Il progetto dell’euro digitale allo studio della Banca centrale europea (Bce) divide le banche. Infatti, la Federazione bancaria europea non ha neppure presentato un documento comune nella consultazione aperta dalla Commissione europea sul tema, che si è chiusa pochi giorni fa con le osservazioni di 101 soggetti tra banche, associazioni bancarie nazionali e società di pagamenti. Andrea Filtri, co-head di Mediobanca Securities, riassume che dai feedback trasmessi all’Ue emerge che “le banche italiane e spagnole, insieme alle società di pagamento dei due Paesi, supportano il progetto dell’euro digitale pur cercando di limitare i danni per il settore finanziario“, riporta il Sole 24 Ore.
Invece, le banche di Germania, Francia e Olanda “sembrano ancora interrogarsi sulle ragioni di avere un euro digitale e sulle sue implicazioni“. La consultazione tra le istituzioni finanziarie europee è l’ultimo passaggio prima della decisione che la Bce dovrà prendere ad ottobre sul passaggio dallo studio all’implementazione del progetto dell’euro digitale, che comunque non partirà prima di fine 2025 e dopo l’elaborazione di una cornice normativa che andrà approvata dal Parlamento europeo.
“EURO DIGITALE DIVENTERÀ UN PROGETTO CONCRETO”
La fase di studio della Bce, supervisionata da Fabio Panetta che entro novembre diventerà governatore della Banca d’Italia, è iniziata ad ottobre 2020 e ha suscitato subito dubbi e perplessità da parte del sistema bancario e dei player nazionali del settore dei pagamenti, in quanto temono l’effetto “disintermediazione” dell’euro digitale. Le questioni aperte sono molte, infatti sono 101 i feedback inviati dai principali player finanziari europei rispondendo alla consultazione della Commissione Ue. Ad esempio, uno riguarda il modello di compensazione per remunerare gli investimenti che le banche dovranno sostenere per il nuovo servizio da offrire. Ma la richiesta più ricorrente delle banche riguarda la necessità di fissare un limite basso alla disponibilità di euro digitale di cui ogni cittadino europeo potrà disporre.
Come evidenziato dal Sole 24 Ore, la Bce non ha mai indicato ufficialmente una soglia, ma in un paper di studio era stato ipotizzato un massimo di 3mila euro, che le banche considerano troppo elevato. Stesso timore di payment company e dei gestori delle carte di debito, in quanto temono una riduzione del proprio business. Secondo Filtri, probabilmente le banche non hanno “ancora pienamente accettato l’idea che l’euro digitale diventerà un progetto concreto“. D’altra parte, dovranno rendersi conto che la Bce “deve procedere per mantenere l’indipendenza strategica dell’Europa e per difendere la sovranità monetaria“. Quindi, il progetto dell’euro digitale “non si fermerà perché non piace alle banche“.