di una parità che però ancora non si percepisce…”. E confronta la cultura dei suoi due Paesi di origine, l’Italia e la Svezia: “lì i padri portano i bambini all’asilo, cucinano. Qui è ancora un’eccezione. C’è un’apertura mentale che però non corrisponde nell’apertura nei rapporti, nell’accoglienza. Noi qui, invece, abbiamo una luce che lassù manca alla quale corrisponde la solarità nelle persone. In Svezia ti accolgono a braccia conserte, noi ci abbracciamo. Siamo il Paese del sorriso, un particolare che non va dato affatto per scontato”.
Al premier Giorgia Meloni, Euridice Axen vuole lanciare un appello: “a chi è al Governo chiederei di puntare sulla cultura. Chi governa deve sempre ricordarsi di investire sulla cultura perché un Paese senza cultura diventa ignorante e pericoloso”.